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GIOVEDÌ 6 NOVEMBRE 2014 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Alla Harvard University le ricerche della giovane ematologa Di Ruscio, talento d'Abruzzo Spetta ad Annalisa Di Ruscio ricevere la Medaglia d'Oro, il massimo riconoscimento che la Federazione delle Associazioni Abruzzesi conferisce dal 1992 ad una Personalità abruzzese che si è particolarmente distinta negli Stati Uniti. Annalisa Di Ruscio è nata a Sulmona (L'Aquila) 35 anni fa. L a u r e a t a i n M e d i c i n a e C h i r u r g i a a l l ' U n i v e r s i t à Cattolica di Roma, specializzata in Ematologia, nel 2007 viene a Boston per il dottorato presso l'Harvard University, una delle p i ù f a m o s e u n i v e r s i t à d e l mondo. Consegue il dottorato ed base, completamente diversa da quella clinica. È un campo che serve a comprendere i meccani- smi delle malattie e di conse- guenza permette di sviluppare farmaci e cure. La scelta paga. E in sette anni di duro lavoro la giovane ricercatrice abruzzese, con la sua equipe, scopre un "interruttore" molecolare, in parole semplici, per accendere geni antitumore ed aprire nuove prospettive di cura nella lotta contro il cancro. La discrezione del progetto è certamente più vasta ed impegnativa, rispetto a questa sommaria descrizione, m a i l r i s u l t a t o c o n s e g u i t o è straordinariamente importante. solo l'Italia dentro i confini c o n o s c e s s e , r i c o n o s c e s s e e d apprezzasse gli 80 milioni d'ita- liani dell'altra Italia, davvero il nostro Paese potrebbe avere un ruolo assai rilevante nel mondo, con le sue eccellenze in cultura, nella scienza come dimostra nelle sue ricerche Annalisa Di Ruscio, nell'arte e negli altri campi dove la creatività, il talen- to e lo stile italiano primeggia- no. GOFFREDO PALMERINI la conversazione ricca d'argo- menti e di amore per il suo lavo- ro, appassionata di Boston e degli States. Ma legatissima alla sua bella città natale, Sulmona, all'Abruzzo e all'Italia, dove conta di tornare appena possibi- le, in un Centro di ricerche in Piemonte. Chiedo ad Annalisa qualcosa in più rispetto al futuro della sua ricerca, alla luce del risultato da lei ottenuto. "Ora puntiamo a sfruttare la scoperta - annota Annalisa - per sviluppare un far- maco geneticamente specifico e m e n o t o s s i c o . C o l p e n d o u n a regione del Dna non dovrebbero esserci effetti collaterali, invece associati agli attuali farmaci. Ci sono infatti altri medicinali, ma sono tossici e specifici, in quan- to agiscono su tutto il genoma". Resteremo in contatto, Annalisa m'informerà dei progressi della ricerca. Merita pienamente il riconoscimento che la Faa le ha c o n f e r i t o , s t a o n o r a n d o l'Abruzzo e l'Italia all'estero. L'esito del suo lavoro l'ha fatta conoscere in tutto il mondo scientifico in campo medico. Brava davvero. Rosetta Romagnoli, presiden- t e d e l l a F e d e r a z i o n e d e l l e Associazioni Abruzzesi, nella serata che a Boston ha visto riu- nirsi le delegazioni delle sette associazioni americane giunte da varie località del New England, da New York, dal Delaware, d a l l a P e n n s y l v a n i a e d a l l a California, ha segnalato la mia attività in campo giornalistico e nelle relazioni con le comunità abruzzesi all'estero, cita l'ultimo mio libro "L'Italia dei sogni", recentemente presentato a New York, e l'attenzione da studioso che riservo all'emigrazione ita- liana. Richiamo l'esigenza che s e m p r e p i ù n e c e s s a r i a s i a l a conoscenza della storia dell'emi- grazione italiana, oggi poco pre- sente nei programmi delle scuole e quasi del tutto negletta, sebbe- ne sia parte così importante nella storia d'Italia. La classe politica dirigente del Paese dedica agli Italiani all'estero "un'attenzione molto distratta", per usare un ossimoro, e molto superficiale è la conoscenza delle comunità italiane nel mondo, dello straor- d i n a r i o c o n t r i b u t o c h e e s s e danno al prestigio dell'Italia con le tes timonianze di vita dei nostri connazionali all'estero, delle potenzialità di sviluppo del "brand Italia" se solo il sistema istituzionale - Governo italiano e Regioni - sapesse investire sulla rete associativa degli italiani nel mondo. Ringrazio per quanto fanno gli Abruzzesi a Boston, e gli Italiani in ogni angolo del mondo. Loro sono la più bella Italia, la migliore Italia. E se tumori nei laboratori di Boston dopo un brillante dottorato alla Harvard University. La sua storia non è altro che la dimostrazione concreta che l'Italian Heritage è una realtà presente, un processo in corso che si evolve ai giorni nostri, che caratterizza e costruisce la q u o t i d i a n e i t à , n o n s o l o u n bagaglio ereditato dal passato, storie polverose e vecchie foto- grafie in bianco e nero ingialli- te dal tempo. È piuttosto un video postato su Instagram, uno scatto a colori che condivi- diamo con gli amici in tempo reale. Spesso non riusciamo a storicizzare quel che ci succede intorno perchè, anche giusta- mente, non ci accorgiamo di far parte del grande flusso sto- rico e non cogliamo il peso, la p o r t a t a , d i q u e l l o c h e s u l m o m e n t o n o n p e r c e p i a m o come fenomeno. L'Italo Americano, termi- nato l'Italian Heritage Month, in cui abbiamo celebrato l'ap- porto nazionale alla storia, alla cultura, alla società americana, continua a dare spazio alle per- sone e ai contributi italiani. Non solo perchè questo fa parte del suo dna, della sua m i s s i o n d i d a r e v o c e a l l a comunità italoamericana come fa da quando è stato fondato 106 anni orsono. Lo fa consa- pevolmente, settimana dopo settimana, perchè vuole evi- denziare i contributi tricolori che strutturano la società d'og- gi, che costellano i nostri gior- ni. Vuol cioè mostrare, seme dopo seme, quel terreno ricco di germogli, di potenzialità in nuce, che poco alla volta fio- rendo e crescendo arricchisco- n o l a b i o d i v e r s i t à c u l t u r a l e americana, diventando frutti fecondi nella società: il patri- monio culturale italiano è que- sto, una presenza costante, uno sbocciare giorno per giorno. L'eredità italiana è da Instagram non è una foto ingiallita Continua da pagina 1 Annalisa Di Ruscio fa ricerca clinica ematologica a Boston i n i z i a u n a c o l l a b o r a z i o n e all'Harvard Medical School, nel gruppo del prof. Daniel Tenen, presso il Laboratorio di ricerca d e l B e t h I s r a e l D e a c o n e s s Medical Center. Di Ruscio, che g i à i n I t a l i a a v e v a l a v o r a t o nell'ambito della ricerca di tipo clinico, inizia a Boston la sua collaborazione nella ricerca di Nata a Sulmona, Abruzzo, ha fatto il dottorato alla Harvard Medical School È il Console Generale d'Italia Nicola De Santis a consegnare la Medaglia d'Oro ad Annalisa Di Ruscio. Fiori e flash dei fotogra- fi sono tutti per lei, bellissima ragazza, alta e slanciata, capelli lunghi, occhi molto espressivi e un sorriso accattivante. La sua bellezza non ha bisogno di truc- co, naturale nella sua semplicità, Il console Nicola De Santis