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GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 www.italoamericano.org 28 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Umber to Eco, maestro a 360° del pensiero contemporaneo " Fa freddo nello Scriptorium, il pollice mi duole. Lascio questa scrittura, non so per chi, non so più intorno a che cosa". Una citazione dal suo romanzo più famoso, "Il nome della rosa", per salutare Umberto Eco, grande uomo di cultura ital- iano, che si è spento all'età di 84 anni nella sua casa milanese. Un erudito che ha saputo rivolgere il suo sguardo curioso, ironico e critico ad ogni aspetto della soci- e t à e a l l a s u a p r o g r e s s i v a e v o l u z i o n e , e c h e h a s a p u t o avvicinare il pubblico italiano e straniero alla buona letteratura italiana. Nato ad Alessandria il 5 gen- naio del 1932, Umberto Eco fu semiologo, filosofo, prolifico saggista, scrittore e collaboratore d i g r a n d i q u o t i d i a n i i t a l i a n i c o m e " L a R e p u b b l i c a " e "L'Espresso", sul quale curò la n o t a r u b r i c a " L a b u s t i n a d i Minerva". Dopo una formazione e una militanza cattolica, abbandonò la f e d e d e d i c a n d o s i a l l o s t u d i o della filosofia. Si laureò a Torino c o n u n a t e s i s u l l ' e s t e t i c a d i Tommaso d'Aquino. Dal 1959 al 1975 fu co-direttore editoriale della casa editrice Bompiani che p u b b l i c ò t u t t e l e s u e o p e r e . Intrapresa la carriera universi- taria a partire dal 1961, divenne p r o f e s s o r e o r d i n a r i o d i S e m i o t i c a a l l ' U n i v e r s i t à d i Bologna dove fu anche direttore dell'Istituto di comunicazione e spettacolo del Dams e dove nel 2008 divenne professore emerito e p r e s i d e n t e d e l l a S c u o l a Superiore di Studi Umanistici. A p a r t i r e d a l 2 0 1 0 f u s o c i o dell'Accademia dei Lincei per la classe Scienze Morali, Storiche e Filosofiche. Concentrandosi sui valori dell'estetica medievale fin dagli studi universitari, Eco sviluppò un interesse profondo per l'af- fascinante, enigmatica ed alle- gorica cultura medievale intrisa di superstizioni, pregiudizi, insi- curezze e simbologie inquietan- ti. Quella cultura diventò cornice ed essenza del suo primo roman- zo "Il nome della rosa", opera che cambiò la vita dell'autore. Pubblicato nel 1980 e vincitore del Premio Strega nel 1981, il romanzo, un "giallo" ambientato nel 1327 in un'abbazia benedet- tina dell'Italia del nord, fece il giro del mondo tradotto in cento lingue e riscontrò un successo t a l e d a l e g a r e p e r s e m p r e i l n o m e d i U m b e r t o E c o a l l e indagini del frate Guglielmo da Baskerville, chiamato a scoprire il responsabile di misteriose morti di monaci che poi ispi- rarono l'omonimo film thriller, vincitore a sua volta di numerosi premi. Lo diresse Jean-Jacques Annaud nel 1986 ed è ricordato per l'interpretazione di Sean Connery nei panni del protago- nista monaco-investigatore. Nonostante "Il nome della rosa" conquistò la critica e il pubblico in Italia e all'estero, E c o n o n s i f e c e s c r u p o l i a dichiarare a distanza di anni: "Io odio "Il nome della rosa". Odio questo libro e spero che anche voi lo odiate. Di romanzi ne ho scritti altri e sono migliori". Come spesso accade, infatti, il nome di uno scrittore viene asso- ciato alla sua prima opera soprat- tutto se questa è di successo. Il professore erudito diede il suo contributo a diversi ambiti di studio e di cultura. I saggi di Eco sullo studio dei mass media nella cultura di massa confluirono nelle raccolte "Diario minimo" (1963), "Apocalittici e integrati" e "Trattato di semiotica gen- erale" (1975). La prima opera scuscitò interesse e scalpore per l'articolo "Fenomenologia di Mike Bongiorno", in cui l'autore riportava a scopo esemplificativo il comportamento del noto pre- sentatore italoamericano Mike Bongiorno e il suo successo per spiegare l'appiattimento mentale prodotto dagli effetti sociologici della televisione nel boom degli anni '50. Tra gli altri romanzi scrisse "Il pendolo di Foucault" (1988), satira sull'interpretazone di fatti veri e leggendari della storia e sulle sindromi di complotto, " L ' i s o l a d e l g i o r n o p r i m a " (1994), "Baudolino" (2000), "La misteriosa fiamma della regina Loana" (2004), "Il cimitero di Praga" (2010) e "Numero zero", forte critica al giornalismo con- temporaneo italiano e globale. M a i s a z i o d i c u l t u r a e d i iniziative, lo scorso novembre diede inizio a quella che sarebbe stata la sua ultima impresa: la nuova casa editrice "La nave di Teseo" lanciata dopo aver rifiu- tato di restare in Bompiani in q u e l l a c h e l u i c h i a m a v a " L a M o n d a z z o l i " , l a f u s i o n e t r a Mondadori e Rcs. Vincente questa sua ultima sfida, "La nave di Teseo" gli sta regalando, anche dopo la morte, grandi soddisfazioni con la ven- dita di oltre 75mila copie in un solo giorno del suo libro pubbli- c a t o p o s t u m o " P a p e S a t à n Aleppe", raccolta di articoli dalla rubrica "Bustine di Minerva" che l'autore aveva attentamente scelto e selezionato. L'intellettuale contemporaneo p e r e c c e l l e n z a , c o n u n a v i t a dedita allo studio del passato e del presente, si aggira tra i libri raccolti sugli scaffali della sua grande casa resa un'immensa e labirintica biblioteca. Migliaia le persone (lettori dei suoi libri, ex studenti, amici eruditi, gente del mondo della cultura e autorità istituzionali) che hanno parteci- pato ai funerali svoltisi in una c e r i m o n i a l a i c a a l P a l a z z o Sforzesco di Milano. Il grande vuoto lasciato sarà colmato dal grande contributo fornito alla società e alla cultura nel corso degli anni e la sua "eco", in un gioco di parole che s a r e b b e s t a t o g r a d i t o a l l a sorniona ironia dello scrittore, continuerà a farsi sentire. Filosofo, semiologo, saggista, scrittore, massmediologo, docente universitario, medievalista, linguista ELISA CUOZZO SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI Umberto Eco, grande uomo di cultura italiano, si è spento all'età di 84 anni nella sua casa milanese trasformata in gigantesca biblioteca