L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-5-2015

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GIOVEDÌ 5 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Da lunedì a domenica, vi siete mai chiesti l'origine dei nomi dei giorni della settimana? LUIGI CASALE Il nome dei giorni della setti- mana è una delle prime cose che si insegnano ai bambini. Come i diti della mano, o i mesi del- l'anno: un apprendimento seria- le. Per tenere allenata la memo- ria: lunedì, martedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato; e poi domenica. Certamente la suddivisione del tempo in settimane non è della tradizione classica occi- dentale. Essa fa parte della cul- tura ebraica. Vedi il racconto biblico della Creazione. E l'origine dei nomi dei gior- ni? Intanto diciamo che a rigore la settimana, così com'è oggi, non comincia dal lunedì; anche se la tivo derivato da dominus = il Signore, e "dies" è un nome che significa "giorno". Questo nome della 5^ declinazione latina, come sanno gli studenti liceali, e r a t r a t t a t o a s e c o n d a d e l l e situazioni contestuali a volte come femminile a volte come maschile. Così, nella penisola italica, una volta caduta "la" d i e s , l ' a g g e t t i v o d o m i n i c a , sostantivandosi, è divenuto un nome femminile: "la domeni- ca". Mentre nell'area delle pro- vincie occidentali, e quindi nella lingua francese e in quella spa- gnola, caduto "il" dies, l'agget- tivo dominicus è diventato da una parte "le dimanche" (fran- cese), dall'altra "el domingo" ( s p a g n o l o ) : e n t r a m b i n o m i maschili. " D i e s " , c h e p r o b a b i l m e n t e accompagnava sempre anche tutti gli altri nomi dei giorni della settimana, e che nel caso della "domenica" si è eclissato, nei rimanenti cinque giorni si è mantenuto trasformandosi nel suffisso "–dì" (lune-dì, ecc.). Faccio notare poi che la stessa parola "dies" è presente come voce autonoma nella lingua ita- liana, ed è il nome tronco: "di'" [da diem]). Vedi l'espressione augurale: "Buon dì!". Oltre che l'aggettivo derivato "diurno". Parlavamo degli altri cinque giorni. Essi, escluso il nome del "sabato" sono dedicati ai perso- naggi dell'Olimpo Romano. Scomparso Apollo dal primo giorno, divenuto domenica per i cristiani ("il sole" però, quanto al nome, si è mantenuto nelle lingue anglosassoni), sono rima- sti Diana (la luna: anch'essa presente nelle lingue anglosas- soni), poi Marte, Mercurio, Giove e Venere. Il nome del "sabato", invece, ha conservato la forma della lingua ebraica. Quindi i nomi della settimana, così come ce li ritroviamo oggi, r a p p r e s e n t a n o i s e g n i n e l l a nostra lingua di presenze di cul- tura classica (romana), ebraica e cristiana conviventi nella stessa civiltà. Di questi tre filoni, o meglio della loro sintesi (sincre- t i s m o ) , n o i c o n s e r v i a m o l a matrice, oltre che nelle parole, anche nella formazione ideale, quella che comunemente si dice la mentalità. Sulla quale poi si sono sovrapposte con maggiore o minore incidenza anche la cultura germanica (le cosiddette "invasioni barbariche") e quella araba, considerando che quella greca e bizantina erano già com- ponenti di quella classica. Nel linguaggio ufficiale della chiesa, che non poteva certo avere simpatia per i nomi di divinità pagane, il nome dei giorni della settimana, a parte il primo, denominato come abbia- mo detto "dies dominica", gli altri, sono designati col numera- le: feria secunda, feria tertia, feria quarta, feria quinta, e feria sexta, dove feria è la parola lati- na che significa "festa". Ancora così sono chiamati i giorni della settimana nella lingua portoghe- se. Anche da noi, come in tutta la cristianità, chi va in chiesa il Giovedì Santo lo sa, quella festa si chiama "Feria quinta in cena Domini" (La quinta festa della settimana dedicata alla comme- m o r a z i o n e d e l l a c e n a d e l Signore). settimana lavorativa, diciamo quella civile, o quella abitudina- ria, sì. Stando alla tradizione ebraica il sabato è il "giorno del riposo", allora questo giorno non può essere che il settimo. Ne abbia- mo conferma nel passo evange- lico in cui si racconta che "il giorno dopo il sabato" Maria Maddalena (e, successivamente, P i e t r o e G i o v a n n i ) t r o v ò l a tomba vuota. Quindi quel giorno era ed è il primo giorno della settimana; quello che in seguito i cristiani chiamarono "giorno del Signore" (dies dominica), e c h e n o i c h i a m i a m o a n c o r a "domenica". Abbiamo detto "dies domini- ca". Dove "dominica" è l'agget-

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