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GIOVEDÌ 10 DICEMBRE 2015 www.italoamericano.org 42 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | S ono iniziati i rituali del periodo dell'Avvento in un crescendo di usanze che culminano con la solennità del Natale, che in Abruzzo, secondo i più autorevoli antropo- logi e studiosi del folklore (Finamore e Giancristofaro ....) è la più importante dopo la Pasqua. Le "Tempora di Avvento" è un periodo di quattro settimane ELISABETTA MANCINELLI 'Tempora di Avvento' abr uzzesi tra San Nicola, l'Immacolata e Santa Lucia Secondo la leggenda, San Nicola avrebbe sfamato la gente di Pollutri moltiplicando un pugno di fave. Da allora si cuociono in piazza in grandi calderoni celebrano riti che assumono la funzione dell'attesa e della puri- ficazione. L'Avvento è propriamente il tempo dell'Attesa (dal latino "adventus") e precede l'arrivo del Messia Salvatore secondo quanto profetizzato nell'Antico Testamento. Per i cattolici ha un doppio significato teologico: è sì il tempo di preparazione al Natale ma è anche il tempo in cui gli spiriti si rivolgono all'attesa della seconda venuta di Cristo, alla fine dei tempi, un periodo di figura mitica presente nel folklo- re di molte culture che distribui- sce i doni ai bambini, di solito, la sera della vigilia di Natale. Il 6 dicembre a Pollutri, paese turo Magno o del Re: (L'Aquila- Foggia). Secondo un'arcaica tra- dizione, durante una terribile carestia, il santo avrebbe salvato la gente di Pollutri, moltiplican- pale del paese grandi calderoni in cui vengono lessate le fave che, al termine del rito della bol- litura, vengono distribuite ai convenuti insieme a ciambelle rituali, preparate nei giorni pre- cedenti la festa. S.Nicola di Bari, viene festeggiato anche nella piccola comunità di Cansano e dalla vicina Campo di Giove che, per l'occasione, scendono alla "Pujetta", così chiamata in quanto posta geograficamente più in basso rispetto a Campo di Giove per prendere le pagnotte benedette, che un tempo veniva- no "ammassate" per questa festa. Le pagnottelle ancora oggi si ottengono con pasta di pane speziato con semi di anice che anticamente venivano stipate in grossi sacchi e portate nella chiesa di S. Nicola per essere benedette. Nella chiesa era preparata una bilancia a due piatti sostenu- ta da una lunga catena pendente dal soffitto. Il rito consisteva nel pesare prima la donna che offri- va il pane, che però doveva pesare più della donatrice. Dopo la messa le pagnottelle venivano distribuite a tutti i presenti, ai poveri e i malati. Nei tempi anti- chi tutti i cansanesi, con la neve e col freddo intenso, salivano sul monte dove era situata la chiesa di S. Nicola per chiedere al santo l'abbondanza nel raccolto e la protezione da ogni calamità. IL RITO DEL FUOCO - E' difficile ricostruire il significato originario di alcuni riti delle società arcaiche e uno di questi prevedeva l'accensione di fuo- chi, sia individualmente che in forme collettive. Nell'antichità i fuochi erano considerati feste di rinnovamento, di buon auspicio e di purificazione per il nuovo ciclo del tempo. L'Abruzzo con- che ha inizio a partire dalla domenica più vicina al 30 novembre. In questo mese, in attesa del tempo ciclico, che il mondo contadino identifica con il rinnovamento della natura, si speranza e insieme di purifica- zione. SAN NICOLA - Una creden- za che risale al Medioevo affer- ma che al nome di San Nicola è legata l'origine di Babbo Natale, non lontano da Vasto, si celebra San Nicola di Bari importante in Abruzzo in quanto protettore dei pastori transumanti. Una leggen- da vuole che San Nicola sia arri- vato in Abruzzo attraverso il trat- do un pugno di fave riuscendo così a sfamare tutti. Da allora, ogni anno a ricordo dell'avveni- mento, la sera del 5 dicembre, data della morte del santo, ven- gono allestiti sulla piazza princi- Il tradizionale lancio dei pani benedetti per la festa di San Nicola a Pollutri (Ph. Vastoweb) Continua a pagina 43 SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO