L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-6-2014

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GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014 www.italoamericano.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 19 Lingua inglese, dalla piscina al mare aperto: un patrimonio tutto da esplorare in cui c'è sempre da imparare N el 1975-76 il Cons iglio d'Europa emanò una serie di direttive per l'ins egnamento delle lingue straniere, definendo il cosiddetto livello soglia/thre- shold level/niveau seuil, ovvero l'insieme delle competenze e delle abilità comunicative indi- spensabili per superare la soglia d'ingresso di una comunità stra- niera. Le competenze e le abilità erano definite anche per succes- sivi livelli di competenza fino alla piena padronanza della lin- gua straniera, diventata nel frat- tempo quasi una seconda lingua. Indicazioni utilissime per la compilazione di libri di testo e materiali di supporto. Da allora in avanti si è fatta tantissima strada nel campo della didattica delle lingue straniere, oggi addi- rittura nell'ultimo anno dei licei si parla di inglese/lingua veicola- re, ovvero di lingua che dovreb- be v eicolare una d is ciplina, esempio i nostri studenti dovreb- bero studiare la storia o le scien- ze in inglese. Dove si andranno a trovare gli insegnanti per fare questo resta per me un mistero. Inoltre alcune università apro- no corsi completamente in ingle- se, per ampliare il numero delle iscrizioni dall'estero. I ragazzi diplomati nelle nostra scuole o laureati si inseriscono facilmente nel mondo del lavoro in Nord Europa, una nuova emigrazione con valige firmate e s enza nostalgia alcuna, data la velocità dei mezzi di trasporto. Durante i miei anni di insegna- mento, ho sempre scelto libri di testo che rispettavano le direttive europee, con risultati soddisfa- centi per chi amava la disciplina e si applicava allo studio. Però viaggiando e contattando gente parlante l'inglese lingua madre, mi sono sovente accorta di tro- varmi di fronte a delle realtà infi- nite, sfuggenti, inafferrabili. Un fenomeno che può avere esiti diversi a seconda delle persone, alcuni abbandonano spaventati, altri, invece spinti dalla curiosità dell'ignoto, cercano di penetrare il più possibile a fondo il mistero della lingua parlata dai nativi, suoni, parole, frasi, usi. È il momento in cui si smette di nu otare in pis cina e ci s i avventura nel mare aperto. Uno dei modi per affrontare l'alto mare aperto dell'inglese è ovviamente la lettura di testi scritti da autori inglesi non per ins egnare l'ingles e, ma per comunicare qualcosa ai madre- lingua. Tanti autori inglesi o americani, tanti bes t s ellers popolano i miei ricordi di lettura. Ed ognuno ha le sue frasi sottoli- neate, quelle che ritenevo degne di essere ricordate. Insomma, lo studio di una lingua è per me un esempio di istruzione permanen- te/lifelong education. Non basta l'università, non bastano le paro- le che si imparano facendo i turi- sti o brevi corsi estivi, quelle restano in aria e volano via. Un efficacissimo esempio di applicazione costante e tenacissi- ma allo studio di una lingua stra- inesplorata raccolta di frasi com- pilata da Fratti, riporto alcuni esempi concernenti le relazioni umane, ed ordinate nell'ordine alfabetico inglese tenendo conto della parola che dà senso alla frase: A nybody s till around? Qualcuno ancora in giro? H ave I got your attention? Mi vuoi fare attenzione? S o, w hy is he available? E dunque, perché è disponibile? Akin to: affine a. A kin to no place: es traneo dovunque. A ll on your ow n: tutto da solo/a Back off: tirati indietro, pianta- la! You can't back out of it: non puoi tirarti indietro. A back up plan: un progetto di riserva. He started badmouthing him Cominciò a sparlare di lui niera ci viene da uno dei nostri emigrati, Mario Fratti. Nato a L'Aquila, dove ha frequentato le scuole superiori, si è laureato in lingue alla università Cà Foscari di Venezia, vive a New York dal 1963. Lì si è reso conto che i parlanti nativi usano una qualità di lingua che uno s traniero, anche se istruito e padrone della lingua, non riesce a produrre. E così, giorno per giorno, leg- gendo il New York Times, il drammaturgo ha preso nota di frasi prodotte dai nativi, scriven- do su quadernoni dalla copertina nera frasi di lingua inglese che in genere non si trovano sui testi scolastici. Questa raccolta oggi costituisce per noi un patrimonio tutto da es plorare. S ono un occhio attento alla realtà infinita ed affascinante della lingua par- lata e scritta dalle persone colte, che comunicano in modo pieno e idiomatico. Dall'immensa ed La buona scuola italiana si può costruire via web proponendo come migliorarla scuole e nelle piazze. Organizzatori e visitatori di "la buona scuola" puntano tutta la loro attenzione su "stanza dello Sblocca scuola", area del sito che registra ben 524 propo- ste e 11mila like. Agli italiani piace dire la propria per miglio- rare una struttura in cui si incon- trano studenti, insegnanti e non, migliorare la scuola da dentro è un sogno terreno e lo stato prova a fornire gli strumenti. Tra le proposte più cliccate c'è "la presenza all'interno di ogni scuola di ogni ordine e grado di un pedagogista ed un educatore che costituiscano l'unità di edu- cativa scolastica che ricoprano le funzioni strumentali attualmente svolte dai docenti svolgendo anche un ruolo di coordinamento e di supporto ai docenti, di con- sulenza pedagogica alle famiglie e di sostegno agli studenti": mille 500 like, alto gradimento. Un'altra "stanza" affollata è quella dei costi: rendere l'istru- zione economicamente accessibi- le a tutti. In tal senso si propone la detra- zione fiscale delle spese scolasti- che e raggiungere quello che è definito come costo standard per alunno in modo da rendere real- mente libera la scelta dell'indi- rizzo scolastico. Sempre "la buona scuola" pro- pone con un certo gradimento la possibilità di avere i vecchi e costosi libri di testo on line con licenza libera, facili da modifica- "La buona scuola", il progetto on line del governo Renzi nato per raccogliere i pareri di addetti ai lavori e non, sulle 126 propo- ste dal Presidente del Consiglio sull'istruzione italiana, volge al termine ed inevitabilmente si tirano le somme. Oltre 53mila questionari com- pilati e inviati al Ministero della Pubblica Istruzione, circa mille e duecento proposte dei cittadini italiani registrate, 700mila con- tatti registrati per circa 5 milioni di pagine visitate, una serie di dati su cui lavorare per rendere la scuola italiana migliore, risolle- varla dalle polveri della inesi- stente politica decennale del bel paese in materia. Il bilancio ufficiale ci sarà dopo il 15 novembre, ultimo giorno utile per dire la propria, intanto il governo valuta e si parla di aspettative tradite. Poche consultazioni "on line", maggior successo per quelle "offline" soprattutto eventi itineranti nelle EMANUELA MEDORO Il premier Matteo Renzi con il catalogo della Buona Scuola Consultazione online aperta a tutti per contribuire al cambiamento VALENTINA IACOVISSI re e stampare per tutti. Gli italia- ni non si risparmiano e sulla pro- posta di aprire la scuola pome- riggio e sera si dividono e si ani- mano. Molti sono a favore del "Project Management", insegna- re ai ragazzi un metodo lavorati- vo attraverso progetti finanziati dalla comunità europea per ridurre quel gap formativo che tanto spesso rende i nostri stu- denti già vecchi. Tanti dicono all'orario no stop nella scuola, scrivendo del rischio di renderla un vero e proprio parcheggio dei ragazzi per genitori con poco tempo e poche idee educative. La "stanza" in cui provano ad entrare tutti è quella del precaria- to: si chiede a gran voce l'assun- zione di 148mila precari, rinfor- zare quindi l'apparato docenti con l'inserimento di giovani. Il Ministero dell'Istruzione dovrà sedare gli animi e trasfor- mare il rumore della folla in provvedimenti legislativi per garantire una buona scuola. Target for barbs and insults Bersaglio di pungenti critiche ed insulti. H e barged in: intervenne a sproposito, s'intromise. Soul baring: aprire l'animo. Imparare l'inglese? Un progetto di lifelong education

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