L'Italo-Americano

italoamericano-digital-2-19-2015

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GIOVEDÌ 19 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | 19 Ancora tragedie del mare. L'Europa continuerà ad ignorare gli sbarchi dei migranti? Il Progetto Europeo Frontex destinato a sostituire il beneme- rito progetto tutto italiano "Mare N os trum" che aveva s alvato decine di migliaia di migranti ha due obiettivi: il primo quello di intervenire sulle nazioni fronta- liere a rischio per convincerle ad esercitare in via preventiva ogni possibile controllo per bloccare sulle loro coste le partenze dei migranti ed in secondo luogo quello di monitorare il movi- mento di quei barconi o carrette del mare che, nonostante i con- trolli preventivi, fossero riusciti a mettersi in mare grazie a scafi- sti senza scrupoli e protetti dalla monitorate da Frontex) con tre gommoni zeppi di esseri umani disperati ed alla fame hanno sfi- dato un mare forza sette con un vento gelido a 35 nodi pur di raggiungere l'Italia, la loro Terra Promessa. Il freddo gelido que- sta volta è stato implacabile e fatale falcidiando la vita di 29 migranti che sono morti non già a seguito di naufragio, ma per ipotermia ovvero per assidera- mento (il che equivale a dire per mancata assistenza). I "bersagli" sono stati indivi- duati, com'è di tutta evidenza, con grande ritardo nonostante l'allarme fosse stata diramato con un cellulare satellitare e fosse pervenuto nelle prime ore Gente che tentava in ogni modo di entrare nel vano macchine per ripararsi dal vento e dal gelo. E poi tutti quei migranti che mori- vano per il freddo, uno dopo l'al- tro". G li uomini della Capitaneria di porto sono esau- sti, stanchi e tristi, perché avreb- bero voluto portare i profughi a Lampedus a s ani e s alvi. U n infermiere dell'Ordine di Malta, S alvatore Caputo, che era a bordo, ha iniziato a mandare sms ai suoi familiari perché temeva di non riuscire a tornare sulla terraferma. Un altro testimone racconta di una lite tra un gruppo di profughi che tentavano di rompere il lucchetto del vano macchine. Momenti di panico. "Mai visto nulla del genere - dicono all'unisono - con un mare così forte è stato quasi un mira- colo essere riusciti a tornare sani e salvi a Lampedusa". La Procura di Agrigento ha aperto un'inchiesta. "Il viaggio è durato tre giorni e quasi subito dopo la partenza l'acqua è entra- ta nel gommone perché il mare era agitato". È questo il raccon- to, ancora molto parziale, che alcuni dei sopravvissuti dell'ulti- ma strage della immigrazione nel Canale Sicilia hanno fatto al sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini, andata a visitarli assie- me al prefetto di A grigento Nicola Diomede nel centro di accoglienza di contrada Imbriacola. "I superstiti sono molto stan- chi e ancora choccati -ha detto Giusi Nicolini- e sono impegnati a fare ognuno di loro una lista delle persone che si trovavano sul gommone con loro per far sì che tutte le vittime abbiano un nome". Uno solo dei 29 morti è stato finora identificato perché in tasca aveva un documento. Si tratta di un ivoriano di 31 anni. Tra i superstiti - tutti uomini - ci sono anche tre minori, uno dei quali ha probabilmente dodici anni. Le salme saranno distribui- te nei cimiteri dei 20 Comuni della provincia di Agrigento che si sono detti disponibili ad acco- gliere i corpi. Il sindaco di Lampedusa, giu- stamente indignata ed amareg- giata da questa nuova immane tragedia, ha affermato che "ancora una volta l'Europa ci ha L'ultimo tragico arrivo di migranti: morti assiderati durante la traversata lasciati soli e che tutto questo con il progetto "Mare Nostrum" probabilmente non sarebbe suc- cesso" ed ancora "I 368 morti di Lampedusa non sono serviti a nulla, come non sono serviti a niente le parole del Papa, siamo tornati indietro a prima di "Mare in Europa 270.000 irregolari, di questi 170.000 sono arrivati in Italia; dal 1° gennaio 2015 sulle coste della Sicilia e della Puglia sono sbarcati ben 3.800 esseri umani disperati, partiti sfidando la morte ed in cerca della vita. Di fronte a questa nuova stra- Una delle tante carrette del mare che traghettano migranti in Italia del pomeriggio al Centro N azionale di S occors o della Guardia Costiera di Roma con la conseguenza che i mezzi di soc- corso arrivati troppo tardi non hanno potuto impedire la morte di ben 29 migranti, alcuni dei quali sarebbero morti addirittura in fase di soccorso e nel mentre decine e decine di altri migranti erano finiti in mare avviluppati da onde alte oltre cinque metri. H a ancora il terrore negli occhi uno degli uomini a bordo della motovedetta della Guardia costiera che, dopo oltre 26 ore di navigazione, ha raggiunto Lampedusa, con 29 cadaveri a bordo. Con le lacrime agli occhi e completamente sconvolto ha dichiarato: "È stata l'Apocalisse. Onde alte otto-nove metri, mare forza sette, con 36 nodi di vento. Il primo viaggio di Francesco fu a Lampedusa per rendere omaggio alle vittime dei viaggi della speranza criminalità organizzata del posto, per convincerli a tornare indietro oppure per intervenire ed apprestare assistenza nel limi- te territoriale di trenta km dalle coste italiane. Il progetto Frontex ha mostra- to la sua inadeguatezza ed i suoi limiti per non essere riuscito con un in tervento rapido quanto necessario ad impedire che nello Stretto di Sicilia a pochi km da Lampedus a s i compis s e una nuova tragedia con la morte accertata di 29 migranti, una novantina di superstiti e con oltre duecento dispersi (dato ancora incerto ed approssimativo che ci si augura sia per difetto). È una tragedia che ci lascia s enza parole ed inorriditi, i migranti salpati dalle coste della Libia (che rientrano tra quelle GIACOMO MARCARIO Nostrum". Parole pieno di sde- gno ed amarezza che ci sentiamo di condividere appieno. F rontex non funziona, l'Europa in tema di Politiche Migratorie è del tutto latitante se non addirittura assente. Dall'Unione Europea un pic- colo segnale viene solo dall'ita- liana Federica Mogherini, Alto Rappresentante Ue. Ha annun- ciato che nei prossimi giorni convocherà una riunione straor- dinaria per rivedere le politiche europee sull'immigrazione ed ha affermato: "Non possiamo per- mettere altre tragedie in mare. Dobbiamo essere capaci di dare una forte risposta politica ed operativa". Speriamo che alle parole fac- ciano seguito i fatti con l'appro- vazione di progetti concreti fina- lizzati a prevenire ed evitare altre stragi che pesano sull'inef- ficienza dell'Unione Europea ed oggi purtroppo anche su quella del Governo Italiano del quale sino ad oggi non registriamo alcuna reazione significativa. Dalla Libia, secondo le ultime statistiche nel 2014, sono entrati ge che per la sua dinamica va considerata di una gravità inaudi- ta perde colpi la nostra fiducia nei confronti dell'Europa che sembra occuparsi e preoccuparsi essenzialmente di tenere in ordi- ne ragionieristico i conti ed i bilanci degli stati membri e di sostenere la politica del rigore che di fatto ormai da anni impe- disce lo sviluppo delle economie, delle imprese con danni incalco- labili sulle famiglie e sulle politi- che occupazionali. L'U nione Europea s i s ta mostrando poco interessata a dare vita a programmi e strategie che pongono al centro della poli- tica europea, l'uomo, l'essere umano, il valore della vita, l'o- biettivo di aiutare le famiglie a raggiungere situazioni di benes- sere, a garantire la parità ed il rispetto dei diritti umani in favo- re di tutte le persone che scelgo- no di entrare in Europa. In questa Europa noi non ci ritroviamo ed incominciamo a credere seriamente che forse sta- vamo meglio quando stavamo peggio. D'altra parte indietro si può sempre tornare. Il sindaco di Lampedusa Giusi Nicolini

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