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GIOVEDÌ 18 SETTEMBRE 2014 www.italoamericano.com 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Oltre 100 opere di artisti sici- liani o stabilmente attivi in Sicilia sul tema del paesaggio che rappresenta, nel corso dell'Ottocento, uno dei motivi fondamentali attraverso cui viene elaborata una rappresenta- zione specificamente identitaria dell'isola. La mostra dal titolo "Di là dal faro. Paesaggi e pittori sici- liani dell'Ottocento", promossa dalla Fondazione Roma Mediterraneo, ospitata dalla Fondazione Sicilia e organizzata cosi come avveniva contempora- neamente in altri ambiti, primo tra tutti quello storiografico. Alla costruzione ideologica e valoriale del paesaggio siciliano concorrono diverse voci, anche contraddittorie: l'esaltazione di una coscienza nazionale di stam- po romantico; il fitto scambio linguistico con la geografia arti- stica nazionale e internazionale, anche grazie al moderno sistema di mostre che mette in rete, soprattutto dopo l'Unità, Roma, Firenze, Napoli, Torino, Milano per la prima volta vengono riuni- ti in una sola mostra pittori esclusivamente siciliani o stabil- mente attivi in Sicilia, che raffi- gurano la loro terra affrancando- si progressivamente dalle influenze romantiche del Grand Tour, per abbracciare una rap- presentazione più verista e atten- ta sia alla natura che alla storia di quest'isola. Si tratta – sottoli- nea Emmanuele F. M. Emanuele, presidente della Fondazione Roma-Mediterraneo – di un excursus artistico di alto valore che, privilegiando la pit- tura vedutista e la sua evoluzio- ne tra i primi dell'Ottocento e la Grande Guerra, offre al visitato- re l'essenza della Sicilia del XIX secolo, attraverso i suoi paesaggi a volte aspri, a volte struggenti, attraverso i profili della maggiori città (tra cui la mia Palermo) e dei loro dintorni, attraverso la raffigurazione delle principali attività dell'uomo, dalla pesca all'agricoltura, fino al lavoro nelle miniere. Essa completa il percorso dedicato quest'anno dalla Fondazione Roma- Mediterraneo all'arte in Sicilia, iniziato a luglio scorso con l'importante rassegna sui pittori siciliani del Novecento presso l'ex Stabilimento Florio delle Tonnare a Favignana". L'esposizione si articola in sei aree tematiche che presenta- no i luoghi che la pittura otto- centesca siciliana predilige, con particolare attenzione al paesag- gio costiero e a quello interno. Ad esse, si affiancano una sezio- ne dedicata ai disegni con un corpus proveniente dalla Galleria Regionale di Palazzo Abatellis e una dedicata alla fotografia con opere della Fondazione Alinari e di collezio- ni private. Tra le opere in mostra, la grande tela di Francesco Lojacono Dall'Ospizio marino, Antonino Leto, Incidente a mezzogiorno, olio su tela 1870-1875 inoltre quasi tutti gli autori importanti della pittura ottocen- tesca siciliana, con opere prove- nienti sia da collezioni pubbliche La Sicilia dipinta con gli occhi degli artisti siciliani Francesco Scarpinato, Marina, olio su tela da Civita Sicilia, apre al pubblico il 9 ottobre a Palermo negli spazi espositivi di Villa Zito. L'importante rassegna, curata da Sergio Troisi e Paolo Nifosì, sottolinea l'impegno della Fondazione Roma-Mediterraneo per la valorizzazione della cultu- ra siciliana e delle sue espressio- ni artistiche più alte. Sebbene nella tradizione arti- stica isolana il genere paesaggi- stico sia assente o del tutto mino- ritario sino a buona parte del XVIII secolo, la letteratura di viaggio del Grand Tour e la ricca produzione di stampe a corredo avevano già individuato un repertorio di luoghi e fissato una iconografia ampiamente diffusi presso il pubblico colto europeo. Questa visione, nel corso dell'Ottocento, verrà assimilata dai pittori isolani, che la immet- teranno in una nuova sensibilità moderna, tra Romanticismo e Positivismo, in accordo con le tendenze del gusto nazionale e internazionale del tempo. La mostra copre un arco tem- porale ampio, che va dalla costi- tuzione del Regno delle Due Sicilie sino alla vigilia della Prima Guerra Mondiale, ricono- scendo in questa vicenda artistica dei caratteri relativamente omo- genei. Un secolo quindi, durante il quale gli artisti siciliani, partendo inizialmente dai topoi figurativi della cultura neoclassica e del primo Romanticismo, mettono progressivamente a fuoco una modalità immaginativa del pae- saggio che, pur nel legame profondo con i modi della pittura europea, ė tuttavia satura della percezione consapevole della natura e della storia siciliane, ma anche Parigi, Vienna e Monaco; l'attività degli ateliers fotografici; la grande stagione della letteratura siciliana di Verga, Capuana, De Roberto e, infine, Pirandello. "La mostra 'Di là dal faro. Paesaggi e pittori siciliani dell'Ottocento' è un progetto imponente su cui stiamo lavo- rando da molto tempo, ed è unica nel suo genere, in quanto in prestito dalla Galleria Nazionale d'Arte Moderna, e Conca d'oro di Ettore De Maria Bergler, proveniente dalla vene- ziana Galleria d'Arte Moderna di Ca' Pesaro. Rappresentati che private: Giuseppe Patania, Tommaso Riolo, Francesco Zerilli, Giuseppe Sciuti, Antonino Leto, Michele Catti. Il catalogo della mostra è edito da Silvana Editoriale. La galleria Il Ponte di Firenze, dopo la pausa estiva, presenta la mostra di Aleksandra Zurczak, Genesi. Nello spazio lounge vengono esposti una serie di lavori grafi- ci, disegni su carta, ed un'instal- lazione scultorea del 2014 attra- verso la quale l'artista paragona due forze: dinamica del cambia- mento e sicurezza della stabilità. "I lavori della mostra Genesi parlano della rinascita. Rinascita interiore che trasfor- ma esteriormente. Da dove viene? Dal buio…dal nero…dalla prigione. Perché solo essendo senza nulla diven- tiamo coscienti che abbiamo bisogno del tutto. Il mondo reale ci insegna che ci rendono felici: riposo, la vita facile senza i doveri e senza le responsabi- lità. Però non è forse la caduta che ci fa ricordare perché siamo caduti? Non forse le difficoltà e i momenti oscuri ci cambiano? Quando il cielo è senza la luna, fa paura. L'Oscurità fa paura. Però sul cielo più scuro meglio si vedono le stelle". Aleksandra Zurczak nasce a Konin, Polonia, nel 1983. Si cimenta nella grafica, nella scul- tura, nel disegno, nella pittura e in forme di installazioni originali che ci portano in un altro mondo alla ricerca della vera dimensio- ne della libertà. Diplomata in arti grafiche all'Accademia di Belle Arti di Poznan (Polonia), nel 2007 svolge uno stage presso la University of Tennessee a Knoxville (Usa) praticando gra- fica e pittura. L'anno successivo vince una borsa di studio in Ungheria in collaborazione con l'Accademia di Belle Arti di Budapest e nel 2009 ottiene una borsa di studio per accedere al biennio specialistico di pittura e scultura all'Accademia di Belle arti di Firenze, città dove vive attualmente. La curatrice, Laura Vecere, ha scritto sull'artista: "Soffice e flessuosa, mendace e voluttuosa, oscura e mutevole, inevitabile compagna della vita dei corpi sotto il sole è l'ombra. Secondo la favola di Plinio essa si colloca all'origine della pittura, nata dalla mano e dal cuore di una fanciulla che disegnò su una parete i contorni dell'amato per conservarne viva la memoria prima che un viaggio lo allonta- nasse da lei, forse per sempre. Non è quindi un caso che sia ancora una volta una figura fem- minile, Aleksandra Zurczak, ad interessarsi al lato oscuro dei corpi, ed eleggerlo a campo d'azione sin dalle sue prime esposizioni". Scoprendo il nulla capiamo che abbiamo bisogno di tutto: 'Genesi' in mostra a Firenze Genesi 5, disegno su carta, 2014, di Alek sandra Zurczak NIcOLETTA cuRRADI