L'Italo-Americano

italoamericano-digital-1-29-2015

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GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Sin dalla prima diffusione del Cristianesimo in Abruzzo, le nostre genti sono state pervase da un intenso fervore religioso e da una fede strettamente legata agli elementi naturali. Tra questi spicca l'acqua che, sin dalla prima presenza dell'uomo, è stata uno dei fattori che hanno ritmato gli spostamenti dei nomadi e la scelta del luogo per accampa- menti e villaggi. ACQUE DI SAN FRAN- CO Lungo la panoramica strada che collega Assergi con il Passo 1924). I pellegrini riempiono bottiglie e taniche per riportare a casa l'acqua miracolosa in caso di necessità futura o come dono per amici e parenti che non hanno potuto prendere parte al pellegrinaggio. BISEGNA Una festa molto sentita è quella di san Giovanni, che ricor- re il 24 giugno, giorno in cui è d'uso bagnarsi in segno di prote- zione. A Bisegna, piccolo centro della valle del Giovenco, i pelle- grini si recano in processione nella chiesa di San Giovanni, nella Valle del Giovenco, a circa quattro chilometri dal paese. Oggi questa grotta è visitata da fedeli e pellegrini che vi depo- sitano semplici ex voto davanti ad una piccola statua del santo. Nei pressi della chiesa vi è una bella fontana in pietra costruita alla fine del 1700 ed alimentata da una sorgente che, nei giorni della festa, abbonda di un'acqua ritenuta miracolosa e che viene utilizzata dai fedeli sia per bagnarsi il corpo, per proteg- gerlo dalle malattie delle pelle, sia per compiere il rito del "com- paratico": un patto di reciproco aiuto fra due persone che si rea- lizza lavandosi con l'acqua di san Giovanni. Con i piedi immersi nell'ac- qua del fiume Liri, ragazze e ragazzi stringono i legami di comparatico che li legano con una forma di parentela magica e indissolubile nel nome di San Giovanni Battista. Si stringono i mignoli delle mani e dondolando le braccia si recita: "Cumpare i cummare damuce la mano, la mano ce lla demo i cumpari nu saremo! Il legame diviene sacro e inviolabile per tutta la vita. Anche nella Valle Roveto, Civitella Roveto, Canistro, Balsorano e Capistrello, centinaia Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia, in provincia di Chieti Il comparatico, patto di eterno legame con i piedi a mollo nel fiume Liri delle Capannelle, accanto a una piccola chiesa, inizia il sentiero che porta alla sorgente di San Franco. Protetta da una cappella costruita in tempi più recenti, secondo la leggenda questa fonte venne fatta scaturire dal monaco eremita nel secolo XIII; egli aveva scelto le grotte del versante occidentale del Gran Sasso quale luogo del suo ritiro ascetico, come testimonia ancora il nome di monte San Franco. Le leggende popolari legano le sue gesta alle vicende del mondo agricolo e dei pastori, e parlano di montoni resuscitati e lupi ammansiti, ma più di tutto della sua capacità di far scaturire acqua sorgiva dalla roccia, ele- mento indispensabile alla soprav- vivenza del bestiame e dei pastori. Il 5 giugno, festa di San Franco, tantissimi pellegrini affrontano il pendio della monta- gna per raggiungere la sorgente e bagnarsi con quell'acqua ritenuta taumaturgica, in grado cioè di guarire malattie. I pellegrini compiono abluzioni rituali per- ché il campo specifico di applica- zione di quest'acqua è la cura delle malattie della pelle, anche se non mancano testimonianze di antichi riti riguardanti l'incubatio e lo strofinamento sulla pietra (G. Pansa, Miti, leggende e superstizioni dell'Abruzzo, L'area è ricca di reperti archeolo- gici che fanno presumere l'esi- stenza di antichi templi pagani. Vicino alla chiesa vi è una grotta naturale scavata nella roccia nella quale si pensa abbia dimorato un'eremita o, addirittura, il santo. ELISABETTA MANCINELLI Durante il rito del comparatico, si stringono i mignoli e si recita "Cumpare i cummare damuce la mano, la mano ce lla demo i cumpari nu saremo!" di persone assistono al rito e costituiscono parte integrante del "bagno" di purificazione, nella credenza popolare che la festa del solstizio d'estate il 24 giugno, San Giovanni Battista durante la notte scopra, i miti non estinti: il matrimonio del Sole con la Luna che viene fecondata; la rugiada sacra sull'erba ricercata dalle spose che vogliono i figli. E a mezzanotte, la gente si raccoglie lungo le sponde del fiume, i gio- vani nudi si immergono nel fiume Liri e stringono i compara- tici: inizia così il battesimo col- lettivo per ricordare il battesimo di Cristo nel Giordano. La gente si bagna il corpo, entra nel letto del fiume ghiaioso, si segna con la croce la fronte, raccoglie l'ac- qua che conserverà per tutto l'an- no anche per preparare il lievito. Questo rito di purificazione, ma anche di protezione dalle malattie, va avanti fino all'alba quando i primi raggi del sole calano sul fiume Liri. Accanto alla chiesetta montana inizia il sentiero che porta alla sorgente miracolosa di San Franco La processione per le celebrazioni di San Giovanni Battista Da tempio di Venere ad abbazia benedettina: basilica da scoprire nel Chietino La stupenda abbazia di Giovanni in Venere si erge super- ba su di un colle da cui domina la frastagliata costa adriatica ed è ubicata a pochi chilometri dal centro cittadino. La primitiva chiesa fu edificata dai monaci benedettini tra il VI e VII secolo sui resti di un antico tempio pagano dedicato a Venere. La costruzione attuale è dovuta all'a- bate Oderisio II (1155-1204), sepolto nel sarcofago murato sulla facciata principale. Della costruzione colpisce, innanzitut- to, il monumentale prospetto con il grande e ornato portale della Luna (sec. XIII) contornato da lastre di marmo bianco, scolpite a rilievo, che narrano le vicende della vita del Battista. All'interno la chiesa presenta la struttura classica delle basiliche cistercensi, con tre navate, terminanti con absidi, divise da pilastri a pianta quadra- ta che sorreggono archi varia- mente strutturati ad ogiva e a tutto sesto. Il presbiterio, sopraelevato rispetto al piano dell'aula, è incorniciato da un grandioso arco trionfale a sesto acuto. L'altare, costituito da un'antica lastra di marmo, è col- locato nell'apertura dell'abside centrale. Sotto il presbiterio si stende la cripta suddivisa da colonne appartenenti all'antico tempio di Venere. Interessanti affreschi medioevali coprono i catini delle absidi, mentre sulla parete orientale vi è un piccolo monumento funebre del secolo XIV. Interessante è anche il chiostro formato da una galleria di ventinove trifore scandite da 68 colonnine senza base con capitelli decorati. I tre lati del chiostro si congiungono al grande arco gotico del campanile sotto la cui campata è posto un sarcofago proveniente da scavi eseguiti nella zona circostante.

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