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GIOVEDÌ 23 OTTOBRE 2014 www.italoamericano.com 25 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Deodato nasce a Rio de Janeiro, in Brasile, da genitori di origine italiana (nonna napoleta- na e nonno siciliano) e porto- ghese, oltre ad avere una lontana parentela con il grande tenore Enrico Caruso. All'età di dodici anni inizia a suonare la fisarmonica e a stu- diare pianoforte, orchestrazione e conduzione. Cinque anni più tardi dirige la sua prima sessione di registrazione, con un'orche- stra composta di 28 elementi; in poco tempo diventa uno degli arrangiatori e dei pianisti più apprezzati della scena musicale di Rio, curando le incisioni di Milton Nascimento, Marcos Valle, Elis Regina, Antonio Carlos Jobim. Alla fine degli anni sessanta si trasferisce negli Stati Uniti e inizia a lavorare con Luiz Bonfà tra New York e Los Angeles (le due città in cui è registrato l'al- bum "Jacarandà"). Bonfà è stato uno dei protagonisti della bossa nova brasiliana, co-autore, con Jobim, della musica per il film "Orfeo negro", per il quale scris- se le canzoni "Manha de Carnaval" e "Samba de Orfeu". Negli Stati Uniti Eumir lavo- ra con Wes Montgomery, Astrud Gilberto, Earth Wind & Fire, George Benson, Paul Desmond, Kool and The Gang e Sarah Vaughan. Un altro passo impor- tante, per la sua carriera, avven- ne con l'arrangiamento dell'al- bum "Sinatra & Company" del 1971 (lato bossa nova), registra- to a Hollywood, con orchestra big band e archi. I "Company", oltre a Deodato e Don Costa, comprendevano Antonio Carlos Jobim (duetti e chitarra) e tra gli autori delle canzoni: John Denver, Vinicius De Moraes, Burt Bacharach e Jobim. I brani furono registrati in diretta, per- ché Sinatra non era solito ripete- re un'esecuzione. Una nota curiosa, raccontata dallo stesso Deodato, riguarda la presenza in studio, durante le registrazioni, di Sammy Davis jr. e Barbara Stanwyck, grandi amici del cantante italo-america- no. Di quel periodo ricordiamo le collaborazioni con Roberta Flack (Chapter Two, Quiet Fire e Killing me softly) e Aretha Franklin (Let Me In Your Life). Nel 1972 si esibisce, con suc- cesso, all'Hollywood Bowl, il noto anfiteatro situato nell'area di Hollywood a Los Angeles, insieme ai grandi artisti della Cti. L'anno successivo esordisce di fronte al pubblico di New York al Madison Square Garden, nel concerto intitolato "2001 space concert", sull'onda del successo ottenuto con il brano "Also Sprach Zarathustra", rielaborazione in chiave funk del brano di Richard Strauss, già parte della colonna sonora di "2001 Odissea" nello spazio di Stanley Kubrick, nel- l'esecuzione non accreditata di Herbert von Karajan. Nello stesso anno esce negli Stati Uniti il suo primo album intitolato "Prelude", una raccolta di canzoni arrangiate in stile big band - latin jazz, che fu accolto con entusiasmo da pubblico e critica, tanto da vincere, con "Also sprach Zarathustra", il Grammy Award (Best pop instrumental performance) e arrivare al secondo posto nelle classifiche di vendita Billboard negli Usa, al terzo in Canada, e al settimo in Inghilterra. Da quel momento iniziò un lunghissimo tour, inizialmente in giro per il mondo e poi da una costa all'altra degli Stati Uniti. Da sempre Eumir è impegna- to nel genere jazz, ed è cono- sciuto per le versatili "fusion" tra big band e gruppi jazz, con diversi membri della scena pop, rock, r&b/funk, latina brasilia- na, musica sinfonica o d'orche- stra; il suo sound può essere considerato pop/jazz o crossover jazz. Tra le sue grandi capacità anche quella di riadattare la musica classica e i grandi autori al jazz, come nel caso dell'Ave Maria di Franz Schubert, senza dimenticare "Pavane for a dead princess" di Maurice Ravel, "Rapsody in blue" di George Gershwin e "Prelude to the afternoon of a faun" di Claude Debussy. Verso la fine degli anni 70 arrivano le contaminazioni disco-funk, con album quali "Night cruiser" e "Happy hour"; nel 1996 inizia la collaborazione con la cantante islandese Björk di cui realizza il remix di "Isobel", pubblicato in "Telegram" e produce i successi della cantante brasiliana Gal Costa. Durante la sua carriera si è esibito con la St. Louis Symphony (pubblicarono l'album "Artistry"), l'Orchestra Sinfonica di Cincinnati, la New York Philharmonic e con l'Orchestra di Musica Leggera dell'Unione Musicisti di Roma, con cui realizzò "Meditazione", insieme al cantante Massimo Ranieri, arrangiando in chiave jazz, brani di musica classica. Tra le più importanti collabo- razioni ricordiamo quelle con Airto Morera ("In concert") e João Donato ("Deodato/ Donato"), John Tropea (guitar in "Caravan", "Very together", "Love Island", "Knights of fan- tasy"), George Benson (guitar in "Love Island", registrato in California), Billy Cobham ("September 13") e con il flauti- sta Hubert Laws. Deodato ha lavorato anche a diverse colonne sonore, tra cui: The Onion Field, The Black Pearl, Ghostbusters II, White Nights, The Girl From Ipanema, The Adventurers (insieme a Jobim e alla London Symphony Orchestra), The Gentle Rain, Target Risk, The Reporter, Beat Street, Body Rock and Bossa Nova. Le sue registrazioni sono state utilizzate in film quali "L'esorcista" e "Oltre il giardi- no", quest'ultimo con Peter Sellers e Shirley Maclaine. Nel 2010 è uscito "The cros- sing", il suo più recente album, cui hanno partecipato i musicisti e gli amici che lo accompagnano da una vita: Airto Moreira, Billy Cobham, Paco Sery, John Tropea e, Londonbeat, oltre alla guest star Al Jarreau. Il 2012 l'ha visto impegnato in tour, con tappa anche a Milano, con Al Jarreau, inoltre, ha partecipato alla realizzazione dell'album "Four" di Ivana Spagna. Nel 2014 Deodato è ritornato a esibirsi in Italia, con un grup- po composto da Stefano Paolini (batteria), Luca Florian (percus- sioni), Pier Mingotti (basso) e Riccardo Onori (chitarra), pro- ponendo le infinite contamina- zioni musicali, che l'hanno sem- pre contraddistinto. Deodato, una carriera che fa tappa a Los Angeles Deodato nasce a Rio de Janeiro ma dagli anni '60 vive negli Stati Uniti tra New York e Los Angeles Deodato inizia a suonare all'età di 12 anni. A 17 già dirige un'orchestra wILLIAM MOLDuCCI Faustini, il Mr 'Bridget Jones' della canzone L'hanno soprannominato il Bridget Jones al maschile per- chè, come ammette lui stesso: "Sono super impacciato, goffo, non ne azzecco una, inciampo, in bicicletta casco" ma proprio come quel fortunato personaggio cinematogragico, ora è il momento della rivincita. Il suo nome è Andrea Faustini, ha 20 anni, romano e a cantare ha iniziato presto: 13 anni. Ora è la star di X Factor Londra, la nuova promessa della musica italiana, un talento che si è conquistato a man bassa il tito- lo di favorito del programma a colpi di standing ovation e lacrime da parte dei giudici (Mel B e Cheryl Cole) secondo cui le sue esibizioni sarebbero tra le migliori della storia del program- ma. Perchè a detta di tutti questo ragazzo dalla voce soul, fan di Beyoncé, mette l'anima in ogni parola che canta. All'audizione del format canoro inglese con stupenda ver- sione di Who's Loving You dei Jackson 5, ha guadagnato quattro sì dai giudicì. Ma non ha stregato solo la giuria: in pochi giorni il suo account Twitter ha contato 34mila followers e i bookmakers inglesi lo quotano 7 a 2 come possibile vincitore dello show. Ora è l'unico straniero in gara. I suoi tentativi di farsi strada nel mondo della musica partono nel 2008, quando partecipa alla prima edizione di 'Ti lascio una canzone', il programma televisi- vo dedicato ai piccoli talenti canori, piazzandosi al terzo posto e aggiudicandosi il premio della critica. Il cantante Andrea Faustini Nonna napoletana, nonno siciliano e una lontana parentela con Caruso