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GIOVEDÌ 4 SETTEMBRE 2014 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | williaM MolDuCCi Una moderna opera rock cantata in latino antico racconta l'umanità dolente: è lo Stabat Mater del salentino Simone Lo "Stabat Mater" (dal latino stava la madre) è una celebre preghiera del XIII secolo attri- buita a Jacopone da Todi, che racconta il dolore straziante della Madonna dinanzi a Gesù Cristo sulla Croce. Numerosi sono stati i compositori ispirati da questo testo. La versione di Giovanni Battista Pergolesi, ter- minata poco prima della sua morte, rimane una delle più intense ed eseguite, ma occorre ricordare anche quelle di Gioacchino Rossini, Franz Schubert, Franz Liszt e Giuseppe Verdi. In tempi più recenti si è distinto lo "Stabat Mater" di Francis Poulenc, eseguito con successo in California, nei primi mesi del 2013, dalla San Francisco Symphony diretta da Charles Dutoit, presso la Davies Symphony Hall. Questa premessa è necessaria per introdurre la nuova versione realizzata da Franco Simone, il noto cantautore italiano, cono- soprattutto, dialogano tra di loro. Alcune parti, esclusiva- mente strumentali, riprendono e arricchiscono le melodie fonda- mentali. Nelle performance soli- stiche Gianluca Paganelli evi- denzia i momenti vicini al mondo lirico-sinfonico; Michele Cortese dona la sua innata voca- lità rock; Franco Simone, da autore e interprete, rende chiara l'affinità tra quest'opera e quanto di meglio espresso dal cantauto- rato italiano. I titoli degli altri brani sono: Benedicta, Quis est homo, Pro peccatis, Fons amoris, Sancta Mater, Tecum, Vigo virginum, In die e Quando corpus. Le melodie si basano rigoro- samente sul testo originale, spaziando dal mondo della musica classica, fino alle solu- zioni rock che caratterizzano il sound attuale. Per chi non conosce Simone, potrà sembrare un azzardo l'essersi inoltrato in un campo tanto difficile e con precedenti così illustri, con cui inevitabil- mente confrontarsi, ma la profonda conoscenza della musica classica e del latino, oltre all'indubbio talento com- positivo, gli hanno consentito di sorprendere ancora una volta chi lo ascolta. Stupisce che, per la prima volta nei tempi moderni, una lingua considerata "morta" sia così attuale e cantabile. Non bisogna dimenticare però che la struttura ritmica del testo è la stessa del latino medievale e anche della lingua italiana: non si hanno sillabe lunghe e brevi ma toniche e atone, in una serie di ottonari e senari sdruccioli, che rimano secondo lo schema AAbCCb. L'uso del latino in un'opera rock è inconsueto, ma l'originalità della musica com- posta da Simone, lega alla per- fezione questa lingua al rock moderno, senza dimenticarne la matrice classica. "Stabat Mater" è anche un'opera visiva e per raccontare il dolore di Maria ai piedi della Croce è stata scelta una sceno- grafia naturale particolarmente suggestiva: le "Tajate", cave di tufo di Acquarica del Capo (Lecce), straordinariamente adatte a rappresentare questo evento religioso. L'intento è di avvicinare, con musica e immagini, il dolore della Santa Madre a quello di un'intera umanità dolente e smarrita, in un mondo che fatica a trovare punti di riferimento morali ed esistenziali, con la speranza di una possibile reden- zione. Il grande fascino che questo testo continua a trasmettere è la conseguenza di un paradosso artistico, ma soprattutto umano; rappresenta la sintesi ideale tra asprezza e dolcezza, sollievo e carità, paura e coraggio, in cui l'accettazione del sacrificio e Lo Stabat Mater di Poulenc della San Francisco Orchestra diretta da Dutoit ed eseguito alla Davies Symphony Hall Michele Cortese, Franco Simone e il tenore Gianluca Paganelli Al direttore d'orchestra Renzetti il premio dell'amore alla carriera Il direttore d'orchestra abruz- zese Donato Renzetti, tra i più affermati nel mondo, e l'attore e showman toscano David Riondino hanno ricevuto il Premio dell'Amore alla carriera in occasione della cerimonia di premiazione del concorso più "passionale" d'Italia, a Torrevecchia Teatina. La XIV edizione è stata vinta dalla scrittrice abruzzese Luciana Piccirilli Profenna e dalla campana Giuseppina Paone; ai posti d'onore Ludovica Pasi e Anna Anzellotti (seconde ex aequo), Lelia Ranalletta e Francesca Prattichizzo (terze ex aequo). La giuria presieduta da Vito Moretti e composta da Massimo Pasqualone, Massimo Pamio, Giuseppina Verdoliva e Claudia Caranfa ha ritenuto di assegna- re, per il particolare valore delle loro opere, premi speciali a: Maria D'Alessandro in Vigil, presidentessa del Foro Immigracion abruzzese in Argentina, Patrizia Di Donato, Angela Di Giacomantonio, Alessia Di Martile, Vincenzina Di Muzio, Antonio Picariello, Kristine Maria Rapino, Matteo Sciubba, mentre ha ritenuto di segnalare come meritevoli i testi di: Valentina Bennato, Alessandro Bianchi, Riccardo Cilli, Assunta Di Cintio, Graziella Fenotti, Flora Alberta Lembo, Giuseppe Lotti, Fantino Mincone, Carlo Palumbo, Susanna Sforza. Il Maestro Renzetti ha diretto alcune tra le più importanti orchestre del panorama musicale internazionale: dalla London Philharmonic alla Filarmonia di Tokyo e di Buenos Aires, dall'Orchestra della Scala di Milano, a quella di Santa Cecilia di Roma, dalla Dallas Symphony all'Orchestra Sinfonica di Bilbao. È stato invi- tato nei principali Teatri Lirici del mondo: Opera di Parigi, Covent Garden di Londra, Carnegie Hall e Metropolitan di New York, Lyric Opera di Chicago, Opera di Dallas, San Francisco Opera, Teatro Colon di Buenos Aires, Teatro Bunka di Tokyo, Teatro alla Scala di Milano. Il maestro Donato Renzetti sciuto e apprezzato anche fuori dai confini nazionali, grazie ai tanti successi delle sue canzoni in lingua spagnola, ottenuti in Cile, Argentina, Uruguay e in altre nazioni. Simone è uno dei pochi artisti italiani che ha avuto il privilegio di entrare nella clas- sifica Billboard dei dischi più venduti negli Stati Uniti, con la canzone "Magica" (versione in spagnolo del celebre brano "Malafemmena" di Antonio De Curtis, in arte Totò), nella chart: Hot Latin Song. Erano trent'anni che l'artista salentino desiderava scrivere un'opera rock basata su lo "Stabat Mater" e finalmente ci è riuscito grazie all'ispirazione compositiva e alla collaborazio- ne del cantante Michele Cortese e del tenore Gianluca Paganelli, voci che interagiscono perfetta- mente con quella di Simone. Un valido contributo è venuto anche dal chitarrista Adriano Martino, che vanta un'esperienza trenten- nale. Gli arrangiamenti sono stati egregiamente curati da Alex Zuccaro. Lo "Stabat Mater" è l'ouver- ture dell'intera opera rock sinfo- nica, che si compone di dieci brani. I tre cantanti si esibiscono in alcuni momenti solistici, ma, delle contraddizioni, che spesso complicano la vita, aprono infi- nite prospettive di fede e di spe- ranza. L'opera rock sinfonica di Simone si sviluppa in una cre- scente tensione che culmina nello struggente Amen finale del brano "Quando corpus", cui spetta il compito di aprire uno spiraglio di fiducia nel presenti- mento della vita eterna: "Quando corpus moriétur, fac, ut ánimae donétur paradísi glória. Amen - E quando il mio corpo morirà, fa' che all'anima sia data la gloria del Paradiso. Amen". Nei prossimi mesi sarà pub- blicato il cd e il dvd. A Castelnuovo Ne' Monti (in pro- vincia di Reggio Emilia), nello splendido scenario ai piedi della Pietra di Bismantova, si è tenuta l'Anteprima Nazionale cui sono seguite numerose proposte per portare in tour l'opera in posti suggestivi in Italia e all'estero. La scelta di questo luogo non è stata casuale. Ai piedi della Pietra di Bismantova infatti, si trova un piccolo santuario medioevale, dove da secoli si venera l'immagine della Madonna, protagonista dell' opera di Jacopone. Il manifesto dell'opera prodotta dall'artista salentino Franco Simone