L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-17-2015

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GIOVEDÌ 17 SETTEMBRE 2015 www.italoamericano.org 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Conoscere l'Italia degli Italiani per esserne fieri I pentiti dei tatuaggi GIORGIO BICOCCHI Continua da pagina 1 Quanti sono gli italiani e le italiane che hanno ceduto alla mania dei tatuaggi? Una moltitudine, stando a ciò che, negli scorsi, torridi mesi estivi, si è visto sulle spiagge del Belpaese, dalle coste liguri o giuliane fino a Lampedusa, l'ultima porta dell'Europa. Una moda esplosa anni fa, puntualmente dilatatasi anni fa. Alla pari di ciò che accadde anni fa con coloro che, gradualmente, iniziavano a perdere i capelli. Non accettavano di vedersi con la chioma ai lati e il centro della testa senza più capelli: molti di essi decisero allora di rasarsi completamente. Erano i tempi del grande successo del 'Commissario Montalbano', che bissava i consensi - a livello di fascino e di sguardi magnetici - di un altro grande calvo del cinema: Yul Brinner. Anche i miti della celluloide, eccome, scatenano queste mode, o meglio ten- denze, il termine più in voga oggi per affrescare questi fenomeni. Insomma, i tatuati sono un mucchio: addirittura quasi l'8 per cento nella fascia di età che va dai dodici ai diciassette anni. E i grandi? Piacciono a tutte le età, anche a coloro che hanno scavallato i set- tant'anni. Idem per le donne, anche le più raffinate. Le guardi attenta- mente e scopri che - magari sul collo, dietro ai lobi degli orecchi, sulla schiena o su una delle due caviglie - esibiscono una farfalla, un altro logo, piccolo o grande, frutto di un tatuaggio. Essendo una tendenza può anche capitare che, a qualcuno o a qualcuna, passi la voglia. Insomma, capita che la moda non sia più tale. E che cresca il desiderio di tornare come si era prima. Con tutti i segmenti di pelle immacolati. Bene, adesso quasi il diciotto per cento degli italiani che hanno un tatuaggio vorrebbero ora cancellarlo, rimuoverlo, farlo evaporare. Di questi quasi il cinque per cento ha tra- dito ciò che - fino a qualche anno fa - considerava un segno di distin- zione, chissà. A quanto ammontano i costi di questo intervento di rimozione? Non sono somme risibili. Si tratta di circa cinquemila euro, frutto di una decina di sedute, tutte a base di laser. Diverse, infatti, quelle creme che - contrariamente alle intenzioni dei produtto- ri - avrebbero dovuto cancellare i tatuaggi, ma che sono state ritirate dal mercato perché smaccatamente lesive della pelle. Insomma, rischiavi di cancellarti un tatuaggio e di correre poi dal dermatologo, dando la stura a un nuovo problema (oggettivamente più grave del tatuaggio). Ma con il laser il tatuaggio viene eliminato? Sì, ma con tanto lavoro. Avete visto, ad esempio, coloro che si tatuano sulle spalle enormi aquile, animali felini, draghi o quant'altro? In questi casi ci vuole quasi un anno perché l'uso del laser sortisca un effetto. Ma chi sono quelli che si pentono, che decidono di farsi togliere il tatuaggio (o i tatuaggi)? Più si è decisi, da adolescenti, di farsi un tatuaggio, maggiormente, una volta adulti, cresce la voglia di toglier- selo. Mettete il caso di uno studente che, con un tatuaggio sul collo o sulle braccia, finisca per lavorare in banca o alla Borsa valori. Sarebbe forse poco opportuno esibirlo. Mode, tendenze: passano come un temporale d'agosto. Grazie a chi sta raccogliendo il nostro appello per assicurare la sopravvivenza del nostro giorna- le, a chi ha contribuito alla rac- colta fondi nella celebrazione del Ferragosto italiano, a chi decide di abbonarsi come nuovo lettore e a chi rinnova la quota annuale, a chi ci sceglie per promuovere la propria attività, a chi pubblicando un'inserzione contribuisce attiva- mente a mantenere vivo il "dialo- go interno" della comunità. A chi, cioè, porta avanti quella buona prassi dei "compaesani" di una volta: scambiarsi quel soste- gno reciproco che ha fatto cresce- re la nostra comunità trasforman- do spaesati immigrati in una società progressivamente integra- ta e capace di interagire, da prota- gonisti, con il contesto america- no. Vi sollecitiamo, in questo senso, a inserire i vostri annunci nell'edizione speciale dedicata al Columbus Day. Non è semplicemente pubbli- cità, ma è un aiuto concreto anche alla promozione di tutto quello che è difesa dell'italianità. Avete mai pensato che acqui- stando il nostro giornale, così come partecipando alle numerose attività delle nostre tante societies o preferendo un prodotto delle attività commerciali legate all'u- niverso italo-americano, contri- buite personalmente a combattere il deleterio fenomeno dell'Italian sounding? Questa pratica non è solo una piaga dell'agroalimentare, una scaltra truffa ai danni dei consu- matori (che vedendo un Tricolore sulla confezione o un nome simi- le a un prodotto tipico della pro- pria regione sono ingannati da una qualità scadente perché la provenienza del prodotto è tutt'altro che controllata e ancor meno italiana), un discredito per il buon nome del made in Italy originale. L'Italian sounding è una frode e una beffa perpetrata al vostro essere italiani, al voler conservare le vostre radici. Ottobre, come sapete, è l'Italian Heritage Month. Non solo una celebrazione rituale, ma l'occasione per riflet- tere sul contributo italiano negli Usa. Noi siamo ansiosi di cele- brare con voi questo mese di orgoglio collettivo. Nel nostro lavoro quotidiano cerchiamo di farvi conoscere autenticamente l'Italia. I suoi paesaggi, la sua arte, il suo terri- torio e soprattutto le sue storie e le sue persone. Perchè è cono- scendo "l'Italia degli Italiani" che potremo tutti avere ponderata e non superficiale conoscenza di quello che oggi è il Paese che nonostante le spesso insuperabili distanze geografiche conservia- mo orgogliosamente nel cuore. Grazie così, anche a tutti colo- ro che ci hanno spedito compilato il sondaggio sul gradimento del nostro giornale dandoci indica- zioni utili su cosa migliorare e come aggiornare una pubblica- zione che intende continuare a essere il punto di riferimento dei propri lettori. Per questo, ascol- tando le vostre richieste, la con- centrazione dei contenuti de L'Italo-Americano punterà sem- pre di più sulla versione digitale. Non per penalizzare la tradizio- nale copia cartacea, ma per essere al passo con i tempi e le nuove esigenze di lettura. In questo senso, i lettori trove- ranno un prezzo ridotto per abbo- narsi al giornale online, dove è possibile anche usufruire di un doppio vantaggio che purtroppo il giornale stampato non potrà mai offrire: la possibilità di visualizzare videonotizie e di visionare, con pochi clic e in pochissimi minuti, tutte le notizie correlate o uscite nelle precedenti edizioni, senza doversi alzare dalla poltrona e senza dover andare a recuperare chissà dove le vecchie copie cartacee. A tutti i fedeli estimatori della carta però, assicuriamo la stessa crescente qualità di contenuti, preannunciamo imminenti e pra- tici cambiamenti grafici per age- volare la lettura e confermiamo che cercheremo sempre di offrire uno specchio fedele della vita ita- liana e italoamericana. Lo faremo sia attraverso la nostra vasta rete di corrispondenti dalla penisola sia mediante la nostra crescente redazione di "sentinelle" italoa- mericane che raccontano la vita delle nostre città con gli occhi, la cultura e i personaggi che com- pongono l'articolato e affascinan- te mondo dell'Italian Heritage che, con fierezza e impegno, vive e lavora nella West Coast e nel resto degli Stati Uniti.

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