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GIOVEDÌ 3 SETTEMBRE 2015 www.italoamericano.org 40 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Sulle colline piemontesi tra vino buono, nocciole, castelli e colline Il castello di Grinzane Cavour eretto tra il XIII e il XIV secolo in provincia di Cuneo Il lungomare di Camogli, in Liguria " Quale mondo giaccia al di là di questo mare non so, ma ogni mare ha un'altra riva, e arriverò". Cesare Pavese scrive- va questa riflessione nel suo dia- rio "Il mestiere di vivere" e tra le sponde anelate quale rifugio sicuro, spesso vi erano quelle americane. Nato in un paesino delle Langhe nella provincia di Cuneo, Pavese coltivò sempre un amore per la cultura americana, che rappresentò per lui un modello da imitare per sfuggire a quello fascista. Ma il sogno dell'America per lo scrittore andava di pari passo con l'apprezzamento per la bel- lezza della propria terra: le Langhe. Per Pavese allora, come gli autori statunitensi erano stati in grado di riscoprire le peculia- rità provinciali nel dare vita ai loro personaggi, così la cultura italiana doveva ripartire dalle specificità regionali per sfuggire al pensiero unico del ventennio fascista. La Langa, terra di collina e di antica tradizione storica, è oggi meta di un turismo che ha soprat- tutto nell'enogastronomia la sua ragion d'essere. Ma questo terri- torio a cavallo tra Asti e Cuneo, merita di essere visitato anche per altri molteplici motivi. Un itinerario per questa diste- sa di verdeggianti altipiani può partire dal suo centro ideale: Alba. Questa città ebbe il suo splen- dore in epoca mediovale e l'as- setto urbanistico odierno porta ancora intatto il fasto di allora, conservato nell'ampio centro pedonale. Tra le vie che si dipa- nano dalla maestosa Cattedrale, si possono ammirare numerose torri, palazzi, campanili, portici e chiese. Il prodotto che più di tutti è legato al nome di questa citta- dina è il Tartufo Bianco, che è possibile gustare accompagnato ai piatti della tradizione: dai Tajarin (varietà di pasta all'uovo tipicamente piemontese) alle fon- dute, passando per i deliziosi Nella città e nei suoi dintorni potrete anche ripercorrere i luo- ghi citati nei romanzi dello scrit- tore e partigiano Beppe Fenoglio, che ad Alba ebbe i suoi natali. Se siete interessati al patrimo- nio culturale delle Langhe fate tappa nei principali castelli della zona: dichiarato patrimonio dell'Unesco quello di Govone; imponente quello di Grinzane vinicola; nelle enoteche regiona- li, ma anche nelle cantine e nelle botteghe, potrete assaporare le varietà di vini prodotti in queste terre: ad aspettarvi etichette di Barbaresco, Roero, Nebbiolo, Barolo esportate in tutto il mondo. Oltre al tartufo, alla nocciole e al miele, sono tipici di questa zona anche alcuni formaggi Dop: incredibile, Treiso, immerso tra i vigneti, e Neive. Quest'ultimo è particolarmente ricco di testimo- nianze storiche, tanto che è stato inserito nel circuito dei Borghi più Belli d'Italia. Partendo dalla Cappella di San Sebastiano, nell'anello più esterno di Neive, è possibile ammirare la semplicità della struttura e osservare un dipinto che ritrae il santo trafitto dalle frecce. Sposandosi verso il cen- tro, si troverà Palazzo Borgese, municipio della cittadina nelle cui cantine è ospitata la Bottega dei Quattro Vini di Neive. Di fronte a questo edificio del XVIII secolo invece, si erge il Palazzo Comunale nel cui interno ha sede il Museo Casa della Donna Selvatica. In questo luogo sono esibite svariate bottiglie di grap- pa da collezione sulle quali viene raffigurata l'immagine di una misteriosa figura: una donna che viveva ai margini della società contadina, ribelle alle sue con- venzioni. Continuando a proce- dere verso il nucleo del borgo si incontreranno palazzi antichi conpregevoli giardini, la Torre Comunale con il suo caratteristi- co orologio, case di nobile fattu- ra. Eccezionalmente bella la chiesa cattolica di San Michele Arcangelo, utilizzata dalla comu- nità ortodossa macedone e colma di icone dallo sfondo dorato. Decidere di visitare le Langhe vuol dire intraprendere un per- corso che seguendo le dolci linee collinari passa per borghi arroc- cati, profumi e sapori inconfondi- bili; per ritrovare quella peculia- rità regionale che, proprio come aveva intuito Pavese circa ottan- tanni fa, andrebbe coltivata e tra- mandata. risotti. Nocciole, miele e cioccolato si combineranno in dolci tenta- zioni culinarie, mentre l'aria della città viene permeata dall'odore della Nutella, prodotta proprio qui. Cavour, anche sede dell'Enoteca Regionale Piemontese Cavour; autenticamente medievale quello di Monticello d'Alba. Vi basterà percorrere le strade langarole per accorgervi dell'im- portanza che riveste l'attività viti- la degustazione di Bra, Murazzano, Toma Piemontese e Robiola d'Alba è un'esperienza da fare assulutamente. Tra i comuni da visitare Barbaresco, con la torre svettante da cui si gode di un panorama ELEONORA DRAGOTTO Camogli, la città ligure dai mille velieri bianchi e dei capitani di mare T ra mare e monti, monu- menti e storia, cultura e divertimenti, Camogli dona splendidi itinerari, paesaggi e scenari impareggiabili. Romantica cittadina ligure in riva al mare con un antico portic- ciolo ed un glorios o pas s ato marinaro. Sorge nella Riviera di levante in Liguria, circa 20 km a es t di G enova ed al margine ovest del Parco Naturale del Monte di Portofino. Apprezzato centro turistico e balneare, è col- legata ad altre cittadine turistiche molto importanti come Santa M argherita Ligure, Rapallo, Portofino Mare e Paraggi. Camogli è sicuramente una parola di origine antica, ma dall'etimologia incerta. Ci sono diverse correnti di pensiero sul significato della parola Camogli. Numerosi studiosi fanno deri- vare il vocabolo Camogli da "Camulo" o "Camulio", nome attribuito a Marte da Sabini ed Etruschi, oppure da "Camolio", divinità Gallo-Celtica. Qualcuno invece ritiene che la parola sia di origini greco- liguri e che significhi terra in basso da "cam" (in basso) e "gi" (terra). Questa traduzione coin- ciderebbe con la caratteristica topografica del borgo, a valle rispetto alla Rua (Ruta). G li s tudios i attuali non ammettono più invece la teoria dello storico del 1800, Marchese Serra, secondo il quale Camogli si identificava con la lontana Casmona fondata dai Liguri Cas monati. Ci s ono poi le molto suggestive ma del tutto fantasiose derivazioni dal geno- vese, che fanno derivare la paro- la Camogli, (Camuggi, in geno- vese) da casa delle mogli, le quali rimanevano a casa da sole aspettando il ritorno dei mariti imbarcati, o da "Cà a muggi" ovvero case a mucchi, per la particolare disposizione delle case. Il più antico insediamento umano trovato sul territorio di Camogli è stato individuato sul Castellaro nel promontorio di Portofino, a circa 90 metri a strapiombo sul mare. Si tratta di tre capanne di età preistorica (XIII - XII avanti Cristo). La prima testimonianza scrit- ta dell'esistenza di Camogli risa- le ad un testo medioevale la cui datazione oscilla tra il 1018 ed il 1045. In questo testo la cittadina viene chiamata Vila Camuli. Camogli, la Città dei 1000 bianchi velieri, tra il 1800 ed il 1900 diede all' Italia 3700 Capitani di mare, 2932 Bas timenti e più di 1500 Macchinisti Navali. Le più anti- che notizie sull'avventura mari- nara, risalgono alla prima cro- ciata.