L'Italo-Americano

italoamericano-digital-5-14-2015

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GIOVEDÌ 14 MAGGIO2015 www.italoamericano.org 45 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Erico Menczer (a destra) sul set de I soliti ignoti di Mario Monicelli con Renato Salvatori, Carlo Pisacane, Tiberio Murgia, Marcello Mastroianni e Vittorio Gassman Una stagione irripetibile per la musica, la cultura e la libertà. Anni Settanta baby! Al massimo O t t a n t a , d i c e u n a m i s t e r i o s a speaker (Francesca Zavettieri). Adesso sono tornati, nell'etere contemporaneo. Il resto, le radio commerciali, sono tutte sparite. Bloccate dal mitico Awanagana. Un Anonymous radiofonico ha colpito tutti, indistintamente. Riproponendo le trasmissioni di quell'epoca. L'inflessibile legge, i n c a r n a t a d a l l ' A g e n t e B i (Barbara Cambrea) però, è già alla ricerca di questi neo-pirati dell'etere. È quel che si trova nel docu- f i l m O n d e R o a d ( 2 0 1 5 , d i Massimo Ivan Falsetta) prodotto da Acari-Associazione Culturale Artisti Italiani, Distribuzione Indipendente. Mentre il regista (calabrese di Catanzaro, classe '78) muoveva i suoi primi passi di vita, la libertà delle radio si avviava inesorabile verso la totale estinzione. Dopo tanti discorsi sentiti e risentiti s u i m i t i c i S e v e n t i e s , u n b e l giorno Massimo Ivan Falsetta ha fatto qualcosa di rivoluzionario. Non si è limitato alle parole e ai r i c o r d i d e g l i a l t r i . H a v o l u t o s a p e r e . I n f o r m a r s i . D o c u m e n t a r e . R a c c o n t a r e . Approfondire. Onde Road. Ha inizio il viag- gio nella provincia tra terra e m a r e . I l c a p o d e l l a c e n s u r a futuribile (Federico l'Olandese Volante), un corpo speciale dei servizi segreti, non ha dubbi. La minaccia si nasconde da qualche p a r t e i n C a l a b r i a , u n t e m p o patria di piccole radio libere. L'Agente Bi dovrà trovare e neu- tralizzare chi ha messo Ko tutto il servizio radiofonico, inclusi i programmi in streaming. La caccia ha inizio e nel miri- n o d e l l i g i o a g e n t e , u n p o ' T r i n i t y a n a n e l l ' a s p e t t o ( m a opposta nello schieramento), vi sono tutti gli ex-speaker e fonda- tori delle effettive radio libere di una volta. Ecco allora i vari G i a n f r a n c o F a l s e t t a ( M e t a l g a r a g i s t a , d i R a d i o A z z u r r a Calabria), Nino Mirante Marini, in arte Jonathan super disco, Antonio Ruoppolo, in arte Tony K i n g – R a d i o K i n g International, Pietro Falbo, in a r t e D j P h a n t o m – R a d i o Veronica e molti altri ancora. E giusto per non farsi mancare nulla, ci scappa pure un incontro r a v v i c i n a t o c o n l ' o r i g i n a l e t a s t i e r i s t a " a r g e n t a t o " d e i Rockets, Fabrice Quagliotti. C o m e i n o g n i b u o n a ( e d estenuante) ricerca, si finisce sempre per scoprire qualcosa di n u o v o ( o A m e r i c a n - Beautyanamente sepolto) di sé. Sarà così anche per l'Agente Bi? È indubbio che per i ventenni degli anni Settanta la musica sia stata qualcosa di epico. Elencare le band che hanno scritto alcune delle pagine più gloriose del rock, pop e dance, sarebbe trop- po per le coronarie. Non è un caso che nei primissimi minuti di Onde Road si ascolti Stairway to Heaven dei Led Zeppelin. M a c h i è n a t o d a g l i a n n i N o v a n t a i n p o i , c o m e p o t r à davvero capire che una volta si era più liberi a dispetto di una maggiore rigidità sociale e cul- t u r a l e ? S e m b r a i m p o s s i b i l e , eppure era proprio così. C ' e r a n o m o l t e m a g l i e , è indubbio, ma allo stesso tempo c'erano anche molti più spazi di manovra e la libertà non veniva incanalata in commenti schedati- controllati o in applicazioni a disposizione di qualunque forza superiore. Una volta esisteva perfino il piacere dell'anonimato. Parola bandita quest'ultima al giorno d'oggi. Di questi tempi i social net- work (e annessi succubi adepti) ti dicono che devi raccontare tutto di te. Siamo perfino arrivati alla follia totale in cui un datore di lavoro ti scarta a priori senza neppure aver letto il tuo curricu- lum magari per un post che non gradisce. Ecco il grande bluff dell'era moderna. L'illusione del sentirsi liberi perché si può dire e fare tutto ciò c h e s i v u o l e , s e n z a r e n d e r s i conto che il proprio confidente quotidiano altri non è che il nos- tro carceriere di fiducia. È raro trovare nel panorama nazionale prodotti che esulino dalla mera commedia. Il fim di Falsetta ci riesce a pieno titolo. N o n a s p e t t a t e v i u n I l o v e Radio Rock (2009, di Richard Curtis) all'italiana, sbagliereste di grosso. Per certi versi non sembra nemmeno un prodotto del Belpaese per come siamo abituati a vederlo narrato sul grande schermo. Nel viaggio di Onde Road i rimpianti non sem- brano appartenere a chi ha vissu- to sogni e speranze di quell'e- poca, ma proprio perché li ha vissuti. E poi è andato avanti. Nel terzo millennio il pre- sente e ancor di più il domani appaiono sempre più controllati. Forse (si spera) non ai livelli di V for Vendetta o Æon Flux – Il futuro ha inizio, ma c'è poco di che stare allegri. Oggi, stremati dalla crisi e dalla precarietà, si cerca di convincersi che le cose potrebbero sempre peggiorare. E ci si accontenta di una frusta non così letale. Forse allora dovremmo ripen- sare a cosa significano davvero le parole "la libertà non consiste nell'avere un buon padrone, ma nel non averne affatto". Lo disse il filosofo Cicerone (106-43 a.C.). Più di duemila anni dopo il film Onde Road ce l'ha ricordata. E se in pieno spir- ito Seventies ricominciassimo anche noi a vivere la libertà? La libertà non ha padroni: radio 'Onde Road' del giovane regista calabrese Falsetta Onde Road - l'agente speciale Bi (Barbara Cambrea) LUCA FERRARI Omaggio a Menczer, maestro della fotografia del cinema Nei giorni scorsi è stata inau- gurata alla Casa del Cinema di Roma, la mostra "Tanti Auguri E r i c o ! " , d e d i c a t a a d E r i c o Menczer, uno dei più grandi direttori della fotografia del cinema italiano. L ' e s p o s i z i o n e d u r e r à f i n o all'8 giugno 2015. "L'8 maggio del 1926 nasce- va Erico Menczer, uno dei più grandi direttori della fotografia (ma anche fotografo, pittore e scrittore). Attraverso il suo lavo- ro e la passione che metteva nel f a r e q u e s t o m e s t i e r e , E r i c o Menczer ha contribuito a dare un valore aggiunto al cinema italiano. In occasione di questa ricorrenza, e grazie al supporto della Casa del Cinema luogo a lui molto caro, si è sviluppata l ' i d e a d i q u e s t a m o s t r a , c h e vuole ricordarlo e fargli omaggio per la sua lunga e prosperosa carriera. L'esposizione racconta il suo p e r c o r s o a r t i s t i c o a t t r a v e r s o immagini fotografiche e articoli di giornali d'epoca che lo vedo- no protagonista. Erico Menczer ha affiancato registi di grande spessore come Luchino Visconti, Carlo Lizzani, Michelangelo A n t o n i o n i , P a o l o e V i t t o r i o Taviani, Dario Argento, solo per citarne solo alcuni. In questa mostra è possibile vedere Erico a lavoro sui set cinematografici con Totò, Anna Magnani, Nino Manfredi, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Catherine Spaak e ancora tanti altri che lo hanno apprezzato per il suo talento con dediche specifiche esposte nella mostra. "Brindiamo con lui in segno di gratitudine e stima, per averci regalato ricordi preziosi della s t o r i a d e l c i n e m a " h a d e t t o T e r e s a P e r r i , c u r a t r i c e d e l l a mostra. Il giovane regista Massimo Ivan Falsetta

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