L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-15-2015

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GIOVEDÌ 15 OTTOBRE 2015 www.italoamericano.org 21 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Cadere sugli scontrini GIORGIO BICOCCHI Continua da pagina 1 C ome un'intera genera- zione - da quindici anni a questa parte - di uomi- ni politici e delle istituzioni, l'ex-Sindaco di Roma Ignazio Marino è caduto su spese non rendicontate, ovvero soldi pub- blici che sono serviti a cene non istituzionali, che ben poco a v e v a n o a c h e f a r e c o l s u o incarico. Una beffa atroce per il primo cittadino di Roma che pure - due anni e mezzo fa - aveva vinto due elezioni: sbara- gliando le primarie del Partito Democratico, prima, battendo il r i v a l e d e l c e n t r o d e s t r a , Alemanno, nel giorno del giu- dizio. All'opinione pubblica - che mai peraltro lo ha amato per via della sua incapacità comunque di dialogare e di impersonificarsi nei bisogni (tanti) dei romani - non è basta- to il suo impegno di provare a ricostruire la città. Ha denun- ciato il malaffare, riscrivendo le procedure per gli appalti ( f i n a l m e n t e s o g g e t t i a g a r a pubblica e non più affidati a ditte di dubbia fama e qualità), si è messo contro gli autisti dei mezzi pubblici e i vigili urbani (con oltre il settanta per cento di costoro che, la notte di San Silvestro, si diedero malati, complici certificati galeotti for- niti da medici compiacenti). A Marino tutto questo non è ser- v i t o , c o s ì c o m e n o n g l i h a beneficiato il fatto di aver boni- f i c a t o i l C o l o s s e o ( " v o g l i o restituirlo ai romani così come lo vide il Presidente Obama", d i s s e l ' e x S i n d a c o q u a l c h e mese fa) oppure di aver (final- mente) eliminato l'estenuante fila di camion-ristoro, posizio- nati poco sotto l'Anfiteatro più b e l l o e p i ù s u g g e s t i v o d e l mondo. Marino è caduto su scontrini non rendicontati. Cene, qua e là, nei ristoranti di Roma e non solo, che il sindaco non ha elar- gito a comunità ecclesiastiche, ambasciatori o rappresentanti di organizzazioni internazionali (come grossolanamente ufficia- lizzato, anche da parte del suo staff) ma, più prosaicamente, a membri della propria famiglia. Q u e s t o m o d o d i s p e n d e r e i soldi pubblici con grande disin- v o l t u r a , n o n è p i ù t o l l e r a t o d a g l i i t a l i a n i . C i s o n o s t a t i Governatori di regione costretti alle dimissioni addirittura per un paio di mutande non acqui- state con i soldi propri, ma con la carte di credito dell'ente che rappresentavano. Idem per notti passate in albergo, addirittura EDITORIALE BREVI RUBRICHE NEWS Dal Columbus Day alla riscoperta dell'altra Italia Il passato ha un senso se lo colleghiamo al presente e spesso il presente ha bisogno di risco- prire le sue radici perché se ne c o m p r e n d a n o p i e n a m e n t e i significati. A partire dalla fine dell'Ottocento, senza che mai si interrompessero del tutto ma c a m b i a n d o f o r m e , n u m e r i e m o d a l i t à , g r a n d i e p i c c o l e migrazioni, spesso temporanee e m o l t e a l t r e v o l t e d e f i n i t i v e , hanno portato lontano dai confi- ni nazionali milioni di connazio- n a l i . S o l o a c a v a l l o d e i d u e secoli passati le partenze hanno sfiorato i 30 milioni. Nei Paesi a d o t t i v i q u e g l i a r r i v i h a n n o generato 80 milioni di oriundi. Il flusso verso l'estero non si è mai veramente interrotto ma con il tempo è diventato meno traccia- bile, meno riconoscibile, meno visibile al punto che gli stessi protagonisti delle contempora- nee traversate oceaniche o dei soggiorni lavorativi all'estero si considerano più che altro citta- dini cosmopoliti di un mondo globale. Non si definiscono emi- granti e non si assimilano a chi, bene o male per le stesse ragio- ni, ha fatto lo stesso percorso di sola andata nei decenni e nei secoli precedenti. Ma nei fatti la dislocazione continua e lo spo- stamento non smette di seminare " p o r t a t o r i d i i t a l i a n i t à " n e l mondo e produrre nuovi "italiani con il trattino" rigenerando gli italo-americani, gli italo-argenti- ni, gli italo-cinesi e così via. A loro volta, come milioni di loro predecessori, saranno alla ricerca della loro identità di gruppo. Come prime generazio- ni dovranno superare la sfida dell'integrazione, come seconde generazioni si scontreranno con l'assimilazionismo, come terze riscopriranno le radici o le can- celleranno e poco alla volta svi- lupperanno il loro personale processo di crescita e definizio- ne comunitaria. Dall'altra parte del processo invece, dal lato peninsulare delle traversate, ovvero dal punto di v i s t a d i c h i i n I t a l i a r e s t a e osserva queste partenze, l'atteg- giamento è molto diverso da quello che ha caratterizzato i secoli passati: scarso coinvolgi- mento, distacco, progressivo disinteresse, separazione, in tanti casi oblio. Dei fuoriusciti (passati e pre- senti) restano poche tracce nella memoria collettiva, così come nei libri di storia e nell'interesse generale. In fin dei conti domina lo stesso sentimento con cui si ricevono gli attuali flussi migra- tori. A ognuno il suo destino. Così facendo però, il Paese perde una parte di sé. Accantona una sua dimensione estera salvo riappropriarsi dei "transfughi" quando questi diventando eccel- lenze di cui andare fieri: solo allora l'orgoglio patriottico li riabbraccia come i padri fanno con un "figliol prodigo". Invece servirebbe ad entram- bi gli italiani, quelli che vivono nella madrepatria e quelli che vivono lontano, un ponte con l'altra Italia, quella che vive fuori dai confini o quella lontana dal cuore. Sarebbe innanzitutto una presa di consapevolezza di quello che il Paese è oggi. Da un lato e dall'altro. Poi, forse, cam- bierebbe l'approccio reciproco come pure l'atteggiamento verso le nuove migrazioni. Infine, poi- ché in un mondo globale i confi- ni si sono assottigliati, continua- re a ignorarsi sarebbe sciocco o l t r e c h e a n a c r o n i s t i c o . Significherebbe non riconoscere una parte di sé ma soprattutto non capire che si vive in un mondo fluido dove le distanze sono relative, culturalmente par- lando. 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M a l c o s t u m e , l e g g e r e z z a , spocchia? Chiamatela - e defini- tela - come volete. Resta il dato di fatto: un Sindaco sulla grati- c o l a - o s t e g g i a t o a n c h e d a l Pontefice che, nei giorni della visita negli Stati Uniti, negò di averlo invitato alla messa di Filadelfia, dandogli praticamen- te del'imbucato - che sceglie di andarsene, ovvero di dimettersi, su giustificativi di spese non r e n d i c o n t a t i . R o b a d i p o c h e migliaia di euro, sufficienti però ad aprire un'inchiesta penale. Soldi spesi per fatti propri e non eventi istituzionali, come da lui, seppur maldestramente (per- ché poi smentito), sostenuto. Così, a due mesi dall'inizio d e l G i u b i l e o s t r a o r d i n a r i o , Roma, zeppa di buche, un servi- zio pubblico insoddisfacente, mille problemi irrisolti in perife- ria, senza grandi fondi, si ritrova pure senza timoniere. Arriverà ora un commissario straordina- rio - probabilmente un uomo di legge - per gestire il periodo verso le elezioni di primavera che, vedrete, con tanta gente delusa dalla politica e dai suoi mentori, registrerà un corposo assenteismo alle urne. BARBARA MINAFRA

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