Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/503667
GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 www.italoamericano.org 32 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | "Gloria eterna a chi ha combat- tuto per la libertà. W l'Italia libe- ra e unita per sempre. W il 25 aprile. W la Resistenza". A Venezia, così come in tutta la nazione, associazioni, partiti, uomini, donne, studenti e bambi- ni hanno festeggiato il 70° anni- vers ario della Liberazione (1945-2015) e onorato la memo- ria di chi si è opposto a una delle più spregevoli tirannie della sto- ria dell'umanità. Il 1944 fu un anno cruciale nel des tino della II G uerra Mondiale. A ovest, sulle coste francesi di Omaha Beach, gli Alleati realizzarono lo Sbarco in Normandia. In Bielorussia, Stalin concluse con s ucces s o l' operazione Bagration. Nonostante il conflit- to stesse ormai prendendo una chiara direzione, la truce mano fascio-nazista colpiva ancora con efferata crudeltà. Rispetto ad altre città italiane però, nell'anti- ca Repubblica Marinara non vi erano state ancora azioni partico- larmente sanguinose da parte dei nazifascisti; in parallelo i movi- menti partigiani avevano con- centrato la loro attività soprattut- to nel sabotaggio e nell'informa- zione clandestina. Tutto cambiò drasticamente il 6 luglio 1944 alle ore 14 quando il maresciallo Bartolomeo Asara venne ucciso e puntuale scattò la rappresaglia secondo il modello nazista 10 a 1. Nella notte tra il 7 e l'8 luglio, dieci squadre forma- te ciascuna da tre sgherri in bor- ghese, partirono per uccidere 10 antifascisti a scelta tra agnostici, cattolici, comunisti e liberali. Suonato direttamente il campa- nello di casa e per chi aprì la porta fu morte immediata con un colpo di pistola. A cadere in modo così brutale furono in cin- que: U baldo Belli, Luigi Borgato, Bruno Crovato, Piero Favretti e Augusto Picutti. Pur ferito alla tes ta, G ius eppe Tramontin riuscì a salvarsi. A nche ques t' anno l' Ives er, l'Istituto veneziano per la storia della Resistenza e della società contemporanea, ha organizzato il "percorso della Memoria" per ricordare i sopracitati caduti del cos iddetto "eccidio di Cannaregio". Nella commemora- zione s ono inclus i altri due uomini: il Capitano Manfredi Azzarita, originario proprio di Cannaregio e falciato nel massa- cro delle Fosse Ardeatine, e il Rabbino Capo di V enezia, Adolfo Ottolenghi, arrestato cieco e anziano, poi morto nel campo di s terminio di Auschwitz. Il raduno è fissato in campiello Bruno Crovato, già San Canzian. Prima di deporre dei fiori sotto la prima lapide, vengono suonati e cantati l' inno di M ameli e "Bella ciao", la canzone simbolo della lotta partigiana. Già, pro- prio lei. "Questa mattina ho cer- cato di spiegare la Liberazione a mia figlia a mo' di favola" rac- conta Sonia, mamma della pic- cola Eva. "Non sapevo bene come, poi le ho fatto ascoltare Bella ciao, e lei mi ha detto: I partigiani erano i supereroi?". Guidato dall'antifascista Carlo Bullado, al fianco del quale vi è anche Bruno G amacchio, Partigiano Bianco, il corteo si snoda per le callette di Venezia fino a prendere temporaneo pos- sesso di Strada Nuova. Tra i presenti vi è anche la celebre attrice Ottavia Piccolo, da anni ormai residente in lagu- na. Borgato, Tramontin, Belli, Favretti, Picutti e Azzarita. Tutte le lapidi vengono commemorate. È un giorno di festa, sì, ma negli occhi di tutte quelle persone che la guerra l'hanno solo studiata o al massimo sentita raccontare, c'è qualcosa di più nel modo di scandire le canzoni insieme al Coro 25 Aprile. Non sono lì per caso. Sono lì perché vogliono esserci. Sono lì per ricordare a loro stessi e a tutti che la libertà non può e non deve essere un ricordo del passa- to, ma una costante del presente e di costante ispirazione per il futuro. Abbandonata anche corte Correr, il percorso entra nel ghetto ebraico per l'ultima tappa, in memoria di A dolfo Ottolenghi. Il corteo dell' eccidio di Cannaregio si conclude così, nel- l'ampio campo del Ghetto Novo, unendosi con altre centinaia di persone per celebrare il 25 aprile e la festa della Liberazione. Il percorso della Memoria: Venezia ricorda l'eccidio di Cannaregio LUCA FERRARI Targa in onore di Augusto Picutti vittima delll'eccidio di Cannaregio Percorso della memoria con (a sinistra) l'ex antifascista Carlo Bullado (Tutte le foto in pagina Ph. Luca Ferrari) Memoria vivente: il partigiano Bruno Gamacchio (al centro) Targa commemorativa del Rabbino Capo di Venezia, Adolfo Ottolenghi, arrestato cieco e anziano, poi morto nel campo di sterminio di Auschwitz Festa della Liberazione a Venezia: cittadini, ex partigiani e associazioni hanno onorato i caduti del Nazifascismo e celebrato il 25 aprile