L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-12-2015

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GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | LAURA ROSSI Spesso, visitando Milano, si è convinti che la città sia compo- sta dal centro storico e una serie di quartieri periferici senza inte- resse. Non si può negare che la concentrazione di monumenti e luoghi da visitare sia entro la prima cerchia della città. N o n o s t a n t e c i ò , i n a l c u n i quartieri più periferici si posso- no trovare interessanti luoghi da scoprire: alcune zone urbane hanno una loro identità storica propria poiché erano paesi, che l'espansione della città ha inglo- bato nel suo tessuto. La loro identità ha preservato comunque l a c o n f o r m a z i o n e t i p i c a d e i paesi: il palazzo del comune, la chiesa, il bar dove si incontrano tutti. In alcuni di questi quartieri si possono trovare dei gioielli di do due passi, si può raggiungere la Certosa di Garegnano (Via Garegnano, 28, Milano). Ecco il gioiello nascosto in questo quartiere. La sensazione è quella di tro- varsi in un paese. La via albera- ta che porta alla certosa è silen- ziosa e costeggiata da case non più altre di tre piani. In questa zona sembra di essere decisa- mente fuori Milano. Qui regna la pace. La Certosa è stata rico- nosciuta dal Fondo italiano per l ' a m b i e n t e c o m e " l u o g o d e l cuore": quindi un monumento importante sia a livello artistico che storico, un angolo da ammi- rare fuori dal centro di Milano. Un tempo la certosa era il l u o g o d i c u l t o d e l b o r g o d i Garegnano, circa 3 chilometri fuori dalle mura cittadine. Se riflettiamo sui mezzi di trasporti dell'epoca, potrete intuire come, arrivare in questo monastero, a l l o r a i n a p e r t a c a m p a g n a , potesse essere un viaggio per chi partiva dal centro della città. Oggi invece è facilmente rag- giungibile con un tram. L a C e r t o s a r i s a l e a t e m p i antichi: fu fondata nel lontano 1349 dai Visconti, famiglia che ebbe un ruolo importante in tutta la storia di Milano. La sua strut- tura bianca comprende la chiesa, un monastero ed un chiostro, quest'ultimo non visitabile al pubblico, se non in occasioni speciali. Questo era un luogo s acro circondato dai bos chi, dove i viandanti si fermavano per sfuggire dai briganti che si nascondevano nei boschi circo- stanti. Oggi di quei boschi non ne vedrete più traccia, quindi potete girare tranquilli! P e t r a r c a , i l l u s t r e o s p i t e , definì questo angolo di mondo un paradiso. La Certosa al suo i n t e r n o è r i c c a d i a f f r e s c h i : anche l'occhio meno esperto coglierà due stili nella struttura a unica navata. I due grandi arti- Chiesa a unica navata con volta a botte, stucchi geometrici e un importante ciclo pittorico. Il complesso, dedicato alla Madonna, era inserito all'interno del Bosco della Merlata, poco fuori dalle mura urbane Una 'Cappella Sistina meneghina' a pochi passi dal centro arte e architettura che meritano di essere conosciuti. Armatevi quindi di macchina fotografica e avviamoci verso la periferia di Milano. Direzione? Nord ovest della città. Partiamo da un punto cono- s c i u t o : v i a T o r i n o d i e t r o a l Duomo. Prendiamo il tram 14 in direzione del cimitero monu- mentale. Passerete dapprima attraverso Brera, poi davanti al teatro Piccolo, e ancora attraver- so il quartiere di Paolo Sarpi, la Chinatown milanese. Dopo circa mezz'ora dalla partenza, arrive- rete in viale Certosa. I milanesi vedono questo viale come il pro- lungamento naturale dell'ele- gante corso Sempione e anche la via d'uscita verso le autostrade. In zona Cerosa vi accorgerete che lo sfarzo dei palazzi del cen- tro é oramai lontano. Nonostante la vecchia Milano sia distante, il quartiere di zona Certosa alterna case d'epoca a nuovi padiglioni industriali. Molte aziende, per fuggire agli affitti cari del centro città, si sono decentralizzate optando per spazi più grandi e meno costosi in questa zona. Lasciando il tram 14 e facen- La Certosa di Garegnano è un monastero fondato nel 1349 Universitario scopre un affresco del Moretto a Milano tra cui quello in cui si diceva che il Moretto fu pagato 715 lire, una cifra molto alta per essere il compenso di una sola p a l a d ' a l t a r e , q u e l l a c o n l a Caduta di San Paolo: l'autore doveva aver dipinto l'intera cap- pella con la volta con otto angeli svolazzanti sopra la pala d'altare e la lunetta con il Cristo dal cui dito indice parte la luce che con- vertirà san Paolo. Chiesa di Santa Maria dei Miracoli presso San Celso a Milano Nella chiesa di santa Maria dei Miracoli presso san Celso, in corso Italia, a Milano, c'era un affresco del Moretto. Dipinto nel 1541 e citato da documenti. Ma da tempo quell'opera era invisi- bile perchè era stata attribuita a Callisto Piazza, attivissimo pit- tore lodigiano del Cinquecento. Alessandro Uccelli, uno stu- dente dell'Università Statale di Milano, osservandolo ha però iniziato a innescare il sospetto s o s t e n e n d o c h e f o s s e d i Alessandro Bonvicino, pittore b r e s c i a n o d e t t o i l M o r e t t o ( 1 4 9 8 - 1 5 5 4 ) c o n s i d e r a t o u n maestro del Rinascimento lom- bardo, che ha lasciato un segno i m p o r t a n t e n e l l a M i l a n o d e l Cinquecento. Da quell'intuizio- ne di partenza sono iniziati studi universitari che hanno riconsi- derato una serie di documenti, sti, che arricchirono le pareti furono Simone Peterzano, mae- stro del Caravaggio e Daniele Crespi. Simone Peterzano visse nel XVI secolo e il suo stile chiaro- scurale enfatizza la drammaticità dei toni, rendendo gli affreschi ricchi di un patos che supera la semplice emotività cromatica. Il presbiterio mette in luce le sue opere. Daniele Crespi intervenne q u a l c h e a n n o p i ù t a r d i s u l l a parete delle navate. I loro capo- lavori hanno reso la già preziosa Certosa un vero e proprio gioiel- lo che alcuni critici hanno defi- n i t o u n a s o r t a d i " C a p p e l l a Sistina meneghina". S e d e n d o s i s u l l e p a n c h e e guardandosi intorno, si ha l'im- pressione di essere avvolti dal bello, dall'armonia e dal colore che continua nell'architettura esterna. Una volta usciti, una volta superato il cancello, vi vol- terete ancora e vi fermerete un attimo ad osservare l'insieme. Capita a tutti, non stupitevi: è il fascino dell'insieme che crea questa naturale reazione. Dentro di voi vi sembrerà di aver lascia- to un luogo di pace. L'altare maggiore della Certosa di Milano

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