L'Italo-Americano

italoamericano-digital-11-12-2015

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GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2015 www.italoamericano.org 26 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE Rome Maker Faire, il terzo polo dell'innovazione dopo San Francisco e New York E ' sempre vero che durante una crisi economica, trala- sciando i danni che questa causa, si cerca di correggere for- zature e anacronismi che ogni società porta con sé. I risultati positivi di tali cambiamenti, nean- che a dirlo, si vedono tuttavia sul lungo periodo, naturalmente se la semina è stata condotta nella giu- sta maniera. Per rimanere in tema metaforico, le semine nel campo dei Fablab (fabrication labora- tory) stanno dando risultati entu- siasmanti che accendono più di una speranza per il prossimo futu- ro. I risultati di makers, sognatori e appassionati, sono in parte visi- bili al Maker Faire di Roma, la più grande fiera europea dell'in- novazione tecnologica, nonché la terza più importante al mondo dopo quella di San Francisco e New York. L'evento ha ospitato 600 stand e 700 invenzioni sele- zionate tra più di 1300 progetti provenienti da tutto il mondo. Le idee dei makers, che hanno in seguito fatto nascere progetti con- creti, hanno toccato un po' tutti gli ambiti e gli aspetti della vita quotidiana, dall'alimentare, alla biomedica, passando per le stam- panti 3d. Il filo conduttore è la semplificazione e il miglioramen- to di processi già esistenti o la creazione ex novo di soluzioni che risolvano piccoli e grandi problemi. Per fare qualche esempio si possono citare la pinza chirurgica intelligente che è stata brevettata da alcuni medici e ingegneri dell'Università la Sapienza di Roma, capace di distinguere i tes- suti sui quali si opera, evitando errori come la sezione di un nervo. Sempre nel campo medico, grande successo per wake up, un esoscheletro stampato in 3d che aiuta bambini affetti da patologie neuro-muscolari. Facendo da tutore, permette al piede di solle- varsi da terra e riposizionarsi nella maniera corretta. Tante le invenzioni anche in campo alimentare: ArdBir ha concepito un metodo automatiz- zato per realizzare la birra in casa; in futuro sarà anche possibile col- tivare il proprio orto seduti como- damente sulla propria poltrona. Si potranno ricevere i prodotti diret- tamente a casa o venderli guada- gnando crediti attraverso un clik. Anche i baristi potranno fare affi- damento su una macchina che attraverso una applicazione farà degli ottimi cocktail, miscelando alla perfezione tutti gli ingredien- ti, insomma ce n'è per tutti i gusti. Il fenomeno dei Fablab nasce negli Stati Uniti intorno agli anni Alla Rome Maker Faire 600 espositori e 700 invenzioni selezionate tra più di 1300 progetti innovativi provenienti da tutto il mondo (Ph. Shoot4Change) Duemila e, a partire dal 2011, anno in cui nasce il primo labora- torio a Torino, in Italia il numero aumenta velocemente tanto da posizionare il nostro Paese al primo posto in Europa; se ne con- tano infatti più di un centinaio, una cifra considerevole se si pensa che il secondo Paese euro- peo per quantità di laboratori è la Francia che ne possiede meno della metà, una cinquantina. Questi centri altamente tecnologi- ci non sono presenti solo nelle aziende private o negli incubatori, ma anche in scuole, università ed altre strutture pubbliche. Qualcosa si muove nei diversi ambiti lavorativi e i fruitori dei Fablab si posizionano trasversal- mente nella società ovvero è pos- sibile incontrare un ingegnere informatico quanto un disoccupa- to che si reinventa. L'Italia è al primo posto in Europa per numero di Fablab, i fabrication laboratory dove l'innovazione tecnologica si traduce in realtà (Ph. Shoot4Change) MAURO PILERI

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