L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-29-2015

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voli, nonostante la crisi. "Eterni bambini?" Nel senso che i sogni guidano tante delle nostre imprese: l'Italia è leader nelle tecnologie spaziali ed è il terzo Paese nella storia, dopo Urss e Usa, ad aver mandato un satellite nello spazio. Oggi ha la sua prima donna astro- nauta nella Stazione spaziale internazionale. "Food enthustiasts?" Vero, ma l'Italia esporta 40 miliardi di euro in cibo, bevande e rela- tive tecnologie di produzione. D a l 1 m a g g i o a l 3 1 o t t o b r e ospiterà all'Expo di Milano 140 Paesi per dimostrare al mondo il modo migliore per sfamare il pianeta e portare all'Onu un nuovo protocollo alimentare internazionale. " D o l c e v i t a l o v e r s ? " I l nostro cinema ha lasciato il s e g n o , m a s a p p i a m o e s s e r e estremamente concorrenziali nel mercato del lusso: siamo leader incontrastati nella pro- duzione dei super yacht con il 40% degli ordini mondiali. " F o o t b a l l m a n i a c s ? " Innegabile. Però va detto che gran parte della storia dell'arte, dell'architettura, dell'opera e d e l l a c u l t u r a s t a d i c a s a i n Italia, che ha il maggior nume- ro di siti Unesco del mondo. Tutto questo è "The extraor- dinary commonplace". Ci sono tanti stereotipi sul Belpaese. Alcuni realistici, altri nascondono quel che è il nostro Paese e le sue potenzialità. C'è un video del governo italiano all'indirizzo www.you- tube.com/watch?v=LaXqHU32 bm4. È da vedere. È un invito che rivolgiamo a tutti: agli italiani, agli italoa- mericani e a chi non s a chi sono e cosa sono capaci di fare g l i i t a l i a n i . N o n p e r v a n t o . Bensì per la necessità di supe- rare i pregiudizi. Perchè è trop- po facile e sempre più sciocco pensare a un italiano come ad una vecchia barzelletta. Lo 'straordinario' commonplace dell'Italia, tutta da riscoprire GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 14 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Continua da pagina 1 I carabinieri restituiscono alla cultura italiana oltre 5,000 reperti archeologici rubati A R o m a , n e l l e s a l e d e l l e T e r m e d i D i o c l e z i a n o d e l Museo Nazionale Romano, i Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale, al termine di una lunghissima e complessa a t t i v i t à i n v e s t i g a t i v a , h a n n o restituito al patrimonio culturale n a z i o n a l e p i ù d i c i n q u e m i l a eccezionali reperti archeologici provenienti da scavi clandestini perpetrati in Puglia, Sicilia, Sardegna e Calabria, di epoca compresa tra l'VIII secolo avan- ti Cristo e il III secolo dopo Cristo, rimpatriati da Basilea, in Svizzera. Si tratta, per quantità e qua- lità, del più grande recupero di b e n i d ' a r t e n e l l a s t o r i a d e l Comando dei Carabinieri. Tra i reperti spiccano moltis- simi oggetti di assoluta rarità: anfore, crateri, loutrophoros, oinochoe, kantharos, trozzelle, vasi plastici, statue votive, affre- schi, corazze in bronzo, per un valore complessivo che supera 50 milioni di euro. La genesi investigativa va i n d i v i d u a t a i n u n a r o g a t o r i a internazionale promossa dalla P r o c u r a d e l l a R e p u b b l i c a d i Roma all'Autorità Giudiziaria di Basilea, nel solco della costante azione che il Comando per la tutela del Patrimonio Culturale svolge nel contrasto al traffico internazionale di reperti archeo- logici scavati illegalmente nei siti italiani. L ' i n d a g i n e , d e n o m i n a t a Teseo, ebbe inizio a margine dell'inchiesta che portò al recu- pero del famoso vaso di Assteas dal Getty Museum di Malibù (Stati Uniti). In particolare, i Carabinieri evidenziarono la figura di un intermediario che aveva curato la vendita del vaso al museo californiano. La sua posizione non passò inosservata agli inve- stigatori che intensificarono i controlli su quell'uomo, partito da facchino d'albergo e diventa- to titolare di una galleria d'arte in Svizzera con volumi d'affari ed apparentemente legale la compravendita, oppure facendo- li confluire in collezioni private c o s t r u i t e p e r s i m u l a r e u n a detenzione regolare, prima della vendita a grandi musei. Utilizzando analisi scientifi- che eseguite da esperti del setto- re, era stato creato un sistema per certificare i reperti tanto col- laudato da ingannare anche i principali responsabili di enti museali internazionali. La fidu- cia sull'autenticità dei reperti era tale, da provocare situazioni di grande imbarazzo. Come nel caso del Kouros, acquistato nel 1985 per 9 milioni di dollari dal Getty Museum di Malibù Los Angeles, e poi sospettato essere un clamoroso falso scoperto per un banale errore nella documen- tazione di vendita. miliardari. Il nome era noto agli investi- gatori poiché presente nel famo- so organigramma criminale (con riferimento alla catena delle atti- vità illecite, dai tombaroli ai mercanti internazionali), seque- strato dai Carabinieri a un traffi- c a n t e , r i s u l t a t o e l e m e n t o d i primo piano nel panorama mon- diale dei traffici illeciti d'arte, con riferimento a reperti scavati clandestinamente nel sud Italia. L'impero commerciale, crea- to dal mercante con i guadagni di tali illecite compravendite, con base in Svizzera e un radica- mento nel Sud Italia, è stato pas- sato al setaccio dai carabinieri c o n l a c o l l a b o r a z i o n e d e l l e Polizie di Ginevra e Basilea. Gli approfondimenti investi- gativi hanno svelato l'esistenza di società, in Italia ed all'estero, a lui ricollegabili e create allo scopo di eludere i controlli doga- nali e degli uffici esportazione. Gli elementi raccolti, le testimo- nianze e le verifiche espletate in campo internazionale hanno evi- denziato poi l'opera di ricetta- zione, soprattutto attraverso la Svizzera, di una vastissima mole di oggetti archeologici. Il mecca- nismo prevedeva una prima fase di restauro dei reperti ed una successiva creazione di false attestazioni sulla loro provenien- za, resa possibile anche attraver- so l'artificiosa attribuzione della proprietà a società collegate. I reperti venivano venduti in I n g h i l t e r r a , G e r m a n i a , U s a , Giappone e Australia, con inter- m e d i a z i o n i e t r i a n g o l a z i o n i effettuate per rendere credibile Per quantità e qualità dei reperti è il più grande recupero di beni d'arte rubati fatto dai carabinieri italiani Alcune delle preziose opere trafugate soprattutto da siti del Sud Italia

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