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GIOVEDÌ 29 GENNAIO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Vi siete mai chiesti perchè ci sono 12 mesi in un anno e si chiamano così? LUIGI CASALE Prima della riforma del calen- dario di Cesare, c'era stata quel- la di Numa Pompilio, secondo re di Roma. Ad avvalorarla di un fondamento di storicità interven- gono il nome stesso di Numa, se lo s i cons idera ind ice di un periodo di riforme e di normaliz- zazione, e il nome dei mes i dell'anno, che ancora oggi chiu- dono il ciclo dell'anno con set- tembre, ottobre, novembre e dicembre (di chiara derivazione numerale). Numa fu "il legislatore", colui che, secondo la tradizione, ha dato le istituzioni civili alla città consegnandosi alla Storia come organizzatore dello Stato e crea- tore delle leggi. Il vocabolo Resta il fatto che i legislatori hanno cercato di far coincidere l'anno sociale ed economico, che dava ordine alla vita degli uomi- ni, con l'anno astronomico che naturalmente dà ordine ai ritmi della Terra. Presso gli antichi le motivazioni di carattere politico e sociale si trasformavano in provvedimenti di carattere reli- gioso, così dovette succedere per ovviare agli inconvenienti deri- vanti dalle sfasature temporali, quando divenivano palesi. Attraverso periodici rituali venivano inserite le giornate mancanti (mesi intercalari). Tuttavia, poiché tutto avveniva in maniera empirica (ed estem- poranea) restava il margine di incertezza che alla distanza, in un arco di tempo più lungo, riproponeva lo squilibrio. Gli astronomi e i matematici lo sape- vano; ma forse anche i contadini se ne accorgevano. Da questa consapevolezza nac- que la riforma di Giulio Cesare. In suo onore, quello che già era stato il quinto mese, e che con- servava il nome "quintilis", si chiamò Iulius. Aggiungiamo che il mese "sestilis" in seguito cam- biò nome: Augustus in omaggio ad Ottaviano Augusto. Seguendo il ciclo del Sole, ci siamo dimenticati della Luna. La luna in rapporto alla Terra era un mezzo per misurare lo scorrere del tempo. Anzi, a parte l'alternarsi di notte e giorno, era quello che più degli altri accom- pagnava la vita degli uomini nel computo delle giornate. Sul ciclo della Luna (circa 28 giorni) si calcolò il mese. La radice indeuropea *men indica la "luna", e il derivato "mensis" (mese) è l'aggettivo per dire "lunare" [ciclo o per- corso]. E molto probabilmente sulla base del ciclo lunare si sta- bilì la settimana, che richiama le fasi della Luna. Da mensis viene anche il nome del ciclo della fecondità femminile della specie umana. Ritorniamo alle parole, dicen- do che calendario deriva dal nome K alendae con cui i Romani chiamavano il primo giorno del mese, e l'insieme delle cerimonie religiose che vi si praticavano. Venivano procla- mate (kalère = chiamare) le due feste del mese che erano la base per il conteggio dei giorni: le Idi, a metà mese, e le None, nove giorni prima. Ma forse c'e- rano altri "richiami", come sca- denze, rinnovo di contratti, o far memoria dei tempi dell'attività agricola. Il tutto serviva a dare ufficialità all'avvio del nuovo mese, onde evitare che si creasse confusione nel popolo. Kalendae – lo dico per chi ha dimestichezza col latino – è un gerundivo e significa: [le feste] "che devono essere proclamate". Q uanto al nome dei mes i abbiamo già detto che è un aggettivo: all'origine un numera- le. E, quasi sempre, era accom- pagnato dal sostantivo "mensis". Quelli che oggi non sono indicati col numerale hanno preso, nel tempo, il loro nome, originato da feste, divinità, o personaggi sto- rici. Gennaio: Ianuarius da Ianus (il dio Giano) o da ianua (porta), in quanto è l'inizio. Febbraio: februarius da februa (purificazione), festa religiosa. Marzo: Martius da Mars (il dio Marte). Aprile: Aprilis da aperio (apri- re: aperto, soleggiato). Maggio: Maius da Maia (la dea Maia). Giugno: Iunius da Iuno (la dea Giunone). Luglio: Iulius da G iulio (Cesare). A ugus to: A ugus tus da Augusto (Cesare Ottaviano). S ettembre da S eptember; Ottobre da October; Novembre da N ovember; D icembre da December, restano il ricordo di quando l'anno contava dieci mesi... e forse attendono dei per- sonaggi benemeriti a cui essere dedicati. nòmos è proprio "legge". Inoltre il fatto che alcuni mesi si chiami- no "s ettembre", "ottobre", "novembre" e "dicembre" è segno che all'origine i mesi veni- vano indicati con un aggettivo numerale e che il loro numero non superava il dieci. Perciò se in epoca storica se ne contano dodici, è evidente che qualcuno ci ha messo mano, aggiungendo due mesi all'inizio del computo. Se poi la determinazione del numero dei mesi in dodici sia già opera di Numa, o egli si sia limi- tato a fissarli a 10 (e altri in seguito l'abbiano portato a 12) è secondario per questa indagine. Ciò che conta è il fatto che già a quei tempi si cercava di elimi- nare il precedente disordine). FINE SECONDA E ULTIMA PARTE