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GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015 www.italoamericano.org 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Quando il destino si accanisce inutile dannarsi: è l'ineluttabilità della vita che ti avvolge. O, forse, della morte. Trentaquattro anni fa, il compianto inviato, nonché conduttore dei TG, della Tv di Stato, Paolo Frajese, resse il microfono per una telecronaca infinita e straziante. Vicino a Roma, accanto ad una delle tante strade che conducono ai Castelli, a Vermicino, Alfredino Rampi, dopo essere per ore scomparso, venne rinvenuto, a testa in giù – ma ancora vivo – in un pozzo artesiano. Si era sporto, aveva perso l'equilibrio ed era finito nel buio e nell'oblio. Quando i soccorsi arrivarono – e con essi anche le telecamere che, di lì a poco, avrebbero diffuso uno dei drammi più dolorosi della storia italiana – Alfredino era ancora vivo, sicuramente cosciente. Ma incastrato nel pozzo. Subito i Vigili del Fuoco si accorsero di quanto sarebbe stato complicato estrarre da quell'infer- no il piccolo Alfredino. Che non aveva compiuto ancora dieci anni e aveva un fratello di due anni, Riccardo, che lo aspettava a casa. Magari per giocare assieme. Quel dolore indicibile – che tenne in scacco per quasi due giorni un Paese intero – seguendo un fatto di cronaca che era entrato dram- maticamente nelle case di tutti gli italiani, con quel suo carico di profonda ingiustizia, non fu possibile dominare. In un paio di circo- stanze un Vigile del Fuoco, calandosi nel pozzo, arrivò a sfiorare i polpastrelli di Alfredino. Che non aveva voglia di mollare, conse- gnandosi a un destino balordo. Ci provò persino un clown, affetto da nanismo, di un Circo che operava in zona. Piccolo e minuto si calò nel cunicolo, cercando a tentoni la morsa di Alfredino. Che, però, sempre di più, scivolò verso il baratro. Dopo quasi due giorni la sua voce si affievolì e quelli che erano stati i soccorsi per estrarlo vivo dal pozzo si trasformarono in opera- zioni di recupero di una piccola e giovane vita umana. Lo strazio di quelle ore immalinconì l'Italia intera, tanto che – da allora – Vermicino è stato sempre abbinato, nell'immaginario collettivo, a quella immane ed ingiusta tragedia. Un bambino che viola innocen- temente il buio di un pozzo, restandovi imprigionato. Pochi giorni fa, aprendo il giornale, Roma e l'Italia intera hanno scoperto che il fratello di Alfredino, Riccardo, che all'epoca della tragedia del fratello maggiore portava ancora il pannolino, è stato colto da infarto, morendo poco oltre la soglia di una discoteca. Aveva nemmeno quarant'anni ed era padre di due figli. A distanza di anni la tragedia della famiglia Rampi ha riguada- gnato le copertine dei TG e dei magazines. Con quel suo carico di tragedia ineluttabile, ingiusta e drammatica. Il Comune ha deciso che le due salme dei fratelli Rampi riposino una accanto all'altra all'interno del Cimitero del Verano. La mamma di Alfredino e Riccardo, straziata dal dolore, ha riaperto l'album dei ricordi, riav- volgendo il nastro di quella tragedia. E la storia dei Rampi, improv- visamente, ha reso tutti più tristi e vulnerabili. Il tragico destino di una madre Lo strazio di una famiglia La Vignetta della Settimana di Renzo Badolisani GIORGIO BICOCCHI Il 2 giugno la Festa della Repubblica nelle ambasciate La Festa della Repubblica che si celebra il 2 giugno è ufficial- mente la principale festa naziona- le civile italiana. In questa data si ricorda il referendum istituziona- le indetto a suffragio universale il 2 e il 3 giugno 1946 con il quale gli italiani venivano chiamati alle urne per esprimersi su quale forma di governo, monarchia o repubblica, dare al Paese, in seguito alla caduta del Fascismo. Dopo 85 anni di regno, con 12.717.923 voti contro 10.719.284 l'Italia diventava repubblica e i monarchi di casa Savoia venivano esiliati. Prima della fondazione della Repubblica, la festa nazionale italiana era la prima domenica di giugno, anniversario della con- cessione dello Statuto Albertino. A partire dal giugno del 1948, invece, per la prima volta Via dei Fori Imperiali a Roma ospitava la parata militare in onore della Repubblica. L'anno dopo, con l'ingresso dell'Italia nella Nato, se ne svolsero dieci in contempora- nea in tutto il Paese mentre nel 1950 la parata fu inserita per la prima volta nel protocollo delle celebrazioni ufficiali. A differenza del 25 aprile (Festa della liberazione) e del 1° maggio (Festa dei lavoratori), il 2 giugno celebra la nascita della nazione, in maniera simile al 14 luglio francese, anniversario della Presa della Bastiglia, e al 4 luglio statunitense, giorno in cui nel 1776 venne firmata la dichia- razione d'indipendenza. In tutto il mondo le ambascia- te italiane tengono un festeggia- mento cui sono invitati i Capi di Stato del Paese ospitante e da tutto il mondo arrivano al nostro Presidente della Repubblica gli auguri degli altri capi di Stato. Speciali cerimonie ufficiali si tengono in Italia. Attualmente il cerimoniale prevede la deposizione di una corona d'alloro al Milite Ignoto presso l'Altare della Patria a Roma e una parata militare alla presenza delle più alte cariche dello Stato. Alla parata militare e durante la deposizione della corona d'alloro, prendono parte tutte le Forze Armate, le Forze di Polizia ed il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco e della Croce Rossa Italiana. Nel 2005, l'allora presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi ordinò che defi- lassero anche il Corpo di Polizia Municipale di Roma ed il perso- nale civile della Protezione Civile. Prendono inoltre parte alla parata militare alcune delegazioni militari della Nato e dell'Unione Europea. In contemporanea si disegna in cielo l'emozionante Tricolore eseguito dalle Frecce tricolori, la pattuglia acrobatica dell'Aeronautica. La tradizionale rivista militare si tiene alla pre- senza del Capo dello Stato, dei rappresentanti del Parlamento e del Governo, del Corpo Diplomatico e delle massime Autorità civili, religiose e milita- ri. La cerimonia prosegue nel pomeriggio con l'apertura al pub- blico dalle 15 alle 19 dei giardini del palazzo del Quirinale, sede della Presidenza della Repubblica Italiana, con esecuzioni di brani musicali del repertorio classico dei complessi bandistici dell'Esercito Italiano, della Marina militare, dell'Aeronautica militare, dell'Arma dei Carabinieri, della Polizia di Stato, della Guardia di Finanza, del Corpo di Polizia penitenziaria e del Corpo Forestale dello Stato. Lunedì 1° giugno in Piazza del Quirinale, alle ore 15.30 il cambio solenne della Guardia d'Onore del Reggimento Corazzieri a cavallo con la Fanfara del 4° Reggimento Carabinieri a cavallo. Sempre il 1° giugno il maestro Riccardo Muti nel Salone dei Corazzieri al Quirinale, alla pre- senza del Corpo diplomatico accreditato presso lo Stato Italiano dirigerà l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini". Il concerto, che sarà trasmesso in diretta dalla Rai alle ore 17, pre- vede musiche di Verdi, Bellini e Rossini. Il programma della Festa della Repubblica proseguirà con il ricevimento nei giardini del Quirinale, durante il quale il pre- sidente della Repubblica incon- trerà, oltre alle alte cariche istitu- zionali e gli Ambasciatori esteri, esponenti della cultura, dell'eco- nomia e della società civile. La spettacolare esibizione delle Frecce Tricolori sul Lungomare di Bari (Ph. B.Minafra)