L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-19-2015

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GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 www.italoamericano.com 15 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | La missione tricolore di 'astro-Samantha' supera quota cento giorni Ha compiuto 110 giorni di p e r m a n e n z a n e l l o S p a z i o Samantha Cristoforetti, l'astro- nauta italiana che il 23 novem- b r e s c o r s o , d a l l a b a s e d i Baikonur in Kazakistan, insieme a i s u o i c o l l e g h i , i l r u s s o Anton Shkaplerov e lo statuni- tense Terry Virtis, è partita per la missione ISS42/43 "Futura". La missione che prevede la permanenza dei tre astronauti nella stazione spaziale, per un periodo di sei mesi, fino a mag- gio, sta realizzando una serie di esperimenti scientifici, 200 in tutto, di cui almeno dieci sono sotto direttive della Cristoforetti. Tra questi, il più noto e forse il più "italiano" è quello della macchinetta del caffè nello spa- zio, dove in realtà, alla base della ricerca, vi è lo studio del comportamento dei fluidi ad alta pressione e a bassa gravità. Altro esperimento, tra quelli previsti, vi è lo studio su come la forza di gravità possa influire sul citoscheletro responzabiliz- zandone a sua volta, la morfolo- gia della stesse cellule dell'orga- nismo. Un esperimento prettamente di ricerca medica è denominato "Drain Brain". Tale esperimento si pone lo scopo di studiare il riflusso del sangue dal cervello al cuore in microgravità, con l'o- biettivo di approfondire lo stu- dio su alcune delle probabili cause della "sclerosi multipla", che, cautamente, si ritiene sia causata anche da un restringi- mento di vasi sanguigni della testa e del collo. Altro esperimento che inte- ressa in un certo modo la fascia della terza età, ma non solo in quanto riguarda alcune categorie professionali come gli astronauti, è sullo studio dell'osteoporosi. Il tipo di esperimento, deno- minato "Nato", riguarda il tratta- mento di coltivazione su cellule staminali adulte umane isolate dal midollo osseo, incrementate a loro volta da nanoparticelle ric- che di idrossiapatite. Un modo e metodo di studio questo, che conduce, a studi sviluppati su tale tema nel prevenire, non solo per alcune categorie professiona- li anche per la fascia della terza età, ormai in aumento nelle società occidentali, la patologia multifattoriale dell'osteoporosi. Gli esperimenti scientifici non sono solo l'unico scopo della missione "Futura", le foto e i fil- mati sulle condizioni del nostro pianeta Terra sono continuamen- te inviati dalla Stazione Spaziale per essere visti e contemplati da tutti. I paesaggi meravigliosi che vengono inquadrati a bordo della z o n a d e l l a " C u p o l a " d e l l a Stazione Spaziale dell'Iss, spediti p e r i o d i c a m e n t e d a l l a Cristoforetti, lasciano benpensa- re e riflettere sulle condizioni in cui devono essere tutelati i nostri paesaggi di qualunque zona della Terra, Italia inclusa, essa sia. Nel frattempo, i tre astronauti che il 23 novembre attendevano LEONARDO MARANO nella Stazione dell'ISS i tre col- leghi della Missione "Futura", sono rientrati con la Soyuz sulla Terra. I tre astronauti, Alexander Samokutayev, Elena Serova, di n a z i o n a l i t à r u s s a e B a r r y W i l m o r e s t a t u n i t e n s e , s o n o atterrati in Kazakistan alle 4,04 Nel frattempo attendendo che si riempia di nuovo la Stazione Spaziale, Samantha Cristoforetti insieme al collega Terry Virtis, stanno portando avanti un test sui polmoni attraverso uno stru- m e n t o c h i a m a t o " A i r w a y M o n i t o r i n g " . L ' e s p e r i m e n t o consiste nel monitorare l'attività r e s p i r a t o r i a d e g l i a s t r o n a u t i attraverso i livelli di ossido di circolazione della polvere che si espande eccessivamente, intorno al loro habitat, per la prevalente assenza di gravità nello spazio. Un test sanitario questo, che sicuramente porterà, per chi è sulla Terra, un beneficio sulla salute relativamente al controllo per la funzionalità e prevenzione delle malattie respiratorie, come ad esempio l'asma. ore italiane, in piena steppa nella zona meridionale della città di Jezkagan. Appena il tempo dunque, per le due astronaute Elena Serova e S a m a n t h a C r i s t o f o r e t t i , p e r festeggiare insieme nello Spazio, la festa dell'8 marzo. Rimangono ora soli, a lavo- rare nella Stazione Spaziale, S a m a n t h a C r i s t o f o r e t t i c o n A n t o n S h k a p l e r o v e T e r r y Virtis, fino al 27 di marzo, quan- do un'altra squadra composta da l'astronauta americano Scott Joseph Kelly e dai russi Gennadi Padalka e Mikhail Kornienko, raggiungeranno i colleghi della Missione "Futura". azoto nell'organismo. Attraverso la quantità di ossido di azoto emesso, vi è la possibilità di dia- g n o s t i c a r e n e l l ' a i r l o c k d e l l a Stazione Spaziale, eventuali infiammazioni polmonari che, nel caso degli astronauti, posso- no essere provocati dalla libera Il talento di Graziano Pinna: da Oristano alla cattedra di Psichiatria alla University of Illinois Graziano Pinna è uno scien- ziato sardo di Oristano che attualmente lavora come profes- sore associato e ricercatore pres- so il Department of Psychiatry alla University of Illinois di Chicago. Grazie ai suoi studi negli atenei più prestigiosi del mondo, Graziano Pinna è riusci- to a fare importanti scoperte nello sviluppo di nuove terapie per la depressione, ansia e Ptsd, il disturbo post-traumatico da stress. Studi che sono stati pub- blicati in prestigiose riviste scientifiche e che hanno contri- buito a far compiere importanti passi avanti in questo campo. Sul web è stata recentemente aperta una petizione online per chiedere al Presidente della Regione Sardegna Pigliaru di assegnare l'onorificenza "Sardus Pater" allo scienziato sardo. Con una mail a L'Italo Americano è stato chiesto il sostegno alla raccolta firme per diffondere la petizione e coin- volgere tutti i sardi che hanno scelto di vivere sulla West Coast. "Graziano Pinna - si legge nella mail - è un figlio meritevole della nostra amata Italia che ci rappresenta con onore in Italia e nel mondo, e Che Graziano Pinna fosse un brillante scienziato lo si capì da quando aveva 25 anni. Fu allora che fece la sua prima scoperta. Conseguita la laurea in biologia all'Università di Cagliari, lasciò la Sardegna e approdò a Berlino, presso l'industria farmaceutica Schering AG. Il suo primo progetto di ricer- motivo di esempio e orgoglio per tanti giovani come lui. Questo figlio della nostra Sardegna rap- presenta l'eccellenza sarda ovun- que vada nel mondo e che vanta con fierezza e orgoglio le sue origini!" La petizione può essere firma- ta su questo sito: https://www.change.org/p/reg ione-sardegna-assegniamo-l- onorificenza-sardus-pater-allo- scienziato-sardo-graziano-pinna. È stata aperta anche una pagi- na Facebook con gli ultimi aggiornamenti all'indirizzo: https://www.facebook.com/page s/Graziano-Pinna-for-Sardus- Pater/628519797281445?fref=p hoto. ca prevedeva di scoprire delle strategie terapeutiche per aiutare i pazienti ad uscire dal tratta- mento con farmaci ansiolitici evitando il rischio della sindro- me di astinenza che avrebbe riportato i pazienti a mostrare sintomi talvolta anche più forti di quelli che li avevano indotti ad iniziare la cura. L'oristanese condusse quindi uno studio in topi trattati con Xanax (Alprazolam) per sosti- tuirlo con una nuova molecola, l'Abecarnil, un nuovo metodo per aiutare i pazienti ad uscire dal trattamento farmacologico con ansiolitici in maniera sicura. La scoperta valse a Graziano Pinna, la pubblicazione del suo studio nella prestigiosissima rivi- sta scientifica Proceeding of the National Academy of Science of the United States of America. Si trattò del passpartou che aprì le porte alla sua carriera. Graziano andò a lavorare nei laboratori di Chicago inizialmen- te per uno stage di 6 mesi. Era l'inverno 1997-98. Da lì, dopo un'altra breve parentesi a Berlino, il trasferimento defini- tovo a Chicago, dove è diventato associato alla University of Illinois. Graziano Pinna professore associato e ricercatore presso il Department of Psychiatry alla University of Illinois Foto ricordo che Samantha Cristoforetti ha pubblicato sulla sua pagina Facebook scrivendo con orgoglio: "I miei primi 100 giorni nello spazio"

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