L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-8-2015

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GIOVEDÌ 8 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 19 Solo nel settore ittico sono stati spesi 800 milioni per acquistare il pescato consumato nei giorni di festa In tavola le festività sono costate 4,1 miliardi di euro agli italiani ma hanno aiutato l'agroalimentare Con 4,1 miliardi spesi dagli italiani durante le feste di fine anno per imbandire le tavole o fare regali l'operazione dei cara- binieri del Nas, nucleo anti sofi- sticazione, è importante per tute- lare i consumatori e difendere i produttori impegnati a garantire la qualità delle eccellenze del Made in Italy. È quanto afferma la Coldiretti (che con un milione e mezzo di associati è la principale organiz- zazione degli imprenditori agri- coli a livello nazionale ed euro- peo) nel commentare positiva- mente l'operazione dei Carabinieri che hanno sequestra- to oltre 60 tonnellate di alimenti, tra cui dolciumi, pesce e altri prodotti che rischiavano di rovi- nare le feste a molti italiani. La tavola di N atale è un momento particolarmente impor- tante per gli italiani che nella stragrande maggioranza si ritro- vano in famiglia con parenti e amici e che – s ottolinea la Coldiretti – rischiava di essere rovinato dalla vendita di prodotti variati e rischiosi per la salute. N el 2014, peraltro, per la prima volta dall'inizio della crisi l'agroalimentare ha sorpassato i regali ed è diventata la voce più pesante del budget che le fami- glie italiane hanno destinato alle feste di fine anno, con una spesa complessiva per imbandire le che ha fatto registrare il consumo più elevato dell'anno. Quello gastronomico è infatti tra i regali preferiti dagli italiani, con il minor tasso di "riciclo", per l'affermarsi di uno stile di vita attento alla riscoperta della tradizione a tavola che si esprime con la preparazione fai da te di ricette personali per serate spe- ciali o con omaggi per gli amici che ricordano i sapori e i profumi della tradizione del territorio. La spesa per il cenone di Natale secondo un sondaggio realizzato da Swg e commissio- nato da Confeserventi in media sarà di 94 euro, prima della crisi, nel 2007, era di 106 euro. Le spese alimentari per le festività natalizie quasi ferme sull'anno precedente, hanno accelerato a ridosso del 24 dicembre. A pre- valere sulla tavola della festa i piatti delle diverse tradizioni regionali, senza dimenticare che i consumatori hanno tenuto d'oc- chio come non mai le offerte promozionali. Tutto il settore ali- mentare nel 2014 è stato pesante- mente condizionato da un drasti- co e netto calo dei consumi, sui beni alimentari i cali delle vendi- te sono andati dal al 10 al 20%. Italiani divisi sul dolce tipicamente made in Italy: panettone o pandoro? La tradizione natalizia degli italiani, si divide, da tempo, in d u e f a z i o n i b e n d i s t i n t e : i "panettoniani" ed i "pandoriani". Il panettone ed il pandoro, entrambi tipici dolci festivi, anche quest'anno si sono contesi il primato di "dolce preferito" dalle famiglie italiane. Pochi conoscono però, le origini di queste irrinunciabili leccornie natalizie. PANETTONE - L'origine è tipicamente milanese. Come nelle migliori tradizioni, esisto- no tutta una serie di leggende, circa la sua scoperta. Ipotesi fon- date e suffragate da alcuni testi antichi (risalenti al 1200 circa), narrano di una specie di pane creato con miele, lievito, uvetta e pezzi di frutta secca. Durante il 1600, poi, questa rozza forma di pane dolce, avrebbe assunto la forma di una focaccia piatta, impastata con farina di grano e piccoli chicchi d'uva. Solo attor- no al 1800, il panettone, comin- cia ad assumere la forma e la consistenza del dolce che tutti c o n o s c i a m o : s i a g g i u n g o n o all'impasto con uova, lo zucche- ro e l'uvetta passa, e la forma del dolce comincia a svettare in a l t e z z a , r i s p e t t o a l l a f o r m a appiattita di una semplice focac- cia. Ma chi lo ha "inventato"? Parrebbe che, come alcuni capolavori estemporanei, sia stato scoperto per puro caso, e che addirittura, sia il frutto di un errore. Narra una leggenda che, per la vigilia di Natale, alla corte del duca Ludovico, era stata pre- disposta la preparazione di un dolce particolare. Purtroppo durante la cottura questo pane dolce contenente acini d'uva si bruciò, gettando il cuoco nella disperazione. Fra imprecazioni e urla, si levò la voce di uno sguat- tero che si chiamava Toni, il quale consigliò di servire lo stes- so il dolce, giustificandolo come una specialità con la crosta. Allora accadde, l'insperabile: quando la ricetta inconsueta venne presentata agli invitati, fu accolta da fragorosi applausi, e culinarie, è quello poi giunto sulle nostre tavole. Numerosi furono i personaggi eccellenti che, nel passato, si professarono grandi estimatori del panettone: da Papa Pio IX, al Manzoni, al principe Metternich, fino ad arrivare al musicista Gioacchino Rossini ed al dram- maturgo tedesco Bertolt Brecht. PANDORO - Il pandoro ha una origine più moderna. Esso è una specialità tipica veronese. Anche per questo soffice dolce e la sua nascita, non mancano le leggende. L'attuale versione del pandoro risalirebbe all'Ottocento come evoluzione del "nadalin", il Veneziana. Pare che fra l'offerta di cibi natalizi, ricoperti con sottili foglie d'oro zecchino, ci fosse anche un dolce a forma conica chiamato "pan de oro". Per la nascita del pandoro però, esiste una data ufficiale: il 14 ottobre 1894, tal Domenico Melegatti (il brand, ora, è famo- sissimo) ricevette il Certificato d i P r i v a t i v a I n d u s t r i a l e d a l M i n i s t e r o d i A g r i c o l t u r a I n d u s t r i a e C o m m e r c i o d e l Regno d'Italia, per averne inven- tato il nome, la forma e la ricetta, segretissima. Il pandoro, dal sapore caratte- ristico e dalla morbidezza della pasta, arricchito con burro e uova, oltre che, da latte e lieviti, s e n z a a l c u n c a n d i t o o f r u t t a secca (per non ostacolarne la lie- vitazione), addirittura, fu consi- gliato, all'inizio del secolo, da medici e specialisti, per la cura di mali come gastriti, per la con- valescenza, e per le "voglie" improvvise delle partorienti. Nato come dolce natalizio, divenne, con il suo impasto semplice ma inconfondibile, base comune per tutta una serie di "merendine" per bambini, nate col boom economico degli anni '50. Ad oggi, seppur introdotte numerose "varianti" del pandoro classico, come quello con la crema pasticciera, con la ciocco- lata o con cubetti di arancia e limone, canditi, il pandoro clas- sico resta in assoluto quello pre- ferito dagli italiani. Che abbiate scelto panettone o pandoro italiani, sulle vostre tavole è comunque regnato il "buon gusto" dell'arte culinaria italiana, senza possibilità di con- traffazioni. dopo l'assaggio, un coro di lodi si levò da tutta la tavolata; era nato il "pan del Toni". Pan de Toni, rielaborato in Panettone, che, con le successive modifiche duecentesco dolce della città di Verona; per altri, invece, per il suo nome e per alcune delle sue peculiarità, la sua origine, si fa risalire ai tempi della Repubblica Il classico panettone contiene uvetta e canditi Il pandoro è dolce molto lievitato, soffice e burroso PAOLA ORRICO per il cibo risulta pari al 35 per cento del budget rispetto a quella per i regali che si ferma al 25 per cento. Oltre un terzo della spesa di che porta a ridimensionare le spese per i regali e a concentrarsi su spese utili, ma anche - sottoli- nea la Coldiretti - del boom dell'enogastronomia. Natale degli italiani è dunque stata destinata a pranzi, cenoni e regali con un aumento del 10 per cento rispetto allo scorso anno per l'effetto congiunto della crisi Solo nel mercato ittico sono stati spesi circa 800 milioni di euro per acquis tare il pes ce durante tutte le fes tività del Natale, con il giorno della vigilia tavole del N atale e del Capodanno di 4,1 miliardi di euro, s econdo una analis i Coldiretti/Ixe dalla quale si evi- denzia che la quota della spesa

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