L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-29-2015

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GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 15 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Appello internazionale per salvare il tempio dorico e i mosaici dei draghi di Kaulonia in Calabria L a C a l a b r i a h a b e n i d i i m m e n s o v a l o r e c h e t u t t o i l m o n d o c i i n v i d i a . S o n o u n a grossa componente culturale, t u r i s t i c a e a n c h e e c o n o m i c a della vita regionale. Ma molti di questi beni rischiano di essere p e r s i i r r i m e d i a b i l m e n t e . Preziose testimonianze della sto- ria dell'umanità. Gli studiosi invocano salvaguardia e difesa, ma riscontrano poca tutela e m o l t i d a n n i . B i s o g n a a g i r e , prima che sia troppo tardi. Negligenze, tante. emergen- ze, troppe. Interventi risolutivi, pochi. Insufficienti. Da un capo all'altro della regione. Si mobili- ta ancora il mondo culturale. Servono fondi adeguati che in questo momento di crisi è dif- ficile ottenere, sia a livello di governo regionale che naziona- le. I tagli non risparmiano i teso- ri archeologici. Non sempre c'è la necessaria sensibilità. Si ripe- tono gli appelli di chi da una vita si dedica alla scoperta, al restauro, alla conservazione e alla valorizzazione delle testi- monianze del passato. No deciso al pessimismo della rassegnazio- n e . S ì a l l ' o t t i m i s m o d e l l a volontà. Bisogna "fare", come fanno i soci del Rotary Club di Locri, presieduto dal prof. Vincenzo N a y m o , d o c e n t e d i S t o r i a Economica del Dipartimento di C i v i l t à A n t i c h e e M o d e r n e euro: "Aiutateci a salvare il tempio dorico e i mosaici dei draghi e delfini di Kaulonia, un patrimonio straordinario, di una fra le più antiche e illustri cultu- re del mondo". Ricorda il prof. Naymo: "Nel 2012 nell'antica città magno- g r e c a d i K a u l o n i a g l i s c a v i archeologici hanno portato alla luce uno straordinario mosaico pavimentale, esteso oltre 25 mq, (datato tra la fine del IV-inizio del III sec. a. C.) che per lo svi- luppo dei suoi decori, per lo stato di conservazione e per la sua estensione può essere consi- derato fra i più importanti ed i più antichi finora rinvenuti nel mondo. La mancanza di mezzi econo- rando così la distruzione di tutta l'area". Non si può perdere altro tempo: "Misure irrinunciabili e impellenti" sostenute da finan- ziamenti "adeguati e consisten- ti" perché "i fondi dello Stato sono scarsi e quasi inesistenti". Approfondiamo la conoscen- za del complesso archeologico t e r m a l e e d e l m o s a i c o d e l "drago" di Kaulonia, attraverso la scheda della studiosa Maria Teresa Iannelli, direttrice del Museo e dell'area archeologica di Monasterace, nonché direttri- ce del Museo Nazionale di Vibo Valentia. "L'antica Kaulonia, agli inizi del Novecento, - spiega - è stata i d e n t i f i c a t a d a l l ' a r c h e o l o g o Paolo Orsi nella moderna citta- dina di Monasterace Marina, in provincia di Reggio Calabria. Si tratta di una colonia achea fon- data all'inizio del VII secolo avanti Cristo sulla costa ionica c a l a b r e s e . N e l l ' a m b i t o d e l P a r c o A r c h e o l o g i c o d i Monasterace, le indagini effet- tuate dalla Soprintendenza per i B e n i A r c h e o l o g i c i d e l l a Calabria, condotte nel tempo, con l'ausilio di studenti prove- nienti da varie università italia- ne e straniere, dirette da me e da Francesco Cuteri, hanno rinve- nuto un edificio riferibile alla fine del IV secolo avanti Cristo, che rientra nella nuova organiz- zazione urbanistica, promossa in seguito alla distruzione della città operata dai Siracusani, nel 389 avanti Cristo". L a d i r e t t r i c e d e l M u s e o descrive "l'edificio, particolar- mente monumentale (oltre 35 metri x 17), che occupa più di un intero isolato e si configura probabilmente, fin dalle origini, come un'area pubblica. A que- sta prima fase, definita dall'in- sieme delle strutture murarie, sono da riferire le preziose trac- ce di intonaco rosso presenti sulle pareti di alcuni ambienti. Tra la fine del IV ed il III secolo l'edificio, pur continuan- do a mantenere una connotazio- ne di carattere pubblico, viene t r a s f o r m a t o i n u n a r t i c o l a t o c o m p l e s s o t e r m a l e . V a r i ambienti di rappresentanza si alternano a quelli di servizio muniti di panche in muratura: una grande vano di forma circo- lare è stato identificato come bagno per la presenza di almeno cinque vasche in terracotta, per abluzioni singole, ora esposte nel locale Museo; un ipocausto ( f o r n a c e ) e r a f i n a l i z z a t o a l riscaldamento dell'acqua utiliz- z a t a n e l l e t e r m e ; u n g r a n d e ambiente rettangolare, munito di panche, di una lunga piscina rettangolare, e pavimentato con u n m o s a i c o p o l i c r o m o , e r a usato per il bagno caldo. Il complesso termale è unico nel suo genere (gli altri pochi esempi sono stati rinvenuti: a Velia, a Morgantina, a Gela, e a Siracusa)". Quindi Maria Teresa Iannelli spiega che "la monumentalità e l'articolazione funzionale del- l'edificio termale sono state ulteriormente sottolineate dalle più recenti ricerche, condotte nell'estate del 2012, che hanno portato alla scoperta, nel cosid- detto ambiente H (grande vano con lunga piscina rettangolare per il bagno caldo), che deve essere inteso, a pieno titolo, come il cuore dell'intero com- p l e s s o , d i u n o s t r a o r d i n a r i o mosaico pavimentale, esteso oltre 25 metri quadri, che mostra un repertorio decorativo partico- larmente ricercato. Il mosaico (datato tra la fine del IV - inizio del III secolo avanti Cristo), per lo sviluppo dei suoi decori, per lo stato di conservazione e per la sua estensione può essere anno- verato fra i più importanti ed i più antichi finora rinvenuti tra Magna Grecia e Sicilia. Esso era coperto dal monu- mentale crollo della volta del- l'ambiente le cui componenti, in corso di rilievo e di studio da parte degli archeologi che hanno condotto lo scavo, hanno per- più esterna si affrontano a cop- pie un delfino ed un drago mari- no, che alla fine della decorazio- ne sul lato nord, viene sostituito d a u n i p p o c a m p o . D a v a n t i all'ingresso del vano è riprodot- to un grande rosone. Per la defi- nizione dei riquadri e dunque della geometria del mosaico, è diffuso l'impiego, di sottili lami- ne in piombo che ci sono giunte in ottimo stato di conservazione. I draghi raffigurati su questo mosaico sono molto simili a quello di maggiori dimensioni rinvenuto nel 1969, sempre a Kaulonia, nella cosiddetta "Casa del Drago", datato alla fine del III sec. a.C. Tuttavia, non è da escludere che il drago più piccolo sia ser- vito da modello per l'altro e che la sua matrice culturale sia da ricercare in Sicilia e, soprattutto, nell'area di influenza siracusana. La collocazione del drago in prossimità dell'ingresso rimanda p r o b a b i l m e n t e a l l a f u n z i o n e bene augurante che l'animale marino ha assunto nel mondo antico". Patrimoni dell'umanità che vanno tutelati. E fatti conoscere a tutto il mondo. L'appello che parte dagli stu- diosi della Locride è un atto d'a- more per i tesori del passato da conservare e da tramandare alle generazioni future. La cultura del fare. Un bell'esempio che parte dal profondo Sud per la rinascita del Mezzogiorno. Il prof. Vincenzo Naymo, docente di Storia Economica a Messina Il parco archeologico di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria DOMENICO LOGOZZO Il complesso di Kaulonia risale al VII secolo avanti Cristo e si trova sulla costa ionica calabrese dell'Università di Messina. A dicembre ha preso il via, per iniziativa del Club locrese, c o n l a s u p e r v i s i o n e d e l l a S o p r i n t e n d e n z a p e r i B e n i Archeologici della Calabria, una campagna per salvare il Parco Archeologico di Monasterace, in provincia di Reggio Calabria. "La raccolta fondi - ci dice lo studioso di Gioiosa Jonica - sarà avviata dal Rotary Club di Locri con una tombolata nel Circolo di riunione di Locri e con l'appello "a tutti gli amici, rotariani e non, affinché, ciascuno secondo le proprie possibilità, dia un picco- lo contributo per aiutarci a salva- re questo grande patrimonio di una fra le più antiche e illustri culture del mondo". N e l l o s t e s s o t e m p o v i e n e rivolto con una mail l'invito a t u t t i i r o t a r i a n i d e l m o n d o (1.200.000 circa) di versare un mici per poter procedere alla tutela e alla salvaguardia dell'o- pera ritrovata, purtroppo hanno costretto l'équipe degli archeo- logici a reinterrare il tutto, per preservarlo dagli agenti atmo- sferici. Le violente mareggiate hanno altresì messo a repenta- glio la stessa sopravvivenza del- l'area del mosaico". P e r q u e s t o è n e c e s s a r i o "provvedere alla progettazione e costruzione di un'adeguata copertura per le aree mosaicate, al fine di impedirne il deteriora- mento da parte delle intemperie, rendendole fruibili ai visitatori". Ma è improcrastinabile l'esi- genza di "intervenire rapida- mente per fermare al più presto l'azione erosiva delle acque marine". Occorre accelerare "la costruzione di imponenti strut- ture di sbarramento a protezione della duna superstite, scongiu- messo di delineare interessanti analogie con il sistema di coper- tura proposto per il calidarium delle terme di Fregellae e di far ipotizzare che la struttura kaulo- niate, vista la più alta cronolo- gia, ne rappresenti in un certo senso, l'archetipo". La direttrice del Museo e d e l l ' a r e a a r c h e o l o g i c a d i M o n a s t e r a c e , c o n c l u d e i l l u - strando il pavimento mosaicato che "si articola in due fasce decorate con figure di animali che inscrivono nove riquadri con motivi floreali; su quella Il mosaico che ritrae il drago messo a rischio dalle mareggiate

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