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GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 20 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | FRANCESCO BuCCARO La domenica napoletana non è come tutti gli altri giorni della settimana, questo perché c'è un incontro con i pensieri, le passio- ni, la tradizione e il riposo gua- dagnato dopo una settimana di duro lavoro. A Napoli, le tradi- zioni, soprattutto quelle religio- se, sono parte integrante del tes- suto sociale cittadino. Gli usi, i costumi e gli eventi domenicali si riproducono ogni settimana e rappresentano un elemento distintivo della sua cultura capa- posto in prima fila per ammirare un panorama naturale incantevo- le e rassicurante. Inoltre, la domenica ogni famiglia napoletana credente ha l'imbarazzo di scegliere il luogo di culto dove ascoltare la parola del Signore, questo perché Napoli offre circa mezzo migliaio di chiese affascinanti. Ed è per questo che è definita anche la città dalle cinquecento cupole. Tra le chiese più sugge- stive compare Sant'Antonio a Posillipo. Fondata nel 1642, in un sito poco urbanizzato della chiesa e un convento per acco- gliere inizialmente un sanatorio situato nell'omonimo quartiere. La sua particolarità è lo spiazza- le antistante la chiesa costruito negli anni '60 che offre una spet- tacolare veduta del golfo di Napoli. Da lì si possono ammira- re i raggi solari che fungono da riflettori e illuminano l'imponen- te Vesuvio attento a sorvegliare, come un gigante premuroso, la città e le sue isole vicine contor- nato da coreografie acquatiche sbalorditive che aprono un sipa- rio naturale di coste, imponenti monti, imbarcazioni che risalta- no scenari propri di un dipinto i cui elementi sono in continuo movimento. La domenica napoletana è stata anche ritratta in numerose pellicole di eccezione, una tra queste è la commedia "Sabato, Domenica e Lunedì" scritta da Eduardo De Filippo nel 1959 dove i personaggi interpretano un'ampia famiglia napoletana che vive nell'appartamento di Peppino Priore, capofamiglia benestante di professione com- merciante di tessuti. La trama ruota attorno ad un'incompren- sione tra i due coniugi che sfo- cerà in un grave litigio che man- derà in crisi il loro matrimonio. Solo grazie al dialogo ed al sup- porto della famiglia, i due ricuci- ranno il loro rapporto e ritorne- ranno ad amarsi. Nella commedia edoardiana, si evince tutta la fiducia del mae- stro napoletano nella sopravvi- venza di quei principi familiari considerati come solidi capisaldi sui quali costruire un futuro migliore. La domenica napoletana rap- presenta anche un momento in cui la famiglia si ritrova e condi- vide, con gusto, il tradizionale pranzo. I piatti tipici conservano ricette antiche e minuziosi parti- colari tramandati con cura dalle madri alle loro figlie che rendo- no le portate deliziose. Basti pensare al rito che si cela dietro la preparazione del ragù domeni- cale. Facile da pronunciare, con le sue due sillabe e un accento, il ragù napoletano è un piatto dif- ficile da realizzare date le milio- ni di versioni ufficiali conosciu- te come testimoniato dalla com- media sopracitata che vede la celebre Sofia Loren interprete della signora Rosa Priore la quale, dopo essersi recata in macelleria per acquistare gli ingredienti necessari per la cuci- na del prelibato piatto, si imbat- te in un'accesa discussione con le signore presenti nel negozio sull'utilizzo e sulle fasi di pre- parazione della pietanza. Altra passione domenicale d'eccellenza a Napoli è il calcio. La domenica mattina il popolo viaggia con la fantasia, i più pic- coli vestono le maglie azzurre dei loro eroi, vanno in strada improvvisando porte, delineano con l'immaginazione il campo da gioco ed esultano ad ogni giocata ben riuscita o ad un gol ben congeniato. Al fischio d'inizio allo stadio la città si svuota calamitata din- nanzi al teleschermo che tra- smette la partita. Novanta minu- ti di emozioni sportive coinvol- gono il popolo napoletano in sospiri, grida, gioie e dispiaceri che si alternano da una settima- na all'altra. Con la sua storia, tradizione ed abitudini, il popolo napoleta- no si è specializzato nel rendere inconfondibile la città non solo di domenica, ma anche durante gli altri giorni della settimana. A passeggio nella centralissima Spaccanapoli (Ph. F.Buccaro) ce di far conoscere le pagine di storia più antiche alle nuove generazioni che le rivivono in chiave moderna. Vi è un coinvolgimento unico che trascina emotivamente gli abitanti e i turisti che vivono uno spettacolo di tradizioni i cui per- sonaggi recitano senza saperlo su di un palcoscenico artistico che conserva la storia e la bellezza di una città dal patrimonio culturale unico al mondo. La domenica napoletana offre un vasto panorama di cose da fare e posti da visitare tra i quali compare il suo lungomare. Passeggiare lungo via Caracciolo la domenica mattina è sempre emozionante, la brezza marina si avverte sensibilmente all'olfatto ed entra nei polmoni dei suoi cit- tadini e in quelli della città che respira una ventata di pura tran- quillità. Via Caracciolo rappre- senta l'arteria urbana principale dove è possibile assicurarsi un Domenica è sempre domenica ma a Napoli porta tradizione e famiglia Sofia Loren ritratta in cucina Via Caracciolo: posto in prima fila per amminare il Vesuvio sullo sfondo del golfo di Napoli (Ph. F.Buccaro) Matera aspetta turisti da tutto il mondo: nel 2019 sarà Capitale europea della cultura Sette voti su tredici: superate Ravenna, Cagliari, Lecce, Perugia e Siena. Matera, capoluogo della Basilicata, sarà la Capitale Europea della Cultura 2019. Il verdetto è stato comunicato da Steve Green, presidente della Giuria internazionale composta da 13 membri (sei italiani e sette stranieri), al Ministro dei beni e delle attività culturali e del turi- smo Dario Franceschini. A metà 2015 l'Unione Europea proclamerà ufficialmen- te Matera Capitale europea della Cultura 2019, insieme a Plovdiv in Bulgaria (il titolo è assegnato annualmente a due Stati). Il crite- rio di scelta è stata la partecipa- zione della città e dei cittadini, ma anche la buona governance e il retaggio culturale, creativo e imprenditoriale che verrà lasciato. Secondo alcuni osservatori, l'im- patto economico di questo titolo sul territorio è valutabile in circa 30 milioni di euro. Lo slogan scelto da Matera per la sua candidatura è stato "Open Future". Perché, come ha scritto il comitato promotore nel suo docu- mento ufficiale, "tutti siamo ossessionati dall'eterno presente in cui siamo immersi, come se fosse impossibile guardare lonta- no ed impegnarsi per le genera- zioni future". La Capitale europea della cul- tura è un'istituzione nata nel 1985 per promuovere la conoscenza del patrimonio storico-artistico e cul- turale dei Paesi membri dell'Unione europea. La prima è stata la capitale greca Atene, mentre l'Italia è stata rappresenta- ta in passato da Firenze nel 1986, Bologna nel 2000 e Genova nel 2004. città, i frati conventuali del terz'ordine eressero una piccola