L'Italo-Americano

italoamericano-digital-10-29-2015

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GIOVEDÌ 29 OTTOBRE 2015 www.italoamericano.org 45 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVALS L a F e s t a d e l C i n e m a d i Roma ha compiuto dieci a n n i . G i o v a n e e n u o v a rispetto ai Festival di Venezia, Pesaro, Torino e Taormina, la rassegna cinematografica della capitale ha celebrato il suo com- pleanno durante i consueti nove giorni che la compongono con il susseguirsi di incontri, omaggi, film e master class con attori, registi e produttori provenienti da tutto il mondo. A dirigere il progetto, dopo il predecessore Marco Müller, il d i r e t t o r e a r t i s t i c o A n t o n i o Monda, scrittore e organizzatore culturale italiano diviso tra Italia (suo Paese natìo) e New York (città in cui vive da anni), affian- cato dal presidente e dal direttore g e n e r a l e d e l l a F o n d a z i o n e C i n e m a p e r R o m a : P i e r a Detassis e Lucio Argano. Una Festa, non più Festival. Nella rigorosa e attenta termino- logia usata fin dalla conferenza stampa di apertura, si trova il primo drastico indirizzo che M o n d a h a v o l u t o d a r e : " P u ò apparire un gioco formale e les- sicale, ma in realtà si tratta di u n a d i f f e r e n z a s o s t a n z i a l e . Intendo la Festa non solo come un momento di gioia e aggrega- zione, ma di celebrazione del cinema". Eliminato il concorso, la pre- miazione, la Giuria e mantenuto solo il voto del pubblico per il miglior film, come era già avve- n u t o n e l l a s c o r s a e d i z i o n e , Monda ha detto no alle antepri- me internazionali e ai red carpet con l'intento di far capire che la Festa del Cinema non consiste in paillettes e lustrini che sfilano in passerella ma nelle emozioni che si provano davanti a un film nella sala buia in cui il cinema, come arte, è l'unico vero prota- gonista. C o n q u e s t e p r e m e s s e s i è potuto certamente assistere a pel- licole di buona qualità a partire dal film di apertura "Truth" di James Vanderbilt e al film di c h i u s u r a " L e g e n d " d i B r i a n Helgeland. Il primo proveniente dal Festival Internazionale del Cinema di Toronto, interpretato d a C a t e B l a n c h e t t e R o b e r t Redford, il secondo, già distri- buito a Londra a partire da set- tembre e avente come protagoni- sta Tom Hardy nel doppio ruolo dei gemelli Kray, capi di un'or- ganizzazione criminale britanni- ca nell'East End di Londra negli anni cinquanta e sessanta. Degni di nota i film "Room" di Lenny Abrahamson, vincitore a l F e s t i v a l d e l C i n e m a d i Toronto del People's Choice A w a r d ; " T h e W a l k " 3 D d i Robert Zemeckis che ripercorre la storia del funambolo di fama mondiale Philippe Petit che nel Manca il glamour e la Festa del cinema di Roma non decolla conosciuti in Italia e all'estero: l'architetto Renzo Piano, padre d e l l ' A u d i t o r i u m P a r c o d e l l a M u s i c a d i R o m a , p r i n c i p a l e location della Festa del Cinema, e il maestro Riccardo Muti, cele- bre direttore d'orchestra. La programmazione, di qua- lità medio alta ma non eccelsa nella novità e poco aiutata a cre- scere nella sua atmosfera festaio- la dalla mancanza di red carpet che incontrassero l'interesse del pubblico e accompagnassero i film proiettati, ha reso la decima edizione della Festa del Cinema decisamente sottotono rispetto a quanto ci si aspettasse. Buone le premesse e le inten- zioni probabilmente non realiz- zate in maniera tale da convince- re la stampa ed attirare il pubbli- co nel maggior numero di sale cinematografiche quest'anno coinvolte nella Festa della città. I numeri, infatti, non mentono: meno 21% sui biglietti venduti, meno 33% sugli ingressi gratuiti e meno 20% sull'incasso com- plessivo. L'innovazione e il cambia- mento comportano sempre un rischio. Probabilmente questo inizio, buono ma non brillante, consentirà ad un progetto valido di maturare e migliorarsi nei prossimi anni. Il regista californiano Todd Haynes ha partecipato a un incontro con il pubblico alla Festa del cinema di Roma tate precedentemente al Festival del Cinema di Cannes: "Carol" di Todd Haynes con Ronney Mara e Cate Blanchett e "Il pic- colo principe", ultimo capolavo- r o d ' a n i m a z i o n e d i M a r k Osborne in uscita in Italia il 1 gennaio 2016. A ciò si aggiunge una rassegna Pixar pensata per adulti e piccini da "Toy Story" mio Oscar proiettato a chiusura della Festa del Cinema di Roma nella sua versione estesa; il regi- sta californiano Todd Haynes regista di "Carol" e a sua volta ospite di un incontro con il pub- blico così come i coniugi Joel Coen e Frances McDormand, regista lui e attrice lei, che in trent'anni di matrimonio hanno ELISA CUOZZO magazine "Rolling stone" fece allo scrittore e saggista David Foster Wallace morto suicida nel 2008 e autore del libro di culto "Infinite Jest"; "Experimenter" d i M i c h a e l A l m e r e y d a , f i l m dallo stile documentaristico che racconta i controversi esperi- menti comportamentali che nel 1961 lo psicosociologo Stanley 1974 camminò su una fune d'ac- ciaio tesa tra le due torri gemelle del World Trade Center di New York non ancora inaugurate. T r a t t o d a u n a s t o r i a v e r a , "Freeheld" di Peter Sollett con Julianne Moore ed Ellen Page, racconta l'amore tra due donne che lottano per ottenere il ricono- scimento dei loro diritti; "The e n d o f t h e t o u r " d i J a m e s Ponsoldt racconta l'intervista che il giornalista David Lipsky del Milgram condusse all'Università di Yale. Come l'anno scorso, l'ultima e unica parola è spettata al pub- blico il cui voto popolare è anda- to ad "Angry Indian Goddesses" di Pan Nalin, film indiano tutto al femminile, un ritratto attuale e f r e s c o d e l l e d o n n e s p i g l i a t e dell'India di oggi. Tra le altre pellicole degne di nota ma che non costituiscono una novità in quanto già presen- all'ultimo film d'animazione "Inside out". Tra le personalità che hanno calcato il red carpet capitolino: Monica Bellucci protagonista del f i l m " V i l l e – M a r i e " d i G u y Edoin ed Ellen Page per il film "Freeheld"; Paolo Sorrentino e C a r l o V e r d o n e p r o t a g o n i s t i rispettivamente di due incontri con il pubblico e chiamati anche in rappresentanza de "La Grande bellezza", film vincitore del pre- lavorato spesso insieme come nella serie tv "Fargo" presentata alla Festa del Cinema. Gli ospiti e i nomi più altiso- nanti della kermesse capitolina sono stati, tuttavia, quelli di atto- ri, registi e ospiti non necessaria- mente legati alle pellicole in pro- gramma. Tra questi l'affascinan- t e J u d e L a w , a R o m a p e r l e riprese della serie televisiva diretta da Sorrentino dal titolo "The Young Pope". Durante l'incontro con il pubblico, l'atto- re si è detto felice e orgoglioso per essere stato chiamato a lavo- rare con il regista italiano premio Oscar. N e g l i i n c o n t r i " a d u e t t o " hanno parlato di cinema due registi di culto del genere horror: William Friedkin ("L'esorcista") e il capisaldo dell'horror-thriller a l l ' i t a l i a n a D a r i o A r g e n t o ("L'uccello dalle piume di cri- stallo", "Il gatto a nove code", "Profondo rosso"). A parlare del legame tra cinema e letteratura, Wes Anderson, regista di "Grand Budapest Hotel" (vincitore di quattro premi Oscar) e la scrittri- ce Donna Tartt, vincitrice del Premio Pulitzer per la narrativa 2014 grazie a "Il Cardellino". Per spaziare dal cinema alla cultura, la Festa ha avuto il pia- cere di avere altri due ospiti ben Il direttore artistico della decima Festa del cinema di Roma, Antonio Monda

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