Since 1908 the n.1 source of all things Italian featuring Italian news, culture, business and travel
Issue link: https://italoamericanodigital.uberflip.com/i/599979
GIOVEDÌ 12 NOVEMBRE 2015 www.italoamericano.org 38 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Angelo J. Di Fusco, CPA Tax preparation & planning Financial statements & accounting Financial planning & budgeting Quickbooks professional advisor & small business consulting Let's team up to cut your taxes 25 years experience Parliamo italiano 818/248-9779 www.difusco.com HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA RADICI Capire la grammatica tra le declinazioni di nomi e la coniugazione dei verbi LUIGI CASALE P remesso che tutte le parole della lingua rientrano in non più di nove categorie, articoli, nomi, pronomi, aggetti- vi, verbi, avverbi, congiunzioni, preposizioni, esclamazioni, il paradigma (ovvero lo schema completo di tutte le forme di una parola esistenti nella lingua) delle parole che compongono i Nomi (sostantivo, aggettivo, pronome) si chiama declinazione. Il para- digma di quelle dei Verbi si chiama coniugazione; le parole na (io/tu/egli), numero (noi/voi/essi). L'avverbio, la con- giunzione, la preposizione, hanno solo una forma: sempre identica a se stessa. All'interno delle categorie di parole variabili, l'alternanza (per esclusione di tutte le altre forme esistenti) di una singola voce (quella che si sceglie nella speci- fica situazione comunicativa), si chiama opposizione (perché la sua scelta nel paradigma, per esclusione di tutte le altre si con- trappone alle restanti voci). Poi c'è un criterio semantico (relativo al significato) che, sulla base della capacità di significare, distingue le parole in referenziali, relazionali, e sostituenti. Le refe- renziali sono quelle che denota- no un oggetto, un'azione, una qualità o condizione, ecc., ecc., qualche cosa di determinato della realtà o dell'esperienza (nomi, aggettivi, verbi, avverbi: essen- zialmente); in altre parole hanno un contenuto semantico. Le altre, le relazionali indica- no un nesso logico-formale del discorso e, prive di contenuto semantico, rimandano al proces- so mentale. Esse sono le con- giunzioni e le preposizioni, che servono ad unire le parole, quelle referenziali, cioè quelle che hanno un loro significato (le con- giunzioni in maniera coordinata; le preposizioni in maniera subor- dinata) in gruppi logici che si chiamano sintagmi (schieramento e legame). Poi vi sono le sosti- tuenti: quelle parole che di per sé non hanno un referente, per cui prese da sole non riescono a significare niente, ma nel discor- so rimandano al referente di una parola già detta, non lontana da quella sostitutiva (appartengono alla categoria particolari aggetti- vi, pronomi, ed avverbi). Esempio: se dico "là" non posso né capire né far capire il luogo che voglio indicare; ma se stiamo parlando del giardino, dire "là", è come se si trasferisse alla parola là il significato di giardino: il referente di là, in questo caso, è lo stesso di quello di giardino; cioè là sostituisce la parola giar- dino, pur indicando la stessa cosa. invariabili hanno un paradigma in cui compare l'unica forma indeclinabile. Il paradigma di un nome è composto da due sole forme: il singolare e il plurale. Quello dell'aggettivo e del prono- me da quattro: singolare e plura- le, maschile e femminile. Il verbo invece, di forme ne ha un numero elevato: sono tutte le voci della sua coniugazione, ordi- nate secondo lo schema: diàtesi (attiva, passiva, media), aspetto (infectum/perfectum,incipiente/fa ttitivo), modo (realtà/possibi- lità/irrealtà/comando), tempo (passato/presente/futuro), perso- Fine seconda parte