Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/480796
GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 www.italoamericano.com 13 Novello San Francesco La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IL BIENNIO DI BERGOGLIO 'Santità, che arredamenti desidera per l'appartamento all'interno del Palazzo Apostolico?' Bergoglio, qualche ora successiva all'ele- zione a Pontefice, guardò fisso negli occhi l'interlocutore. Poi rispose che nel Palazzo Apostolico, dove risiederono Woytyla e Ratzinger, non voleva andare, preferendo restare nel comodo residence di Santa Marta, lo stesso dove dormì le notti precedenti all'elezione a Papa, chiamato da Buenos Aires, ancora cardinale, per il Conclave. Un luogo, Santa Marta, che Bergoglio adora. 'Che me ne sarei fatto dell'appartamento del Palazzo Apostolico? Lì potrebbero alloggiare trenta famiglie. Meglio la semplicità di Santa Marta' . Si racconta che lì, ogni giorno Papa Francesco, per fare colazione e pranzare, fa la fila come tutti coloro che vi alloggiano, mai disdegnando di saluta- re i cuochi. I primi due anni di Bergoglio in Vaticano? Il bilancio è quello di un uomo semplice, che combatte il lusso, l'opulenza, il distacco dai poveri e dai problemi della gente qualunque. Ha sostituito l'ex- Cardinale di Stato, Bertone, troppo spesso in copertina, consentendo- gli solo di mantenere un luminoso appartamento. Il rapporto con le guardie svizzere? Eccezionale. Bergoglio, spesso e volentieri, si ferma a parlare con coloro che sovraintendono alla sua sicurezza, informandosi della loro vita, delle loro famiglie. Un rapporto franco, che mai in Vaticano era stato così avallato da un Pontefice. E poi le udienze, autentici bagni di folla. Sia che si svolgano all'esterno, in Piazza San Pietro. Sia all'interno, nella ex Sala Nervi, ora chiamata Sala Paolo VI. Cominciano nella tarda mattinata, ma sin dalle prime ore del giorno un flusso ininterrotto di persone varca la soglia di San Pietro per prepararsi ad accogliere il Papa. Bergoglio, nel corso dei suoi primi due anni da Pontefice, ha combattuto spesso l'idea del denaro come panacea per una vita apparentemente serena. Lotta con- tro l'edonismo fine a se stesso. Ha cacciato i sacerdoti che si sono macchiati di abusi contro i minori, esortando chi conosca tali misfatti, all'interno della Curia, a svelare e, soprattutto, denunciare. Ha mante- nuto un rapporto struggente con gli amici poveri lasciati a Buenos Aires, i cosiddetti 'cartoneros', quelli che, per provare a campare, sconfiggendo gli oltraggi di una vita infame, raccolgono per tutto il giorno cartone, vendendolo per quattro pesos. Il Papa telefona spesso in Argentina, mettendosi in contatto con coloro che soffrono. Nonostante un Oceano li divida. Già, il telefono. Quante sono state le volte in cui il Papa, spinto da una storia umana magari svelata dai media, ha composto numeri telefonici, parlando direttamente con i diretti intervistati. Poche paro- le per infondere coraggio. Quasi da fratello maggiore. Con il Papa Emerito, Ratzinger, che passa il tempo tra il Vaticano e il rifugio di Castel Gandolfo, la stima si è' lentamente tramutata in amicizia. Bergoglio lo considera una sorta di nonno all'interno delle mura di San Pietro. Le nuove tecnologie? Non sono mai state tabù per il Papa, amante come un diciottenne dei selfie, ad esempio. La prossima visita? Tra qualche giorno a Napoli, senza incontrare i poli- tici però. Solo i diseredati ed i poveri. Due anni di Bergoglio, un trionfo. E col nuovo Giubileo l'affetto per lui è destinato a crescere. In 66 scatti di Tatge si scopre un'Italia metafisica i m p r o n t a . F r a m m e n t i d e l l a realtà, giustapposizioni bizzarre e surreali, aperte, attraverso l'ambiguità del contenuto, all'in- terpretazione di chi guarda le immagini. Da sottolineare l'orgoglio di Tatge per le sue radici italiane. George Tatge nasce a Istanbul nel 1951 da madre italiana e padre americano e inizia a foto- grafare negli Usa nel 1966. L a u r e a t o s i i n l e t t e r a t u r a Settanta e Ottanta. Nel 1986 ini- zia la sua attività di dirigente tecnico-fotografico agli Archivi Alinari, attività che proseguirà fino al 2003. Sue opere fanno parte di collezioni tra cui quella del Metropolitan Museum di N e w Y o r k , d e l l o H o u s t o n M u s e u m o f F i n e A r t s , d e l l a G e o r g e E a s t m a n H o u s e d i R o c h e s t e r e d e l l a M a i s o n Européenne de la Photographie a Parigi. "Italia Metafisica" di George Tatge è una mostra fotografica che trae ispirazione da segni, simboli e geometrie dell'Italia 'costruita', marcata e modificata dall'intervento umano. "L'Italia di Tatge - osserva il curatore Diego Mormorio - è un Paese di tracce eclatanti, ma anche di piccoli segni indubita- bilmente italiani, per i quali il ce dell'operare dell'uomo sul territorio. Ma il rapporto tra la Natura e l'Uomo lascia il posto a l s o l o p r o t a g o n i s t a U o m o , ovvero alle sue realizzazioni, con tutti i significati sociali, industriali e religiosi che le con- notano. Dalle costruzioni roma- ne ai condomini periferici, dalle chiese rinascimentali alle fabbri- che dimesse, l'uomo ha lasciato o v u n q u e l a s u a p r o f o n d a inglese nel Wisconsin, giunge in Italia nel 1973 e già nello stesso anno tiene una personale alla G a l l e r i a I l D i a f r a m m a d i Milano. Da questo momento prende parte alle più importanti mostre che segnano l'avvento di una tradizione della fotografia di paesaggio italiano, caratterizzata dalla particolare attenzione dedi- cata ai mutamenti avvenuti sul t e r r i t o r i o n a z i o n a l e t r a a n n i f o t o g r a f o , g i à d a t e m p o , h a mostrato una sensibilità partico- lare, un tocco da maestro". La mostra, allestita fino al 22 marzo a Villa Bardini di Firenze, è promossa dalla Fondazione Bardini Peyron dell'Ente Cassa d i R i s p a r m i o d i F i r e n z e c o l p a t r o c i n i o d e l C o m u n e d i Firenze e la collaborazione del C o n s i g l i o R e g i o n a l e d e l l a Toscana nell'ambito della Festa della Toscana e il contributo di BassmArt, del gruppo Bassilichi. "La sequenza delle fotografie di Tatge – scrive Carlo Sisi nel catalogo edito da Contrasto - ci appare nel definitorio e trasfigu- rante bianco e nero cui il mae- stro ci ha da tempo abituati. Mi sembra che il significato di que- sto viaggio italiano manifesti davvero la convinzione poetica che l'antico, il moderno, il futuro convivano in unità creative di appartato coinvolgimento e che il deposito figurativo della storia debba essere usato come eredità, come un materiale da inventare, perennemente nuovo. Per questo i brani di città e di paesaggio, estratti come fossero parole espressive da una celebre pagina per consegnarle all'enig- ma metafisico dell'estraniamen- to, riassumono effettivamente la poetica e la tecnica di George Tatge: anticonvenzionale esteta della marginalità, archeologo delle nostre recenti sconfitte, ' a r t i e r e ' ( c o m e p i a c e v a a l Novecento metafisico) di una realtà immaginata e vera a un tempo". D o p o l a g r a n d e r a s s e g n a 'Presenze-paesaggi italiani', inaugurata in questa stessa sede nel 2008 e dedicata alle trasfor- mazioni del paesaggio italiano, il maestro propone ora una nuova serie di 66 fotografie una decina delle quali di grandi dimensioni, anche questa volta eseguite in tutta l'Italia, sul tema delle trac- George Tatge, Angelo del marciapiede, Emilia 1993. È fra i 66 scatti di 'Italia Metafisica' FABRIZIO DEL BIMBO