L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-11-2015

Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel

Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/525588

Contents of this Issue

Navigation

Page 37 of 47

GIOVEDÌ 11 GIUGNO 2015 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com Quei fenomeni fonetici per cui ci s o n o p a r o l e c h e p o c o a l l a vo l t a rimangono senza voce LUIGI CASALE Il fenomeno che voglio pre- sentarvi oggi, e di cui abbiamo parlato in qualche caso, è quello che s i dice, con voce dotta, apofonia. Questa è una parola del greco antico cons ervata anche nell'italiano come termine tecnico per indicare un fenome- no fonetico. Però con una espres- sione di origine latina possiamo chiamarla: "mutamento o gra- dazione vocalica", essendo que- letto testi in lingua tedesca che tutte le parole che indicano "cose", "oggetti", "sostanze", i nomi sostantivi, insomma, si scrivono con la lettera iniziale maiuscola. Perciò, "essen" è mangiare (verbo); ma "das Essen" è il mangiare (sostanti- vo). A i più giovani dico: vi ricordate del barone Lamberto? (G. Rodari, C'era due volte il barone Lamberto [1978]). Pretendeva dai suoi servitori che pronunciassero il suo nome con l'iniziale maiuscola. Perché il barone Lamberto ritenendosi una persona importante voleva che il suo nome si distinguesse dagli altri nomi anche nella pronunzia. Ma ritorniamo al fenomeno dell'apofonia o Umlaut, o grada- zione vocalica, tema centrale di questo nostro conversare. Le tre definizioni significano: "giro di voce", "[andare] attorno alla voce", "suono quasi ugua- le"; quindi cambiamento del colore della vocale. Pensate al verbo italiano fare (faccio, feci, fatto) in cui la radi- ce, passando dal presente al pas- sato remoto trasforma la a in e. Una radice siffatta la chiamere- mo "fac/fec". Cioè una radice che può presentarsi, a seconda dei casi, o con la "a" o con la "e". U na radice apofonica, insomma. Un altro esempio: in greco il verbo che significa dire è λέγω (lègo); mentre la cosa detta, il discorso, è λόγος (lògos). Qui invece il cambiamento è avvenu- to perché la radice è passata da una forma verbale ad una nomi- nale (cioè, dal verbo al sostanti- vo). Nell'uno e nell'altro caso, chi può dire che non si tratti della stessa radice? Ma anche per il napoletano possiamo teorizzare il fenomeno dell'apofonia. P rendiamo la parola "u wagliòne" ('o guaglione); al plu- rale essa diventa "i wagliùni" (i guagliùni). Che cosa è successo? È successo che, poiché in napo- letano come tutti sanno le vocali finali delle parole si oscurano (perdono il loro colore vivo, quello caratteristico per cui la "a" è A, la "e" è E, ecc. ecc.), la lingua non disponendo più di quella etichetta (la desinenza) da appiccicare alla fine della parola, e che serve a far distinguere la forma s ingolare dal plurale, rimedia a modo suo. Si attrezza diversamente. Modifica infatti una vocale interna alla parola. In effetti, non potendo modi- ficare la desinenza che ormai avendo perduto il suo colore si è indebolita in una "e" muta, modifica una vocale interna alla radice. Sposta cioè la sede abi- tuale dell'etichetta che indica l'opposizione singolare/plurale, dall'estremità della parla, alla sillaba precedente. Questo nuovo fonema, la e muta, vocale indistinta o senza colore, tipico del francese e del napoletano, che la scrittura fone- tica ci fa scrivere con una "e" capovolta [ə], si chiama schwa. In tedesco "schwach" significa debole. ste espressioni più accessibili alla maggioranza dei parlanti. Nella lingua tedesca, la gra- dazione vocalica o apofonia è detta Umlaut. In tedesco, nella scrittura, la presenza del feno- meno è indicata con i due punti- ni sulla vocale. Mentre in italia- no i due puntini sulla vocale indicano un'altra cosa ovvero che un dittongo non è (o non va considerato come) un dittongo, ma la parola contiene due sillabe distinte. Ricordo a chi non ha mai

Articles in this issue

Links on this page

Archives of this issue

view archives of L'Italo-Americano - italoamericano-digital-6-11-2015