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PAOLA ORRICO Natale è alle porte, è giunto il tempo di allestire luccicanti alberi natalizi (una consuetudine tipicamente nordica) ma anche di preparare, con metodica cura e precisione, tradizionali presepi. C'è chi è combattuto, da sem- pre, fra la scelta dell'albero di Natale ed il suo "antagonista" più antico, il presepe; c'è chi li fa entrambi, con una lenta e meticolosa preparazione, e chi invece opta per uno dei due, pre- diligendo l'albero natalizio, più pratico da preparare e più veloce da allestire, in termini di tempo. Sì perché il "presepe", oltre ad essere la forma più antica e più tradizionale della rappresenta- zione della Santa Natività, è anche, in alcune zone dell'Italia, specialmente al Sud, un vero e proprio oggetto di culto e vene- razione. Ogni casa che si rispetti, lo innalza alla stregua di una vera opera d'arte. L'origine del presepe è anti- chissima. È da ricercarsi addirit- tura nelle pagine del Vangelo, o meglio nella loro interpretazio- ne. San Luca riferisce, che Maria propria, del luogo dove nacque Gesù, la diede comunque san G irolamo, il quale, nel 404, descrisse la grotta del Salvatore con la famosa mangiatoia, scava- ta nella roccia e supportata da piedi di legno. Nella grotta di Betlemme, che è ancora oggi possibile visitare, la mangiatoia di pietra venne rivestita di lastre di metallo prezioso forate, affin- ché i fedeli potessero vederla e toccarla, ma non portarla via. Le reliquie, presunte, della mangia- toia s ono oggi cons ervate a Roma, nella basilica di Santa Maria Maggiore. La rappresentazione del prese- pe, ossia la riproduzione a tre dimens ioni della nas cita di Cristo, che si fa nella case e nelle chiese tra Natale e l'Epifania, ha invece un'origine più tarda. Il primo presepe sarebbe stato rappresentato da San Francesco, con persone vive, a Greccio, vicino Rieti, nel Natale del 1223. Dopo questo primo evento, i frati francescani e domenicani, promossero la costruzione di presepi, non solo in tutta l'Italia, ma anche nel resto dell'Europa centrale. Questi presepi erano talvolta permanenti, oppure costituiti da figurine mobili, in legno, terracotta o altri materiali. Il più antico presepe italiano, comunque, è conservato presso l'oratorio del Presepio, posto s otto la Cappella S is tina, in Santa Maria Maggiore a Roma. È datato 1280 e fu scolpito da Arnolfo di Cambio; col tempo, poi, molti altri artisti si cimenta- rono nella creazione di presepi artis tici; numeros i s ono gli esempi che si possono ammirare in tutta la storia artistica italiana, soprattutto a Genova e a Napoli. In particolar modo, fra il Seicento ed il Settecento, nella città di Napoli, "esplose" la pas- sione (mai assopita) per questa forma di personificazione della natività; moltissime chiese parte- nopee sono dotate di presepi nati da sapienti mani di artisti ed arti- giani, e questo grande attacca- mento affettivo verso il presepe come forma d'arte, è continuata fino ai giorni nostri, imperterrita. Famosa in tutto il mondo è la via di San Gregorio Armeno, a Napoli. In questa antica zona l'arte presepiale vive di luce pro- pria. Intere botteghe di artigiani ed artisti del settore, espongono una moltitudine di accessori, gadget, statuine per adornare il presepe, inimitabile al mondo. L'arte abilissima degli artigiani (le s tatuine s ono manufatti autentici e quindi "piccole opere d'arte) e la loro creatività, porta a raffigurare ogni anno, accanto alle canoniche figure tradizionali del presepe (Maria, Giuseppe, il Bambin Gesù) anche statuine raffiguranti i personaggi più in vista del momento, italiani ma anche internazionali. Immancabile questo anno, la statuina di Papa Francesco (che s ta andando letteralmente a ruba), ma anche le statuine clas- siche dei politici più in voga: come Matteo Renzi (il Premier), Beppe Grillo e Casaleggio, il sempreverde Silvio Berlusconi, e moltissimi altri personaggi dello star system televisivo e calcistico italiano e di quanti si siano distinti sia in positivo o in negativo, durante tutto l'anno trascorso. Le esposizioni degli artigiani di solito iniziano a fine novem- bre e continuano ininterrotta- mente fino all'Epifania, il 6 gen- naio; per gli amanti del "gene- re", comunque, è pos s ibile anche effettuare la compravendi- ta delle preziose statuine, attra- verso la vendita online, alcuni artigiani, difatti, si sono organiz- zati anche con piccole botteghe aperte sul web. diede alla luce suo figlio e che, dopo averlo fasciato, lo pose in una mangiatoia. Da qui si dedus- se che Gesù fosse nato in una "mangiatoia", e poiché in Oriente le grotte naturali servivano da rifugio ai viandanti e da stalla agli animali, si iniziò a formare l'idea che Gesù fosse nato in una grotta. G ià dal 300, inoltre, Sant'Ambrogio, riferisce che, nella grotta, un bue ed un asinel- lo avessero riscaldato col proprio alito il corpo del Salvatore. La prima descrizione, vera e Il primo presepe lo realizzò San Francesco d'Assisi ma divenne un'arte nel '700 a Napoli Albero di Natale o presepe? I maestri presepiali di Napoli (qui Gianni Di Virgilio) ogni anno propongono personaggi di attualità come statuine Particolare del presepe napoletano tradizionale alla Reggia di Caserta La corona dell'Avvento e il calendario che aspetta il 25 dicembre tra luce e attesa Mentre nel sud d'Italia l'attesa del Natale era tradizionalmente sottolineata dalla presenza degli zampognari e dal suono delle ciaramelle, in A lto A dige- Südtirol, poi diffusati a tutto il N ord , c'è l'abitudine di preparare la Corona d'Avvento, una piccola ghirlanda di rami di pino o di abete su cui si fissano 4 ceri, uno per ognuna delle quat- tro settimane di Avvento. La vigilia di ogni domenica si aggiunge l'accens ione di un cero, fino alla quarta domenica quando tutti e quattro saranno accesi: è il simbolo molto signi- ficativo dell'intensificarsi della luce a mano a mano che ci si avvicina al Natale. La si trova in chiesa, ma anche altrove, nelle case e nei negozi. A nche in ques to cas o, una tradizione legata al sentimento religioso è divenuta una nota di colore del folklore locale. Oggi la corona d'avvento è preparata in tutte le famiglie e nelle comu- nità, ed è esibita anche negli spazi pubblici. Per i bambini invece c'è il Calendario d'Avvento. Dal 1 dicembre e fino al 24 per ogni giorno che passa esso pro- pone un soggetto di meditazione, un'immagine o un pensiero sul tema del Natale. Alcuni, molto pratici e commerciali, propon- gono come sorpresa un dolcetto o un bonbon, sempre nello spiri- to della pedagogia del dono e della sua gratuità. Il calendario allora si presenta come s truttura di cartone a s comparti, fatta da tante finestrelle contrassegnate dal numero dei giorni del calendario. Ogni giorno se ne apre una per trovare la piccola dolce sorpresa. Poiché i numeri progressivi sono disposti in disordine, questo fatto offre al bambino, attraverso la ricerca del numero corrispon- dente, un pratico esercizio di memoria e di riconoscimento delle cifre. Sempre allo scopo di eviden- ziare e favorire la predispo- sizione all'attesa. LUIGI CASALE A Bressanone il calendario dell'Avvento è sulle finestre di un palazzo GIOVEDÌ 11 DICEMBRE 2014 www.italoamericano.com 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION |