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GIOVEDÌ 12 MARZO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Le parole son come le ciliegie: una tira l'altra dalla vecchia cotognata alla marmellata portoghese LUIGI CASALE Le parole son come le cilie- gie: una tira l'altra. E nel discor- so entrano a proposito le ciliegie perchè ho in mente di parlarvi di "marmellata". Parola che mi rimanda a "confettura", questa a "confetti", e da quest'ultima al verbo latino "conficio". La maggior parte dei produt- tori di marmellata (la conserva alimentare a base di frutta fresca con l'aggiunta di sostanze zuc- cherine) indica sui vasetti della dolce e proverbiale leccornìa la dotto finale. Ma quali che fosse- ro i referenti reali delle due paro- le, a noi interessano i significati, le accezioni, la formazione, la storia e uso. Marmellata è di origine por- toghese (marmelada) e significa "confettura di marmelo (mela cotogna)". Perciò "cotognata" è la traduzione puntuale nella lin- gua italiana, precisa, della parola "marmelada". È strano, ma anche da noi, in Italia, l'unica marmellata che prenda il nome dalla frutta utiliz- zata è la "cotognata", di cui oggi ci è rimasto solo un nostalgico ricordo. Poi, il termine d'impor- tazione portoghese è stato appli- cato per estensione a tutte le altre "marmellate", o meglio, confet- ture, per chiamarle col termine generico. Sempre nella lingua porto- ghese la fabbrica di marmellata si chiama "confeitaria". Non è escluso tuttavia che la seconda parte delle due parole portoghesi: "marmelata" (-mela- ta) e "marmelo" (-melo), abbia- no a che fare col miele (parola di provenienza greca, e poi latina, diffusa nell'area mediterranea). Ciò spiegherebbe, da una parte, il modo più antico, caduto in disuso con la diffusione dello zucchero, di preparare le conser- ve di frutta; dall'altra, l'eventua- le differenza, dove essa fosse rimasta, tra le due qualità di pro- dotti. La nostra "confettura", come parola, viene da confetto, da cui anche "confettificio" e "confet- teria". Che rimanda al verbo latino conficio (cum + facio = faccio metten d o in s ieme). Perciò non ha nessun rapporto s emantico con "zucchero". Significa semplicemente "fatta con", "preparata con". Come già accennato, insieme a tante altre parole, confettura e confe- zione hanno origine comune nel verbo latino "fàcere" (=fare). Cioè: "preparare". Non si chia- mano "faccende" tutti i lavori di casa svolti dalla padrona? E qui è necessario richiamare alcune nozioni di latino che già ho avuto modo di presentare in analoghe situazioni. Il verbo fàcere al presente è "facio" (=io faccio), al perfetto è "feci" (=ho fatto), e al participio perfetto è "factum" (=fatto). A seconda della preposizione che vi si aggiunge, il verbo specializ- za il suo significato a partire dal tratto semantico del "fare". Molte parole della lingua ita- liana trovano infatti origine nel verbo fare, a cui difficilmente pensiamo, ad esempio: affetto, confetto, difetto, effetto, infet- to, perfetto, deficiente, efficien- te, sufficiente, inficiare, super- ficie, maleficio, beneficio, opifi- cio, panificio, ecc. ecc. Così anche confezione e con- fettura. O gnuna di ques te parole meriterebbe un'analisi semantica particolareggiata e possiamo provarvici. Confetto, confettificio e con- fettura fanno parte della fami- glia. Quindi, confetto essenzial- mente significa "fatto", "prepa- rato con diversi ingredienti", anche se poi va a significare il prodotto finito, in questo caso i confetti. La stessa cosa vale per confettificio e confettura. definizione di "confettura". Quasi che marmellata fosse un termine regionale, da lessico familiare. Convinti che confettu- ra sia più adatto alla denomina- zione della categoria merceolo- gica per i risvolti giuridici, nor- mativi e commerciali della comunicazione. Eppure c'è stato un tempo in cui passava l'idea che la mar- mellata fosse un prodotto diver- so dalla confettura. Diverso per qualità, per prezzo, e per il pro- cesso di preparazione del pro-