Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/565631
GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2015 www.italoamericano.org 37 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Un film per riscoprire l'animo poetico di Leopardi svanire, poi però riconosce che sono proprio le illusioni che ci danno la forza di andare avanti nella vita, s pecialmente nei momenti più difficili. Nel film di Martone questo contrasto è messo in luce dal casa paterna di Recanati, sua pri- gione, e l'incapacità di resistere ai dolci e ai gelati, una grave insidia per la sua precaria salute. Sappiamo, dalle biografie, che spesso assumeva un atteggia- mento freddo e di massima chiu- sura nei confronti del mondo, alternando a ques to, in altri momenti, manifestazioni violen- te di pas s ione, dettate dalla brama di amare ed essere amato. In effetti, Giacomo Leopardi è stato un personaggio a 'rovescio'. La stessa locandina del film, con il suo volto al contrario, sot- tolinea questo. Il poeta ha trasformato magi- stralmente, andando controcor- rente rispetto ai contemporanei, il suo 'essere disadattato' in un punto di forza e di partenza. È un luogo comune, uno ste- reotipo, che Giacomo fosse sem- pre malinconico.. Era, invece, nella realtà carico di ironia, di passione travolgente, di voglia di vivere. Il suo modo di parlare e di essere ha contagiato tutti e affa- scina ancora oggi. Ecco, quindi, un ulteriore inse- gnamento che possiamo e dob- biamo apprendere dal genio reca- natese: l'apparenza, l'aspetto esteriore, la forma fisica, l'ele- ganza che oggi sono considerati 'valori', non devono, però, porre in ombra quello che veramente è prezioso in una persona, ovvero la genuina interiorità, l'intelli- genza, le doti morali. La sua vita ci insegna, inoltre, che la vera amicizia può nascere anche, e soprattutto, quando il rapporto non è 'alla pari', ma una delle due persone è in una situazione (evidente o celata) di fragilità. Giacomo Leopardi, nella sua malattia, nel suo progressivo declino fisico, ha trovato la vera amicizia, quella che anche i per- sonaggi più fortunati, più invi- diati per il loro aspetto, per il loro s ucces s o mondano non hanno mai o difficilmente trova- to: Antonio Ranieri, napoletano. Questi ha avuto il coraggio di abbandonare la sua travolgente passione, i viaggi, la conoscenza del mondo, per stare accanto a Giacomo nei momenti più duri della malattia, per sostenerlo ogni istante nella sua creazione geniale ed eterna. Il film di Martone non è da considerarsi né storico né biogra- fico, ma il percorso interiore di un'anima che giunge agli spetta- tori sul piano emotivo, oltre che cerebrale. Giacomo Leopardi, ritenuto il maggior poeta dell'Ottocento ita- liano e una delle più importanti figure della letteratura mondiale, nonché una delle principali del romanticismo letterario, è stato, ma continua ad essere. La s ua famos a es pres s ione "L'unico mio divertimento è quello che mi ammazza, tutto il resto è noia": non potrebbe forse essere oggi uno slogan punk? Un altro motivo che suscita fascino nei contemporanei, quan- do pens ano alla figura del Leopardi è la sua indeterminatez- za, la sua fugacità. Entrambe sono messe in luce molto effica- cemente ancora una volta dal film di Martone: il famoso criti- co letterario italiano G. Contini lo ha definito " una meteora all'interno del panorama lettera- rio italiano, una luce così difficil- mente clas s ificabile, eppure nuova e antica". Giacomo era solito dire e con- tinuerebbe a dirci ancora oggi "la vita è dubbio, mai verità …" LAURA BENATTI famoso 'cappottino azzurro' di cui G iacomo s i innamora a Firenze e che non abbandonerà mai. Ancora due opposti, la straor- dinaria forza di carattere che egli manifesta quando fugge dalla Giacomo Leopardi nell'interpretazione cinematografica di Elio Germano I n seguito all'uscita nelle sale cinematografiche italiane del film interpretato dall'at- tore Elio Germano, 'Il giovane favolos o' del regis ta M ario Martone, pare che gli italiani abbiano iniziato a provare una maggiore simpatia nei confronti del poeta di Recanati (Marche), vissuto tra il 1798 e il 1837: Giacomo Leopardi. Il capolavoro cinematografico, pur mantenendo la linearità tem- porale e la presentazione di testi, documenti, lettere, avvenimenti originali, ha messo in luce prin- cipalmente la storia di un'anima continuamente tormentata da opposti. Il grande mes s ag gio che il poeta recanatese ci ha lasciato in eredità è stato questo: "... tutte le cose si manifestano attraverso il loro contrario" (Zibaldone). L'amore assoluto che il padre del poeta, conte M onaldo Leopardi, provò per tutta la vita nei confronti di Giacomo, si manifestò, con il passare del tempo, come una tra le più gran- di sventure per il giovane: gli tolse completamente libertà di pensiero e di azione, lo fece sen- tire menomato psicologicamente, gli impedì di attraversare le fasi della crescita con autonomia. Nello Zibaldone, una tra le sue opere più famose, il poeta esami- na "le cose che non sono cose", cioè le illusioni: egli imposta un dialogo tra la Moda e la Morte e afferma che tutto ha un termine e che le frivolezze non hanno senso perché sono destinate a E all'età delle prime cioc- che bianche, purtroppo, non amo riposare sulla brandina in cucina, così esploro ogni più remoto angolo della casa, e finisco per svegliare il mio babbo che russa o borbotta d i p a r o l e i n c h i o d a t e a l l a notte. Mi sorride sempre lui, anche quando il giorno decide di formarsi daccapo e in punta di piedi spunta la vita: mi stringe tra le sue brac- cia e mi ninna come una creatu- ra bacio dopo bacio, mi fa accovacciare a lui, e, pelo contro pelo, mi ritrovo inerte e in silenzio, a c o n t a r e , u n a a d u n a , l e stelle. Ai primi raggi di un sole che sbadiglia e si stiracchia, il mio babbo apre prima un occhio e poi l'altro, nasconde il pigiama sotto la più sdrucita delle tute, afferra quel guinzaglio che dice essere d'azzurro come il c i e l o e c ' i n c a m m i n i a m o insieme. Spesso sono libera di correre tra fiori che mostrano capelli d'arcobaleno, posso impregnarmi di rugiada, gioco a nascondiglio coi fili d'erba che si piegano, inseguo farfalle monelle, annuso ombre che cominciano lentamente ad allungarsi incon- tro al tempo, mi faccio corteggiare dagli spasimanti, inganno il tempo a ciarlare con le amiche, e tengo d'occhio il mio babbo; a volte ci accomodiamo sotto un pino o un castagno e lui mi racconta di sé, altre volte legge a voce alta le sue poesie e sogniamo insieme: l'orizzonte diventa la nostra patria e la terra sembra fremere di commozione con la luna c o m e i l g r e m b o d i u n a conchiglia che cela in sé un atto d'eternità. Mi sorride sempre lui: sul suo sorriso una colomba, nei suoi occhi due falò contro il buio del cuore. All'età delle prime ciocche bianche, c o n o s c o o g n i a n g o l o p i ù remoto della casa, e ogni parola che plasma la notte, e ogni tentativo della vita che completa il giorno, e ogni ipotesi del cuore: a volte sono figlia, più spesso mi sento madre, di quello stesso uomo che chiamo il mio babbo. DAVIDE ROCCO COLACRAI Angolo della poesia. Il mio babbo ed io (da un cane al suo padrone)