L'Italo-Americano

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GIOVEDÌ 26 FEBBRAIO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LAURA ROSSI Il mondo è pieno di concorsi p i ù o m e n o p a r t i c o l a r i . N o n potremmo mai conoscerli tutti v i s t o i l c o s p i q u o n u m e r o . Eppure ci sono certi concorsi su cui vale la pena di soffermarsi. A v e t e m a i s e n t i t o p a r l a r e d e l l ' I n t e r n a t i o n a l h i g h r i s e ? Questo concorso a livello mon- diale decreta il grattacielo più bello del mondo. Una sorta di concorso di bellezza per le archi- t e t t u r e m o d e r n e . E b b e n e s ì , siamo lontani dalle statue baroc- che, dalla case d'epoca e dai monumenti. Parliamo di gratta- cieli che si stagliano verso l'alto. Ogni anno in numerose parti del mondo ne sorgono di nuovi e spettacolari quasi a battere il pri- mato dei precedenti. Pensate alle alte città asiatiche. Negli ultimi anni fa era un immenso cantiere di cui ci si domandava quale sarebbe stato il risultato finale, poi, ad un tratto, sono spuntati due enormi palazzi marroni. I due grattacieli sono stati studiati e realizzati da Stefano Boeri. P a r t i a m o d a l f a t t o c h e i l s i g n o r B o e r i è u n a r c h i t e t t o famoso con tanto di cattedra a c c a d e m i c a a l l ' u n i v e r s i t à Politecnico di Milano, il polo universitario scientifico della Lombardia. Ricordiamo che i suoi lavori sono esposti alla B i e n n a l e d i V e n e z i a , a l l a Triennale di Milano, alla Tokyo art gallery, al museo di arte moderna di Parigi, solo per cita- re alcune delle sedi. Poi diciamo che la sua creatu- ra non è "solo un grattacielo", ma una nuova interpretazione dell'urbanistica che mette in contatto l'uomo con il cielo e la natura. Il Bosco Verticale è un insie- me di due torri ricche di piante. Ad un primo sguardo non sem- brerebbe, ma sulle numerose ter- razze vi sono ben novecento spe- cie arboree. I protagonisti di questi palazzi sono i giardini pensili che adornano le terrazze. Le specie inserite in questo con- testo sono lecci, corbezzoli, gel- somini ed una serie di altri arbu- sti capaci di non creare allergie all'uomo e che in contempora- nea possano vivere a differenti quote. Niente è stato lasciato al caso: la stessa posizione degli alberi è stata studiata in base alle correnti d'aria che si presentava- no ai piani, man mano che si saliva in altezza, fin ai 111 metri toccati da ognuna delle due torri. La logica di rispetto ambien- tale è stata studiata anche nel sistema di annaffiatura delle piante: l'acqua usata sarà presa dalla stessa fonte dell'acqua usata per i riscaldamenti. Inoltre ognuna delle due torri ha ben 500 metri quadri di pan- nelli fotovoltaici affinchè venga utilizzata un'energia naturale. Chi ha detto che vivere in un grattacielo vuol dire rimanere lontano dalla natura? Ecco la reale smentita a tutto ciò perché un bosco, può vivere anche in verticale, non solo in orizzontale. Non solo la presenza di alberi è l'innovazione. I palazzi sono stati costruiti con attenzione e rispetto dell'ambiente pur garan- tendo massimo comfort. Scienza e rispetto dell'ambiente convivo- no in un magnifico esempio di modernità che si staglia sullo skyline milanese. I due grattacie- li sono adibiti a scopi residenzia- li, quindi, sognatori di tutti i tempi, qui ci si può vivere. Ovviamente i prezzi non sono alla portata di tutti, ma chi se lo può permettere non solo vive in u n p a l a z z o p r e m i a t o , i n u n a opera di rilievo mondiale per l'architettura moderna, ma ha pure una insolita e affascinante visuale sulle Alpi, che, nelle belle giornate si vedono sullo sfondo a Milano. Che cosa è realmente questo grattacielo, oltre ad essere un invito ad andarlo ad ammirare, fiero risultato dell'architettura e dell'ingegneria contemporanea italiana, magari approfittando del fatto che siete arrivati a Milano, tra milioni di visitatori, per visitare le altrettanto innova- tive strutture dell'Expo? La sim- biosi tra natura e architettura, in un periodo dove questo argo- mento sta diventando sempre più importante per poter salvaguar- dare il nostro mondo. Il tutto, ovviamente, con una buona dose di creatività italiana che rende i progetti sempre unici. Nel centro direzionale di Porta Garibaldi tra i grattacieli svetta il "Bosco Verticale" dell'architetto Stefano Boeri Con i suoi grattacieli più belli, Milano non è solo Expo anni sono esplose in espressioni, talvolta eccentriche, talvolta ingegneristicamente affascinanti, di architetture all'avanguardia. Un esempio è la famosa Dubai, la cui prerogativa maggiore è proprio quella di avere avveniri- stiche costruzioni che sfidano la forza di gravità. Il materiale assolutamente non manca a que- sto concorso. Nell'ultima edizio- ne i concorrenti in gara erano tanti e agguerriti, ben 800. Il grattacielo chiamato "De Rotterdam" disegnato da Rem K o o l h a a s , L a " R e n a i s s a n c e Barcellona fira hotel" che si trova nel Barcellona city center in Plaza Europa, lo "Sliced poro- sity block" a Chengdu in Cina. Sapete quale è stato il vincitore, nonostante questi degni concor- renti? L'italianissimo "Bosco Verticale". Vi chiederete dove si trovi e cosa esattamente sia. Andiamo per gradi. Lo trovate in zona Garibaldi, nell'area progettata come centro direzionale. Questo quartiere al momento, insieme a City life, ha vissuto una delle maggiori rinascite. Fino a due I due grattacieli di Bosco Verticale ospitano 900 specie arboree Disegni di Leonardo emergono sotto l'intonaco nel Castello Sforzesco mano leonardesca, il tipico "non finito" presente nelle sue grandi opere, dove accanto ai disegni curatissimi fin nei più piccoli dettagli ci sono schizzi appena accennati. L a s a l a , c h e a i t e m p i d i L e o n a r d o d o v e v a c h i a m a r s i Camera de' Moroni in onore di Ludovico Sforza detto il Moro, sarà visitabile per la prima volta nei sei mesi di Expo 2015. La scoperta sarà cioè accessi- bile ai turisti e avrà un ruolo da protagonista nei percorsi vincia- n i p r o m o s s i d a l C o m u n e d i Milano, mentre i restauratori continueranno ad esaminare e far riemergere i tratti di Leonardo e sarà agevolata da una proiezione che, sottotitolata in inglese, spie- gherà i dettagli del disegno. Dopo l'Expo riprenderanno i lavori di restauro (che ora rallen- teranno proprio per consentire le visite) nella speranza di recupe- rare magari la traccia di un per- corso visivo che forse Leonardo da Vinci potrebbe aver pensato come avvolgente delle quattro pareti della sala. Sotto strati di intonaco sono emersi disegni leonardeschi nella Sala delle Asse nel Castello Sforzesco di Milano Leonardo da Vinci riemerge dal passato e ancora una volta sorprende. Durante i lavori di restaturo in corso nella Sala d e l l e A s s e d e l C a s t e l l o Sforzesco, a Milano, resi neces- sari per proteggere dalle infiltra- z i o n i i l c o s i d d e t t o "Monocromo", una pittura mura- l e d i p i n t a d u e a n n i d o p o i l Cenacolo, ovvero nel 1498, dal genio toscano, è emersa la trac- cia di un nuovo disegno. Nell'ampia sala che sotto il dominio spagnolo fu trasformata in ricovero per cavalli, sotto stra- t i d i i n t o n a c o , s o n o e m e r s e rocce, alberi, il disegno di un vil- laggio con tanto di campanile. I restauratori dei Conservatori del Castello insieme agli esperti dell'Opificio delle Pietre Dure di Firenze hanno riconosciuto la

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