L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-19-2015

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GIOVEDÌ 19 MARZO 2015 www.italoamericano.com 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | ELISABETTA MANCINELLI Uno degli angoli d'Abruzzo meno conosciuti è quello che si mostra all'altezza di Carsoli nella Piana del Cavaliere, attra- versata dalla valle Tiburtina Valeria e circondata da monti coperti di boschi e dolci pendii costellati di piccoli borghi ricchi di tesori artistici. Si tratta del Santuario della Madonna del Monte, noto anche come Santa Maria dei Bisognosi c h e s o r g e a m e t à s t r a d a t r a Pereto e Rocca di Botte in una posizione suggestiva immersa nel verde. Il convento-santuario è ancora oggi molto venerato ed è meta di molti pellegrini. La chiesa possiede un grande tesoro artistico, oltre che devo- zionale e spirituale. Essa conser- va importanti e prestigiosi affre- schi di tre diversi artisti, quali Jacopo di Arsoli, Desiderio da Subiaco e Petrus. Procopio. Disperato invocò la Madonna implorando la grazia. Ella gli apparve e lo rassicurò dicendogli di tornare subito a Siviglia per recuperare quella statua dinanzi alla quale aveva pregato: essa era in grave perico- lo per via dell'imminente inva- sione degli arabi. La sua missio- ne era quella di portarla in salvo c o n s é t r a s p o r t a n d o l a i n Abruzzo, suo figlio sarebbe così tornato sano e salvo. Fausto saldò nel frattempo il suo debito all'ebreo. In malafede, questi finse dapprima di non aver rice- vuto i soldi, ma poi spaventato dall'apparizione della Vergine, confessò la verità si convertì e decise di seguire Fausto nel suo pellegrinaggio con la statua. Giunti per mare, comprarono una mula per portare la pesante cassa contenente l'immagine della Madonna. Saliti non senza fatica sul monte che sovrasta Carsoli, l'animale morì dopo aver compiuto l'ultimo passo raggiungendo il luogo indicato dalla Vergine. Nei giorni succes- sivi Procopio riapparve miraco- losamente sano e salvo e poté riabbracciare il padre che ormai non sperava più di poterlo rive- dere in vita. Fausto decise di fondare in quel luogo un piccolo oratorio, portato a termine con sforzo dagli abitanti di Pereto e Rocca di Botte. Fu l'occasione offerta dalla Provvidenza per rappacificare i due paesi. Interpretando l'improvvisa fine del suo animale come un segno divino, Fausto decise di stabilirsi a vivere nei pressi dell'oratorio alloggiando dentro alcune cellette con i suoi compa- gni di viaggio. N e l l ' a t t u a l e c h i e s a , c h e rimonta al secolo XIV, sono ancora oggi conservati la statua della Madonna e un antichissimo Crocifisso che si vuole fosse portato qui da papa Bonifacio IV di origini marsicane. In origine vi si custodivano anche la cassa usata per il trasporto della statua della Madonna, il bastone da viaggio di Fausto, le sue ossa e quelle dei compagni che veniva- no venerate come reliquie. S o n o p r e s e n t i i n o l t r e u n a cospicua quantità di pitture che rappresentano, la Discesa dello Spirito Santo e la Resurrezione; la Sepoltura di Gesù, Daniele p r o f e t a , S a n G i o a c c h i n o , l a Madonna col Bambino e Santa Elisabetta; nella parete attigua alla sagrestia notevoli gli affre- schi mostrano l'Annunciazione, il Presepio, l'Adorazione dei Magi e la Visitazione. AFFRESCHI DELLA CAP- PELLA - Ma la particolarità di q u e s t o l u o g o d i c u l t o è l a Cappella annessa al Convento della Chiesa, nucleo costitutivo della chiesa primitiva, restaurata nel 1488. Le pareti, e in partico- lare la volta, sono interamente decorate di affreschi e pitture e, anche se da un lato le decorazio- ni sono danneggiate dal tempo, raffigurano personaggi, visi, architetture che tengono il visita- tore meravigliato a testa in su. Sulla cornice in basso si legge la dedica in latino dell'autore delle pitture. Il loro livello artistico non è eccelso e anche lo stato di c o n s e r v a z i o n e è a b b a s t a n z a compromesso, ma il loro insieme offre un suggestivo colpo d'oc- chio sull'arte sacra a cavallo di alcuni secoli. Gli affreschi, che v e n g o n o a t t r i b u i t i a q u a t t r o distinti artisti di epoche diverse, colpiscono per i vivi colori e i volti dalla particolare fisiono- mia; l'enigmatico taglio degli occhi, la bocca stretta e carnosa rendono affascinanti questi visi di stile semplice e popolare. Sulla sinistra si vede ancora un Gesù flagellato, una bella imma- gine della Madonna in trono con B a m b i n o e S . C a t e r i n a ; g l i Evangelisti si affacciano dalla volta. Nella Sala grande e rettango- l a r e , n o n o s t a n t e i d a n n i d e l tempo e le mancanze dovute all'apertura di porte, gli affreschi offrono un emozionante colpo d'occhio. Una lama di luce pro- viene da una delle due piccole finestre e illumina in modo sug- gestivo le pitture delle pareti; sulla sinistra un San Sebastiano sembra osservare stupito il visi- tatore. I dipinti più antichi ven- n e r o r e a l i z z a t i d a J a c o p o d i Arsoli, un pittore molto attivo n e l l a p r i m a m e t à d e l Quattrocento, come testimonia un'iscrizione a caratteri gotici ancora presente nella chiesa. Il s u o l a v o r o v e n n e i n s e g u i t o raschiato ed in parte coperto, intorno al 1488, da quello di Desiderio da Subiaco con le S t o r i e d i M a r i a , a l q u a l e s i affiancò un pittore del quale è noto solo il nome, Petrus, che dipinse sulla parete est l'immagi- ne di S. Anna e quella della Madonna con il Bambino. Parallelamente un altro miste- rioso artista, noto come Maestro di Farfa, dipinse S. Rocco e S. Sebastiano sui pilastri interni dell'arco d'ingresso, le Storie di Maria sulla volta ovoidale e quattro episodi della leggenda di Fausto Sivigliano sulle pareti, di cui oggi se ne conservano solo due: l'arrivo della mula cavalcata da Maria e Gesù e Fausto che, miracolosamente dopo numerose peripezie, ritrova Procopio. Nella sala principale, sopra l'ingresso, campeggia quella del grande Giudizio Universale con la raffigurazione dell'Inferno e la rappresentazione di un mostruo- so Satana con tre teste e bocche fameliche aperte anche sulle ginocchia, che divora le anime peccatrici. Gli affreschi sono degni di particolare considerazione sia per l'espressione artistica che per la singolare concezione delle Il mostruoso Satana a tre teste La chiesa affrescata do Santa Maria dei Bisognosi LA STORIA - La sua storia si rivela una suggestiva mesco- lanza di verità storiche e fantasie popolari. Secondo la tradizione, fu eretto dagli abitanti dei due borghi nel 608 d.C. per custodir- vi l'immagine della Madonna. M a l e l e g g e n d e p o p o l a r i nascono da fatti storici e vengo- no poi condite con elementi tratti da altre leggende. Una di esse narra che un mercante, forse a b r u z z e s e , t a l e F a u s t o Sivigliano, fosse per affari nella città spagnola di Siviglia, minac- ciata in quel tempo dall'invasio- ne araba. Essendo in difficoltà economiche egli si recò in una chiesa per pregare una statua della Madonna molto venerata, ella lo consigliò di chiedere un prestito ad un ricco ebreo locale e così fece. Durante la naviga- zione del ritorno una tempesta fece cadere in mare suo figlio Gli affreschi attribuiti a quattro distinti artisti di epoche diverse, colpiscono per i volti dalla particolare fisionomia Il viaggio (con grazia) della statua della Madonna pene inflitte ai dannati. Infatti si possono notare i dannati che ven- gono ingoiati da Satana che, dopo averli digeriti, li evacua in forme varianti secondo la colpa commessa; i superbi, forse per- ché più somiglianti degli altri al re dell'Inferno, riescono integri come sono entrati nella bocca di lui. Gli innumerevoli prodigi ope- r a t i d a l l a M a d o n n a d e i Bisognosi, dei quali fanno men- zione gli storici, hanno comun- que richiamato col passare del t e m p o , i n t o r n o a l s u o a l t a r e un'infinità di devoti. Questa grande devozione non è mai venuta meno tra le popola- zioni locali, ma è sempre cre- scente. Ha dato luogo a manife- stazioni di fede indimenticabili, come ad esempio la "Pegrinatio Mariae", giro trionfale in cui la g l o r i o s a i m m a g i n e d e l l a Madonna dei Bisognosi, traspor- tata nei paesi del Carsolano, rice- ve un omaggio dalle popolazioni imploranti i suoi carismi. Affresco della cappella

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