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GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 www.italoamericano.org 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Domani, giorno della solenne inaugurazione, a cui parteciperà il Premier Renzi e una pletora di politici e invitati eccellenti, l'area di Rho - adibita a ospitare l'Esposizione Universale di Milano - sem- brerà un'oasi fantastica. Gli ultimi giorni prima del varo ufficiale, al contrario, si sono rivelati una forsennata corsa contro il tempo. Un mese fa - quando le preoccupazioni montavano in modo crescente - Milano era una sorta di città-cantiere: quasi settemila addetti, tutti dotati di caschetto giallo protettivo. Turni di lavoro lunghissimi, anche superiori alle sedici-diciotto ore. Tanto che alcune centinaia di ragazzi - che avevano fatto richiesta di entrare a far parte dello staff - pur a fronte di una retribuzione attorno ai mille euro, hanno battuto in ritirata, azzerando la propria candidatura. Troppo stress, lavoro sette giorni su sette: il tutto condito dalla fretta di dover finire comunque. Aggiungete quasi duemila mezzi che entravano e uscivano ogni giorno dal nugolo di cantieri aperti. Camion, gru, carri: polvere un po' ovunque. Con i capi-cantiere che scandivano il passare delle ore, aggiornando su un foglione di carta lo stato di avanzamento dei lavori. Ma perché in Italia - pur a fronte di un'aggiudicazione, come quella dell'Expo di Milano, ufficializzata nel 2008 - si rischia sem- pre di non rispettare i tempi, arrivando al traguardo col fiato in gola, lavorando di notte, serrando le fila? Accadde per i Mondiali di Calcio del 1990, la storia si ripetè per la massima rassegna del nuoto. Senza contare (a Roma, ad esempio) lavori stradali e di ammodernamento della linea C della metropolitana latitanti o quasi, con diversi quartieri sventrati da anni, buche perenni a cielo aperto. Si dovrebbe già parlare di cibo, di alimentazione del terzo mil- lennio. Di padiglioni internazionali pronti ad accogliere milioni di visitatori. Invece, fino a pochi giorni fa, solo trenta dei cinquanta- quattro padiglioni dell'Expo milanese risultavano terminati e pronti all'uso. Per gli altri, collaudi furiosi in corso, ultime modifiche, opere di asfaltature dei pavimenti e operazioni di pulizia. Anche la sicurezza - fondamentale in un genere di manifestazione perma- nente come l'Expo di Milano che durerà fino al prossimo ottobre - è stata costretta a diluire i tempi degli interventi, in attesa che i lavori fossero terminati. Poco importa che il Ministro degli Interni, Alfano, abbia diffuso il messaggio che l'Expo sarà uno dei luoghi italiani più sicuri. Il senso di precarietà pare aver contagiato anche i turisti perché non è stato registrato ancora il tutto-esaurito negli alberghi. Migliaia le stanze ancora vuote, nonostante i gestori degli hotel, soprattutto sul web, abbiano lanciato offerte scontatissime. C'è poi un diffuso senso di insoddisfazione anche da parte di molti cittadini: costoro si chiedono se tanto tempo, tanto lavoro e tanti soldi non avessero potuto essere contemporaneamente investiti in attività a supporto concreto della popolazione. Come asili, scuole più sicure, strade che non diventino killer per guidatori e centauri. Come una classica storia italiana che si rispetti, l'Expo ha gene- rato un costo di diversi milioni in più rispetto a quanto stimato. Domani, quando la giostra partirà, sembrerà tutto bello e profuma- to. Ma, dietro le quinte, sudore e sacrifici si sono alternati giorno e notte. Migranti diretti in Sicilia: l'ultima e la peggiore tragedia del mare nell'ultimo anno i tratti di un'e- mergenza umanitaria: 170 mila persone arrivate via mare solo nel 2014, di cui oltre 26 mila minorenni (13 mila dei quali non accompagnati da un adulto). Al contrario di quanto comu- nemente si ritiene, la maggior p a r t e d i q u e s t e p e r s o n e n o n vuole restare in Italia, lo dimo- stra la differenza tra il numero d e g l i s b a r c h i e q u e l l o d e l l e richieste di protezione interna- zionale: 63.041 sempre nel 2014. Più di 100 mila persone tra donne, uomini e minori hanno d u n q u e a t t r a v e r s a t o i l P a e s e diretti altrove. Nel periodo com- p r e s o t r a i l 1 8 g i u g n o e i l 6 n o v e m b r e 2 0 1 4 i l p e r s o n a l e L'Istituto Nazionale per la promozione della Salute delle Popolazioni Migranti e il contra- sto alle malattie della povertà ha espresso vicinanza e solidarietà per le vittime e i sopravvissuti a l l ' e n n e s i m a t r a g e d i a n e l Mediterraneo. Naufragio che questa volta ha numeri impressionanti: si tratta della peggior tragedia di sempre per numero di vittime dal dopo- guerra. L'Onu stima che a bordo del barcone naufragato a largo della Libia, e diretto in Sicilia, ci fos- un'assistenza dettati dalla grave emergenza in corso, quanto di un impegno quotidiano che tutto l'Inmp porta avanti con dedizio- ne presso gli ambulatori di Roma e i n c o l l a b o r a z i o n e c o n l e Regioni, le Aziende sanitarie e le associazioni del terzo settore, su tutto il territorio nazionale, con particolare attenzione alle aree coinvolte nell'emergenza sbar- chi. In un contesto internazionale segnato dall'acuirsi della crisi nell'area mediterranea, il feno- meno degli sbarchi ha assunto sanitario dell'Inmp, attraverso il suo ambulatorio mobile, insieme alla Croce Rossa e ad altre orga- nizzazioni del privato sociale, ha effettuato oltre 3.800 visite su migranti in transito nel nostro Paese, presso tre insediamenti spontanei nella periferia romana; persone che poi hanno prosegui- to il proprio percorso migratorio verso l'Europa. "A conferma che - ha detto Mirisola - le persone migranti in arrivo sulle nostre coste, in fuga da situazioni di particolare gra- vità nei Paesi di provenienza, in c u i v e n g o n o v i o l a t i i d i r i t t i umani fondamentali, necessitano di sguardi inclusivi verso una più matura cultura dell'acco- glienza". Nel frattempo il vertice euro- peo straordinario dedicato all'e- mergenza immigrazione, dopo questa gigantesca strage in mare, ha deciso di triplicare i fondi destinati alle missioni Triton e Poseidon che cercano di contra- stare i trafficanti di esseri umani e di prevenire l'immigrazione co n l' imp lemen tazio n e d elle politiche europee su asilo e tran- sito di migranti. Una road map è prevista entro giugno. Forse è cambiato l'approccio europeo al problema dei migranti. sero circa 850 migranti prove- nienti da Mali, Gambia, Senegal, Somalia, Eritrea e Bangladesh, Siria, Costa d'Avorio, Ghana, Sierra Leone, Suriname. Le ultime vittime di un colos- sale traffico di essere umani che approda in Italia dopo aver paga- to un prezzo medio di circa 5000 dollari per raggiungere la Libia, paese da cui si parte per sbarcare poi sulle coste siciliane, da Paesi come l'Etiopia. Il viaggio verso l'Italia, sulle carrette del mare, costa sui 1500 dollari. Ma fin troppo spesso il viag- gio si paga anche con la vita. Una partecipazione solidale "dettata dalla consapevolezza che, in quanto rappresentanti istituzionali, medici, ma soprat- t u t t o u o m i n i e d o n n e d e l l a società civile - ha detto il diretto- re generale dell'Inmp Concetta Mirisola - non è possibile igno- r a r e i p r i n c i p i f o n d a t i v i dell'Humanitas e di un'etica solidale. Nel rispetto della perso- na, è necessario dare dunque risposte operative e immediate che vedano uniti tutti i soggetti a vario titolo coinvolti". L ' I s t i t u t o , v i g i l a t o d a l Ministero della Salute, con i suoi ambulatori polispecialistici, è da sempre impegnato nell'assisten- za socio-sanitaria alle persone migranti e alle fasce fragili della p o p o l a z i o n e , a t t r a v e r s o u n modello di accoglienza basato su un'équipe composta da medici, psicologi, antropologi e mediato- ri transculturali. Dal 2007 al 2014 ha preso in cura 75.239 persone, di cui il 69% di origine straniera, per un totale di 262.606 accessi. Non si tratta quindi di un intervento e di La Procura di Catania sta cercando di verificare le cause che hanno portato all'affondamento dell'imbarcazione diretta in Sicilia PRESTO! PRESTO! PRESTO! La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani