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GIOVEDÌ 26 MARZO 2015 www.italoamericano.com 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com GET FEATURED IN OUR BUSINESS DIRECTORY. CALL 626-359-7715 Nelle parole, tra prefissi e suffissi, ci sono pure gli infissi (ma non sono porte o finestre) LUIGI CASALE I prefissi e i suffissi sono ele- menti strutturali che entrano nella formazione delle parole. Generalmente parole monosilla- biche o bisillabiche: preposizio- ni, avverbi, aggettivi, nomi, o pronomi, considerati come voci autonome, hanno un loro signifi- cato il quale modifica e completa quello della parola che vanno a formare quando si aggiungono ad essa (all'inizio, i prefissi; alla fine, i suffissi). Immaginiamo il modello di tempo si sono agglutinate (salda- te tra loro, come fa il glutine nel- l'impasto del pane). Sono parole che aggiungono quei significati che scaturiscono dalle categorie grammaticali, come il tempo, nel caso del verbo, o le alterazioni nel caso del nome. Il modello della parola risulta così fatto: al centro una radice (che porta il significato di base della parola composta), all'inizio e alla fine si aggiungono i prefis- si (all'inizio) e suffissi (alla fine), che modificano ognuno per la parte il significato. Solo per essere completi devo dirvi che esistono anche gli infissi: sillabe o semplici consonanti che si inseriscono all'interno di una parola, spaccandone la radice. Il discorso dei prefissi e dei suffissi ogni parlante lo può seguire perché il loro uso è prati- ca quotidiana. Non solo. I voca- bolari hanno abitudine di presen- tarli, come si fa con le altre paro- le, autonomamente, spiegandone il significato e il modo di usarli (come si attaccano alla radice e se la loro presenza crea modifi- cazioni fonetiche). Facciamo un esempio. Auto- è un prefisso che significa "da solo" in quanto è l'adattamento nella lingua italiana di un prono- me, o meglio avverbio, greco (antico) che significava "da se s tes s o". A uto…les ionis mo. Auto…gol. Auto…mobile. Perciò autonomo (poiché "nomos" – un'altra parola greca – è la legge) è colui che si fa la legge (le regole di comporta- mento) da solo. Oggi si dice pure "autodeterminante". Per cui l'autodeterminazione è il principio di libertà. Autodeterminazione, oltre al prefisso "auto-" contiene il suf- fisso "-zione" (che serve a for- mare dei nomi: generalmente a partire da un verbo). Perciò dire- mo che "auto-de-termina-zion- e" (la parte finale delle parole variabili si chiama desinenza, che significa parte finale), ha due prefissi e un suffisso (varia- bile come i nomi che finiscono con la "e/i") applicati alla radice "-termina-" del verbo terminare. Anche i prefissi e i suffissi hanno una loro storia semantica e una loro etimologia. Un esempio. Auto-mobile è un oggetto mobile, che si muove "da solo". Tutti sappiamo di che cosa stiamo parlando. Ad un certo momento della storia delle civiltà la tecnologia, aiutata dalla scienza, ha prodotto un veicolo che si muove da solo soppian- tando così il trasporto di persone e cose mediante la trazione "ani- male" (cavallo, asino, buoi, cam- mello, ecc. ed anche l'uomo stesso). Così per cento anni i tra- sporti e le comunicazioni sono stati caratterizzati dalla presenza di questo mezzo "se-movente" fino al punto di farci dimenticare l'origine del significato della parola automobile. Proprio la cultura della "mac- china che trasporta" ha generato tutta una serie di servizi che l'uso della lingua (che cerca sempre di sintetizzare per una ragione di economia all'interno della lingua) ci fa chiamare: "autoveicolo", "autosalone", "autoradio", "autonoleggio", "autorimessa", "autodromo", "autogrill", "autoriparazioni", "autolavaggio" dove "auto" non significa "da se stesso", bensì "che ha a che fare con i veicoli a motore", cioè l'automobile. Lo stesso processo è capitato col prefisso "tele-". Utilizzato nelle parole televisione, telefo- no, teleferica, telepatia, ecc. esso ha il significato dell'avver- bio "telei" nel greco antico, cioè "a distanza" (come il tedesco "fern-"). Ma diffusosi poi l'uso della televisione come tecnolo- gia; e createsi tante attività col- legate a questo mezzo che ci consente di vedere a distanza persone, spettacoli e avvenimen- ti, oggi il prefisso "tele-"signifi- ca semplicemente "che riguarda la televisione". una parola. Essa è composta da diversi elementi ognuno di essi con un suo significato. Di questi elementi alcuni sono delle vere e proprie parole se considerate autonomamente, e perciò il loro significato è evidente; altri sono particelle funzionali (es: cas-ett- a; parla-va-mo) le quali aggiun- gono una parte di significato, ma che mai troveremo da sole, per cui non sono parole, anche se secondo alcuni teorici della lingua, all'origine sono state delle parole is olate che col