L'Italo-Americano

italoamericano-digital-4-2-2015

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GIOVEDÌ 2 APRILE 2015 www.italoamericano.com 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Marisa Vallone, nata a Bari nel 1986, è la regista del corto- metraggio "La carna trist", rea- lizzato come saggio di diploma a l C e n t r o S p e r i m e n t a l e d i Cinematografia. In precedenza aveva realizzato documentari e corti, tra cui "Sotto il cellopha- n e " d e l 2 0 1 2 , s e l e z i o n a t o i n numerosi festival cinematografi- ci. Il film, prodotto da Csc pro- duction e Rai Cinema, con il s o s t e g n o d i A p u l i a F i l m C o m m i s s i o n , è i n t e r a m e n t e ambientato in Puglia, nel 1956, in una zona rurale dai colori ros- sastri tipici della terra di questa bellissima regione. I dialoghi sono in dialetto pugliese. Nel 2014 il corto è stato sele- zionato in importanti rassegne in tutto il mondo, riscuotendo otti- mi consensi, lo segnaliamo quin- di per essere selezionato in qual- c h e i n i z i a t i v a c u l t u r a l e o Festival della West Coast Usa, dove i cortometraggi italiani di qualità sono sempre stati consi- derati e bene accolti. Il film, dopo avere avuto una prima visione televisiva su Rai Due, in occasione dello special intitolato "La lunga notte dei corti", continua la sua distribu- zione nei maggiori festival spe- cializzati in short movie. T r a q u e s t i : F i l m F e s t i v a l O p e n C i n e m a d i S a n Pietroburgo (Russia), Beijing F i l m A c a d e m y o f P e c h i n o (Cina), International Reggio E m i l i a s h o r t f i l m f e s t i v a l , Sardinia Film Festival, Genova F i l m F e s t i v a l , F e s t i v a l I n t e r n a t i o n a l d u F i l m d e l'Etudiant (Marocco), Festival del Cinema Europeo e il recente Rome Independent Film Festival (Riff). Il cortometraggio si apre con una scena emotivamente forte, rappresentata da un uomo che corre trafelato in cerca di Lucia (la protagonista), la quale veden- dolo pensa al padre morente e cambia espressione da sorridente a preoccupata. Si tratta di un m u t a m e n t o s i g n i f i c a t i v o , d a divertito a impaurito, da illusio- ne a consapevolezza, da ideali- s m o a r e a l i s m o . U n a d o p p i a chiave di lettura che accompa- gnerà tutto il racconto. Lucia, interpretata dalla brava Maria Stella Cassano, vive in una famiglia lontana dalla reli- g i o n e , t a n t o c h e i l p r e t e d e l paese le rivela che non avrebbe v o l u t o n e p p u r e b a t t e z z a r l a . L'anziano padre è un comunista ateo che svolge un importante ruolo all'interno del partito loca- le. La figlia, invece, è cresciuta con gli insegnamenti di Don Antonio e in una discussione col padre gli confessa che crede nella vita dopo la morte. Forse spinto dalle parole della figlia, ma ancora più dal sopraggiunge- re della fine, il padre esprime il desiderio di confessarsi. Lucia corre in cerca di un prete, felice della decisione del genitore. Nel viaggio alla ricerca del sacerdote la ragazza troverà sol- tanto indifferenza e porte chiuse, portandola sempre più lontano dalle sue certezze e, purtroppo, anche dal padre. "La carna trist na' vol manc Crist" è un'espressione dialettale garganica usata allo scopo di commentare il comportamento di qualcuno che ha commesso m a l e f a t t e . L e t t e r a l m e n t e : l a carne triste non la vuole neanche Cristo. In qualche modo, chi fa uso di questa frase, "prevede" il futuro dell'anima della persona cui si riferisce, affermando che non sarà gradita a Gesù Cristo. Uno dei primi personaggi a entrare in scena è Minguccio che si offre di aiutare la ragazza dan- dole un passaggio in bicicletta. L'uomo rappresenta l'indifferen- za che circonda la protagonista, infatti, quando le si rompe la bicicletta, questi, invece di aiu- tarla, cerca di insidiarla. Una donna anziana, intenta a cercare una delle sue scarpe, osserva da lontano i due. La sua presenza nella storia è una contrapposi- zione e simboleggia l'aspetto mistico di quel mondo rurale. Minguccio e la vecchia sono l'opposto l'uno dell'altro e non è un caso che si trovino con Lucia nello stesso luogo, tra strade iso- late e sterpi. Il lavoro di regia e di scrittura è basato sulla caratterizzazione dei personaggi e di quello che rappresentano. Il fulcro attorno al quale si muove tutto è Lucia che difende le proprie idee e la sua libertà, consapevole però di quanto sia fragile, proprio come le lumache che lei ruba alla terra e che, come lei, hanno bisogno di un guscio per sentirsi protette. La forza della ragazza, il suo guscio, è la fede, messa a dura prova sia dalla madre che l'ac- cusa delle gravi condizioni in cui versa il padre sia dagli stessi sacerdoti non disposti a imparti- re il sacramento della confessio- ne, in virtù di una coerenza ter- rena che nulla ha a che fare con la misericordia e il perdono. N e l l a s c e n a f i n a l e L u c i a incontra nuovamente la donna anziana che ora ha tutte e due le scarpe, come i due percorsi che hanno accompagnato la ragazza prima di rendersi conto che il guscio si è definitivamente rotto. In soli venti minuti Marisa Vallone riesce a sviluppare un racconto apparentemente "anti- co" e con temi lontani dal senti- re odierno; la padronanza del linguaggio cinematografico le consente di realizzare una storia costruita su metafore che ha il merito di fare emergere le con- traddizioni e la confusione del tempo attuale. I suoni, i colori, i rallenty f a n n o p a r t e d e l r a c c o n t o , i l rumore che fa il prete mentre mangia i lupini ha un motivo di essere, così come il canto delle cicale nell'assolata campagna pugliese o i sorrisi ironici delle due ragazze che Lucia incontra nel finale. Tutto è adottato in funzione narrativa, esasperando contrasti e sintonie, fornendo allo spettatore molteplici chiavi di lettura, indispensabili per comprendere i diversi piani in cui si muovono i protagonisti. Gran merito della riuscita del film va dato agli attori: Maria Stella Cassano, Franco Ferrante, P i n u c c i o S i n i s i e T i z i a n a Schiavarelli. La colonna sonora, di ottimo livello, è stata compo- sta da Mariano Paternoster. Il cortometraggio della regista barese Vallone 'La carna trist' aspetta i festival della West Coast Lucia, la protagonista, è interpretata da Maria Stella Cassano WILLIAM MOLDUCCI Scena dal corto di Marisa Vallone 'La carna trist' ovvero "la carne triste non la vuole neanche Cristo" Soldati a Verdun (ph.www.nosarchives.com) Come eravamo? Cercansi vecchi filmini che fanno già la Storia È stato inaugurato a Roma alla galleria Bottega Margutta, di via Margutta 58, "Cinema Muto Moderno in Jazz", film muti amatoriali musicati dal vivo con il vernis s age della mos tra "Pellicole Marguttiane". Per il taglio del nastro è stato proietta- to in anteprima mondiale il film in 16mm girato da un cineamato- re all'interno del dirigibile Zeppelin Hindenburg durante la penultima traversata transatlanti- ca - prima della sua esplosione nel 1937 - restaurato e scanneriz- zato in full Hd dall'archivio nosarchives.com. L'evento è stata l'occasione per lanciare il bando 2015 della 4^ edizione del festival "Come Eravamo", che si terrà a Roma nell'autunno 2015 e che avrà come tema "La Storia", rivolto a registi, aspiranti tali, scuole di cinema e studenti dei licei che si vogliano cimentare in cortome- traggi, brevi documentari o spot pubblicitari attraverso l'utilizzo di materiale video d'archivio. La mostra di materiali amato- riali "Pellicole Marguttiane" offre invece l'esposizione di foto su vetro di Roma risalenti al 1900 e una collezione fotografi- ca sulla Palestina Ottomana e Inglese e su Gerusalemme (1895 -1930). Vere e proprie chicche di cinema amatoriale, così come i filmati delle grandi capitali, Roma, Londra, Berlino, Parigi, New York nel 1926, ma anche di Tokyo nel 1931, di Kabul nel 1929, libera come non mai. Riprese da cineamatori, i cui eredi sono rappresentati dall'ar- chivio nosarchives. Come funziona? L'archivio di www.nosarchives.com conserva le immagini di come eravamo. Ovvero tutti i filmini e le foto delle vacanze, del vostro nonno, della zia attrice laddove si scopre come la storia individuale sia più interessante di quanto si possa immaginare. Chi aderisce al pro- getto non perderà la proprietà intellettuale s ui filmati che potrebbero costituire un reddito qualora i propri filmati vengano scelti dai clienti del portale inter- net. CARLO DUTTO

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