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GIOVEDÌ 30 APRILE 2015 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Pasolini la contrapposizione tra il calvario stilizzato degli altari e della religione ufficiale e la vera sofferenza in bianco e nero di Stracci, il ladrone buono de "La ricotta", che muore sulla croce. La mostra, curata da Sergio Anelli, attraverso una significati- va e preziosa sequenza di foto- grafie di scena, compenetrate con un testo di indagine interiore sul regista, si articola poi sui vari momenti della vita e della poeti- ca filmica di Pasolini. La rasse- gna scopre e ricostruisce, con analisi appassionata, il tormenta- to percorso dell'avventura unica e premonitrice dello scrittore: dall'immers ione nella realtà delle borgate alla rivisitazione dei classici e, in ultimo, all'urlo disperato nella violenta e crudele allegoria di "Salò". In queste straordinarie foto- grafie di scena, si può sentire la forza della poetica pasoliniana, che racconta del sottoproletariato e della contrappos izione al mondo borghese imperversante all'epoca, nonché del linguaggio usato dal poeta, destinato a fare scuola e a divenire una delle tappe fondamentali della cultura del '900 per il nostro Paese e non solo. L'esposizione arriva nell'an- no del quarantesimo anniversario della scomparsa di Pasolini e ne celebra il genio in spazi suggesti- vi e unici come quelli della Pinacoteca che ospita il capola- voro di Rosso Fiorentino. Pier Paolo Pasolini: il cinema in forma di poesia. Fino al 31 dicembre 2015. Terry O'Neill, in un diverso spazio temporale e con mezzi diversi, esprime al pari di Rosso Fiorentino un temperamento, forte e unico. O'Neill come Rosso è stato pioniere, non seguendo le tracce di nessuno dei suoi maestri, di uno stile nuovo e all'avanguar- dia, carico di forza interiore e potere emozionale. Entrambi gli artisti hanno creato la loro arte s eguendo lo s pirito dei loro tempi: irrequieti e tormentati per Rosso Fiorentino, rivoluzionari per Terry O'Neill. Curata da Cristina Carillo de Albornoz, la retrospettiva dedi- cata a Terry O'Neill, contiene alcuni dei suoi lavori più celebri: 47 ritratti che documentano i momenti più intimi e naturali delle icone del pop degli ultimi 40 anni. "Ho avuto fortuna. Mi sono trovato nel pos to gius to al momento giusto: la Londra degli anni 60. Avevi l'impressione che A Volterra il mondo fotografico di due icone pop: Pasolini e O'Neill a confronto Pasolini: poeta, scrittore, regista, sceneggiatore, drammaturgo, editorialista David Bowie ritratto da Terry O'Neill Siamo a Sud, Tempera su cartone, di Salvo Ligama V olterra raddoppia la s ua offerta: la splendida città toscana diventa teatro anche della grande fotografia internazionale. D ue grandi artis ti, molto diversi tra loro, a volte addirittu- ra opposti nel linguaggio, ma che trovano un comune denominato- re nell'aver rappres entato e nell'essere diventati essi stessi delle icone. Pierpaolo Pasolini e ogni giorno succedesse qualcosa di rivoluzionario" racconta Terry O'Neill. Nato a Londra nel 1938 può essere definito uno dei fotografi più celebri del nostro tempo che ha saputo cogliere, con straordi- naria abilità, immagini autenti- che e spontanee di molte delle leggende del Novecento; perso- naggi che hanno segnato la storia diventando delle vere e proprie icone. Politici, cantanti e attori con lui trovano la chiave perfetta per esprimere al meglio la loro personalità. Collabora con riviste impor- tanti come Rolling S tone e Vogue, e con altri celebri colle- ghi, tra cui D avid Bailey, Terence Donovan e Brian Duffy. Tutti autori di quelle fotogra- fie che hanno immortalato la "Swinging London" di quegli anni. I suoi archivi, recentemente riordinati, rivelano la sua visione poetica della bellezza e del mito degli anni '60 e '70. I suoi scatti più belli sono spesso rubati dietro le quinte di set cinematografici e concerti, momenti informali nei quali i soggetti potevano sentirsi liberi di essere se stessi. O'Neill entra letteralmente a far parte delle loro vite, trascor- rendo con loro intere giornate in piena sintonia con il clima rilas- sato e disinvolto dell'epoca. La sua grande abilità nel gestire le pubbliche relazioni in rapporto allo star system insieme alla capacità di essere per i suoi sog- getti un osservatore discreto, gli ha permesso di illustrare il suc- cesso dalla A alla Z. L'us o della più leggera e maneggevole 35 mm, una novità assoluta per l'epoca, lo ha aiutato a rendere il suo stile naturale e inconfondibile. La mostra è da considerare "sui generis" fin dall'allestimen- to, che vedrà animarsi lo splendi- do Chiostro della Pinacoteca di Palazzo Minucci Solaini. Terry O'Neill Pop Icons. Fino al 31 dicembre 2015. Terry O'Neill. A lla P inacoteca Civica di Volterra, i maestri convivono e dialogano tra loro: da una parte Pier Paolo Pasolini, regista e poeta nel cui pensiero dominano i corpi e i luoghi del mondo popolare; dall'altra Terry O'Neill, uno dei più grandi foto- grafi del '900, che attraverso il suo obiettivo ha immortalato le grandi star dagli anni '60 in poi. Le due esposizioni si inseriscono nel ciclo del grande evento 2014 - 2015 "Rosso Fiorentino. Rosso V ivo " e s ono promos s e dal Comune di Volterra. La drammatica fisicità delle immagini di scena di Pasolini, da "Vita violenta" a "Accattone", fino alle immagini fantastiche e tragicamente colorate di "Salò o le 120 giornate di Sodoma". Decine di fotografie prove- nienti dal Museo Nazionale del Cinema di Torino verranno espo- s te pres s o gli s pazi della Pinacoteca Civica e racconteran- no il genio del grande artista, scomparso nel 1975. E il legame con Rosso Fiorentino è immedia- to, se si pensa che nei suoi film il ciclo del Cristo (a metà degli anni '60) prende vita dalla sug- gestione che la Deposizione di Rosso Fiorentino operò su di lui. Il manieris mo coloris tico di Rosso nell'invenzione spaziale della deposizione di Volterra, come la luce di pastelli variegati nella tavola sullo stesso tema del Pontormo di Firenze, suggerì a Il mondo a pixel del siciliano Ligama a Bologna (Uova liberamente tratte da un'- opera di Marcello Berenghi) o riferimenti non privi di ironia come Lo scherzo di Giotto o Biancaneve è in pericolo. Con composizioni di bilanci- ata nitidezza, che rompono in realtà la riproducibilità del digi- tale, e l'inserimento di elementi dipinti con il trompe l'oeil, Ligama riesce a manifestare una riflessione sui nuovi canoni sug- geriti dalle tecnologie odierne s enza abbandonare la s ua vocazione originaria: la rifles- sione sull'uomo e sulla sua sto- ria, interrogativi universali e del- icate suggestioni emotive. Salvo Ligama vive e lavora a Catania, nel 2011 si specializza in G rafica d'arte con la tes i "Bioincisione" all'Accademia di Belle Arti di Catania. Nel 2014 coordina S toriche A lchimie Contemporanee, primo work- shop di incisione sostenibile. Ha esposto in varie sedi italiane all'estero tra Palermo, Napoli, Caserta, Perugia, Roma, Torino, Milano, Budapest e Bucarest. Alla galleria Portanova 12 di Bologna, specializzata in street art e illustrazione, apre la mostra "8bit_un mondo a pixel" di Salvo Ligama, prima personale dell'artista siciliano, a cura di Antonio Storelli, con un testo critico di Emanuela Zanon. Con 8bit_un mondo a pixel, Ligama porta il pubblico in un mondo che, lo fa intuire il titolo, riproduce i meccanismi di scom- posizione e dissoluzione dell'im- magine in pixel tipici del virtuale digitale, ma con la maestria di chi conosce e sa usare i colori e la pittura. Lungo un percorso es pos itivo di una ventina di opere di medio formato, lo spet- tatore si imbatterà in ritratti, scene di personaggi umani e ani- mali "pixelati" con acrilico, resine e tempera su cartone, che intuirà guardandoli a distanza, fino a riconoscerli interponendo un obiettivo digitale, lo schermo di uno smartphone, ritrovando con la ricomposizione retinica soggetti della grande tradizione pittorica, da Venerdì Santo e Adamo ed Eva, a Eucarestia, fino a riferimenti estremamente con- temporanei come in Siamo a sud di Roma e Martirio a colazione NICOLETTA CURRADI