L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-8-2015

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GIOVEDÌ 8 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 18 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Bollino di qualità ventennale per le bottiglie del Consorzio Chianti Colli fiorentini I vigneti italiani valgono 3 miliardi di euro. Oltre 200mila aziende fatturano 10 miliardi l'anno Il bollino Anniversary 1994 2014, coniato per il ventennale del Cons orzio Chianti Colli Fiorentini, brillerà per un intero anno sulle etichette della deno- minazione. Ed è il simbolo evi- dente della festa grande vissuta in casa del Consorzio Chianti Colli Fiorentini che compie i suoi primi vent'anni. Dal 1994 al 2014, vent'anni di attività dedicati alla valorizza- zione e alla tutela delle denomi- nazioni di origine Chianti Colli F iorentini e V in S anto del Chianti Colli Fiorentini, contrad- distinte dal marchio del leone araldico che sorregge un calice di vino, rivisitazione del celebre Marzocco donatelliano. Per celebrare l'importante compleanno il Consorzio Chianti Colli Fiorentini ha coniato un apposito bollino con impresso un leone rampante incorniciato da una filigrana dorata che riporta la dicitura Anniversary 1994 - 2014. Questo bollino sarà appo- sto per un intero anno sulle eti- chette della denominazione in vendita. M a non è tutto: il Consorzio ha voluto celebrare la felice ricorrenza con una degu- stazione guidata da Leonardo Romanelli presso un prestigioso hotel nel centro di Firenze: un parterre di esperti ed appassiona- ti ha potuto degustare perfino un'annata 1987 che ha fatto tor- nare alla mente un sapore del passato. Riconosciuta e delimitata nel 1932, la D ocg Chianti Colli F iorentini co mprende 18 Comuni, tra ques ti anche Firenze, e prevede un rigoroso disciplinare di produzione mirato a preservare le qualità di eccel- lenza di un vino da secoli noto e apprezzato. Custodi di questa nobile tradi- zione - le cui testimonianze risal- gono all'epoca romana - sono le 26 aziende agricole del Consorzio, che rappresentano la quasi totalità della produzione di Chianti Colli Fiorentini. Il Consorzio Chianti Colli Fiorentini è nato il 20 settembre 1994 con lo scopo di valorizzare il territorio e la Docg. Il Decreto del Ministero delle Politiche A gricole e F ores tali dal 14 dicembre 2004 ne ha esteso le funzioni affidandogli il compito di tutelare le denominazioni Chianti Colli Fiorentini e Vin S anto del Chianti Colli Fiorentini. Una mission che ha coinvolto e che coinvolge tuttora un intero patrimonio fatto di ter- ritorio, tradizione, cultura e eco- nomia e che si rispecchia nelle attività di promozione e valoriz- zazione portate avanti dal Consorzio sin dalla sua fonda- zione. Il territorio è la vera ricchezza del Chianti Colli Fiorentini per le sue caratteristiche geologiche e climatiche ed è fin dall'anti- chità vocato alla viticoltura. Infatti le prime testimonianze del vino di Firenze risalgono all'epo- ca romana. Il Consorzio copre l'area col- linare intorno a Firenze, abbrac- ciando la città e comprendendo ben 18 comuni differenti tra loro per tipologia di terreno. Il terri- torio os pita es empi di Sangiovese di buona struttura dotata di tannini e freschezza, come da tradizione, ma pure di morbidezza ed intensità di colo- re, caratteri più attuali. I profumi sono ricchi, fruttati e freschi, ma anche speziati ed evoluti con l'invecchiamento. Sono coltivati anche Colorino e Canaiolo oltre a Merlot, Cabernet e talvolta Syrah, che hanno contribuito al rinnovamento del gusto. Il vino prodotto è caratteriz- zato da un corpo più eccessivo, da colori brillanti, profumi fre- schi e grande equilibrio. Per disciplinare il colore deve essere rubino vivace, l'odore intensa- Ben 26 le aziende che producono per il Consorzio Colli Fiorentini mente vinoso e il sapore armoni- co, sapido, leggermente tannico, che si affina col tempo. "Siamo orgogliosi di tagliare il traguardo di ben quattro lustri di presenza attiva e operativa sul nostro territorio" afferma Marina Malenchini, presidente dal 2003 del Co ns orzio Chianti Colli Fiorentini venti anni nel corso dei quali il Consorzio è cresciuto e ha portato avanti numerose ini- ziative per la promozione della denominazione. Adesso siamo pronti per le prossime sfide. Il mio augurio è che le nuove leve possano prendere le redini di questa denominazione, in vigna e non solo. Il Chianti Colli Fiorentini è un vino che si declina in diverse sfumature ed interpretazioni, senza mai perdere di vista la pro- pria origine e la personalità del Sangiovese, vitigno principe della denominazione a cui il Chianti Colli Fiorentini unisce altri vitigni autoctoni toscani, dal Canaiolo al Colorino. Il mercato di riferimento è al 50% italiano, mentre i mercati esteri principali sono Germania, S tati U niti, G ran Bretagna e Giappone, ma anche Canada, Belgio e Olanda. Le cantine che aderiscono al consozio Colli fiorentini cata" sia dall'urbanizzazione sel- vaggia, soprattutto nelle aree in pianura, s ia dai fenomeni di abbandono di vaste zone collina- ri e montane, con effetti sulla tenuta idrogeologica del territo- rio. Eppure, tra il turismo rurale e l'indotto legato all'enogastro- nomia tipica, i vigneti del Belpaes e "valgono" oltre 3 miliardi di euro l'anno. È quanto emerso dalla tavola rotonda "Il valore del vigneto Dalle distese di vigneti secolari nelle Langhe alle uve che nasco- no ai piedi delle Dolomiti o sal- gono verso l'Etna, dalla viticol- tura arroccata sui terrazzamenti della costa ligure a quella dolce della Costiera Amalfitana: il pae- saggio vitivinicolo italiano è un patrimonio di ricchezza e di varietà, di storia e di tradizioni. Ma soprattutto è una risorsa eco- nomica s pes s o tras curata e costantemente a rischio, "attac- Il vino è uno dei fiori all'occhiello del made in Italy sui mercati stranieri oltre il vino. Il ruolo della vite nel paes aggio agrario per la valorizzazione del territorio", organizzata dalla Cia- Confederazione italiana agricol- tori a Serralunga d'Alba, in pro- vincia di Cuneo. Il vino è uno dei fiori all'oc- chiello del "made in Italy" agroalimentare, con oltre 200 mila aziende coinvolte, 650 mila ettari di vigne sparse sul territo- rio nazionale e un fatturato di quasi 10 miliardi l'anno di cui la metà sui mercati stranieri. Ma, oltre al giro d'affari del prodotto vino, bisogna sensibilizzare citta- dini e istituzioni sul valore del patrimonio paesaggistico della campagna italiana, prima di tutto quella vitivinicola, che subisce la continua aggressione dell'urba- nizzazione sfrenata. Negli ultimi vent'anni, dice la Cia, cemento e degrado hanno "rosicchiato" questo capitale verde, sottraendo terre all'agricoltura per oltre 2 milioni di ettari. Ogni giorno in Italia si cemen- tificano 100 ettari di suolo, com- promettendo in questo modo l'integrità di paesaggi e scenari unici, plasmati nel tempo dall'at- tività agricola, e motivo d'attra- zione per i turisti sempre più numerosi. Una fonte di ricchezza che supera il valore puramente estetico, quindi, ma diventa una s omma di fattori economici, legati anche al giro d'affari delle produzioni e dei vini certificati (nel Belpaese ci sono 266 pro- dotti Dop e Igp, 332 vini Doc, 73 vini Docg e 118 vini Igt) e stret- tamente connessi al territorio d'origine. NICOLETTA CURRADI Marina Malenchini

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