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GIOVEDÌ 28 MAGGIO 2015 www.italoamericano.org 22 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Stati Uniti all'Expo di Milano: scienza e innovazione contro la fame nel mondo Le tre missioni diplomatiche statunitensi a Roma e i loro ambasciatori lavorano insieme per affrontare alcune tra le più importanti sfide che il mondo ha davanti a sé. L'ambasciatore presso la Santa Sede, Kenneth F. Hackett, l'ambasciatore presso le Agenzie delle Nazioni Unite a Roma David Lane, e l'ambascia- tore in Italia e nella Repubblica di San Marino, John R. Phillips, ritengono che il tema dell'Expo di Milano "Nutrire il Pianeta, Energia per la Vita" rappresenti un'opportunità unica per incana- lare le forze in grado di incidere sul cambiamento per ridurre la fame, la povertà e combattere i cambiamenti climatici. Il mondo si sta dando appun- tamento a Milano per una con- versazione globale sulla necessità di nutrire i nove miliardi di per- sone che popoleranno il nostro Pianeta da qui al 2050. Il tempo non è dalla nostra parte. Oggi oltre 800 milioni di persone soffrono di fame cronica. Un bambino su quattro nel mondo è denutrito. Al di là della tragedia personale, la fame e la malnutrizione riducono le capa- cità di apprendimento dei bambi- ni, privando il mondo del loro contributo al progresso. La sfida dell'Expo è di indivi- duare modi possibili per sfamare un più ampio numero di persone utilizzando cibo più nutriente prodotto con meno terra e meno risorse idriche, combattendo al tempo stesso gli spaventosi effetti dei cambiamenti climatici. Gli Stati Uniti partecipano alla conversazione globale che si tiene all'Expo di Milano, nella consapevolezza che l'obiettivo di mettere fine alla fame e alla mal- nutrizione non può essere rag- giunto da un solo Paese ma richiede una partnership globale, un impegno per l'innovazione e investimenti nella scienza e nella ricerca. Gli Stati Uniti sono impegnati insieme a tutti i partner non solo a garantire aiuto immediato ai bisognosi ma anche a trovare soluzioni di lungo periodo per intervenire sulle cause più profonde della fame nel mondo. "Qui a Roma - si legge in una nota dell'Ambasciata americana in Italia - abbiamo un partner importante per combattere la fame: la Santa Sede. Papa Francesco ha sottolineato in modo chiaro e netto la necessità di affrontare la povertà e la fame. Il Pontefice ha invitato la comu- nità internazionale e l'umanità ad unirsi alla Chiesa Cattolica per dare voce a chi soffre in silenzio la fame, cosí che quella voce diventi un ruggito in grado di scuotere il mondo. Gli Stati Uniti riconoscono il ruolo importante che i leader e le comunità religio- se giocano nell'aiutare le società a combattere la fame: esprimono infatti valori morali diffusi e offrono i più efficienti sistemi di assistenza a milioni di persone nei Paesi in via di sviluppo". Anche le agenzie delle Nazioni Unite dedicate alla sicu- rezza alimentare e alla nutrizione sono partner importanti. In qua- lità di maggiore donatore di tali organizzazioni, gli Stati Uniti hanno contribuito con circa 1.7 miliardi di dollari nel 2013 a sostegno del loro lavoro, per un valore pari a un quarto della somma dei loro budget. La part- nership Usa con l'Onu, le orga- nizzazioni pubbliche e private e l'Italia, che ospita tre agenzie delle Nazioni Unite, "rende possi- bile gran parte dell'importante lavoro che portiamo avanti e ci dà motivo di essere ottimisti sapere che insieme possiamo davvero mettere fine alla fame nel mondo e alla malnutrizione". La cornice di fondo entro la quale gli Stati Uniti operano per debellare la fame nel mondo è l'i- niziativa del presidente Obama Feed the Future, che si basa su una ricerca approfondita per svi- luppare sistemi agricoli diversifi- cati ed efficienti. Di tali programi beneficiano soprattutto i piccoli coltivatori, che producono l'80 per cento di cibo per l'Asia e l'Africa subsahariana. Oltre la metà di questi coltivatori è com- posta da donne, che tradizional- mente coltivano terre più povere con meno risorse. Migliorando le loro condizioni, è possibile incre- mentare la produzione agricola abbastanza da sfamare altre 150 milioni di persone ogni anno. Inoltre, attraverso il Global Development Lab dell'Agenzia statunitense per lo sviluppo inter- nazionale si lavora per individua- re nuovi modi di trasformazione dell'agricoltura. Tali innovazioni porteranno ad un incremento di produzione, a più efficienti siste- mi di stoccaggio e distribuzione, all'accesso al credito, ai servizi e alle informazioni, in modo da consentire agli agricoltori di con- servare e commercializzare i loro prodotti. L'obiettivo del Lab è che ne possano beneficiare oltre 200 milioni di persone nei prossi- mi cinque anni. Mentre la comunità delle nazioni combatte la fame, la povertà e la malnutrizione, è necessario anche lavorare insie- me per rispondere ai mutevoli effetti dei cambiamenti climatici. Gli Stati Uniti sostengono forte- mente la Global Alliance for Climate-Smart Agriculture, che sarà ospitata presso la Fao. L'alleanza promuoverà progressi sostenibili ed equi nella produtti- vità agricola e negli introiti, una più ampia flessibilità dei sistemi alimentari e agricoli, e una ridu- zione delle emissioni di gas serra associate all'agricoltura. L'innovazione è al cuore di questi miglioramenti in termini di politiche e processi. Gli Stati Uniti, come l'Italia, hanno una grande storia di leader e scienziati innovativi. Senza l'innovazione scientifica, è infatti difficile immaginare di poter affrontare le grandi sfide che ha davanti a sé oggi il nostro piane- ta. Per questo motivo, il presiden- te Obama ha destinato oltre 700 milioni di dollari allo Stem (ter- mine con il quale si indica il set- tore che comprende la scienza, la tecnologia, l'ingegneria e la matematica) attraverso l'iniziati- va Educate to Innovate, e circa 1.75 miliardi di dollari a favore della ricerca nel campo della scienza della terra condotta dalla Nasa e da altre autorevoli istitu- zioni scientifiche. Attraverso il Climate Action Plan del presidente, gli Stati Uniti hanno ridotto come mai in passa- to le emissioni di gas serra. E mentre abbiamo davanti un futuro che spaventa con un pianeta sem- pre più popolato e complicato dagli effetti devastanti e innegabi- li dei cambiamenti climatici, gli scienziati americani, lavorando con i loro partner in Italia e nel resto del mondo, continuano a fare nuove scoperte. L'Expo di Milano rappresenta dunque l'op- portunità perfetta di evidenziare il ruolo prezioso che la scienza riveste nel promuovere la sicurez- za alimentare nel mondo. I visitatori del Padiglione Usa potranno vedere esempi di colti- vatori, scienziati, funzionari pub- blici e individui impegnati nel trovare risposte a come nutrire il pianeta. "Negli Stati Uniti - scri- vono i tre ambasciatori - conside- riamo la scienza e l'innovazione non solo come la fonte della nostra crescita e successo econo- mici, ma anche la chiave per un futuro migliore per tutti nel mondo". Il progetto Usa per debellare la fame nel mondo segue l'iniziativa del presidente Obama "Feed the Future" L'ambasciatore Phillips alla cerimonia per la posa della prima pietra del padiglione Usa a Milano Kenneth F. Hackett, ambasciatore Usa presso la Santa Sede