L'Italo-Americano

italoamericano-digital-3-3-2016

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GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 www.italoamericano.org 41 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | RED CARPET PROTAGONISTI RECENSIONI FESTIVAL Docufilm urgente, visionario, necessario Orso d'Oro a 'Fuocoammare' di Rosi delle famiglie in cerca di pace, d i s e r e n i t à , d i u n a v v e n i r e migliore per i propri figli fug- gendo da guerre, da soprusi, dalla disperazione. H a v o l u t o r a c c o n t a r e u n a verità al di là delle riprese dei cronisti televisivi, diversa dalle immagini immediate e per que- sto riduttive di quello che è un esodo umanitario con tutte le sue conseguenze, con i suoi dolori di abbandono forzato della propria terra, dei propri familiari, della perdita dei propri figli, dei bam- bini rimasti orfani durante la tra- versata di quel mare troppo spes- so relegato al ruolo di cimitero di corpi senza un nome, di anime senza un volto. Gianfranco Rosi, per un inte- ro anno immerso in quell'atmo- sfera di continuo allarme, ha voluto raccontare una normalità vista attraverso gli occhi e la vita d i u n b a m b i n o d o d i c e n n e , Samuele, che frequenta la scuo- la, ha l'hobby della caccia e gli piace giocare con la fionda in una dimensione temporale ormai desueta, quasi sconosciuta a chi non vive in una piccola isola. Ma Samuele è un bambino normale che vive in un mondo fatto di normalità, con i piedi per terra lui che non appena gira lo sguardo intorno vede solo mare, strada percorsa da migliaia e m i g l i a i a d i p e r s o n e , d o n n e , uomini, bambini che sono solo migranti perché Lampedusa non è un luogo di arrivo ma un luogo di partenza, verso altri luoghi, La porta d'Europa di Lampedusa è stata realizzata nel 2008 dall'artista Mimmo Palladino per ricordare i migranti che hanno perso la vita nelle traversate del Mediterraneo in cerca di una vita migliore C inque metri per tre è la m i s u r a d e l l a P o r t a d'Europa che si affaccia sul mare di Lampedusa ed è la c i f r a d e l r i c o r d o d i t u t t i i migranti che in quel mare hanno trovato la morte. Ed è anche la misura di alcune imbarcazioni c h e s o n o s t a t e , p e r m o l t i , l a tomba nella quale è affogata la s p e r a n z a d i s b a r c a r e i n u n mondo migliore. Costruita in ceramica refratta- ria, resistente alle intemperie che a volte scuotono quell'ultimo lembo d'Europa che è l'isola siciliana di Lampedusa, è posta a memoria indelebile del dolore di tanti che non hanno toccato, da vivi, quelle rive di salvezza delle loro già martoriate esistenze. Lo scorso 23 febbraio la nave Aquarius ha preso il largo verso il canale di Sicilia partendo da Palermo per portare aiuto, ove ve ne fosse bisogno, a tutti quei migranti che incontrerà sulla sua rotta. A bordo vi sono medici, così indispensabili per portare i primi soccorsi, ed è questa un'o- perazione congiunta sposata da Germania, Francia e Italia. Ma l'isola di Lampedusa, da venti anni ad oggi, riesce ancora ad avere una sua normalità? E un ragazzino di dodici anni, come vive gli sbarchi dei migranti? Le loro tragedie? Il suo quotidiano è diverso da quello dei suoi coeta- nei che non sanno nulla di cosa voglia dire vedere sparsi sulle coste della propria isola cadaveri di uomini, donne, bambini? La sua vita è stravolta oppure riesce ad avere quella normalità che è propria di un quasi adolescente? Sono tutte domande che pone Gianfranco Rosi nel suo film "Fuocoammare" che ha appena vinto la sessantaseiesima edizio- ne dell'Orso d'Oro a Berlino, unico film italiano che è stato invitato a partecipare mentre era ancora in fase di montaggio a Lampedusa. A Lampedusa, sì perché Rosi ha girato interamente e montato la sua pellicola nell'isola dove è stato per un anno intero, dove si è trasferito per conoscere bene ciò che poi ha magistralmente descritto nel suo documentario. L'opera, definita dal direttore della Berlinale Dieter Kosslick, "potente", ha emozionato la giu- ria e Meryl Streep che ne è stata l a p r e s i d e n t e , h a d i c h i a r a t o : "Parlo a nome del gruppo: siamo eccitati ed energizzati dal lavoro bello e importante che abbiamo visto e siamo orgogliosi di por- tarlo all'attenzione del mondo". Il regista ha voluto vivere le stesse emozioni, gli stessi dram- m i d e i L a m p e d u s a n i e d e i migranti arrivati sulle coste ita- liane in condizioni terribili e ha v o l u t o r a c c o n t a r e i l d r a m m a TERESA DI FRESCO verso altre speranze, verso vite più dignitose che altre nazioni possono offrire. I L a m p e d u s a n i l o s a n n o , sanno di essere i testimoni di una delle tragedie più grandi del nostro tempo e come isolani sanno cosa vuol dire trovarsi in difficoltà, trovarsi in mezzo al mare profondo, in pericolo, per scampare ad altri e forse più tre- mendi pericoli. S u l t a p p e t o r o s s o d e l l a Berlinale, il regista ha portato Pietro Bartolo, il medico che si occupa dei migranti che arrivano sull'isola e quando gli ha chiesto se c'era un motivo per cui i lam- pedusani sono così generosi, così ospitali, lui ha risposto: "Siamo un popolo di pescatori e i pescatori accettano tutto quello che viene dal mare. Quindi dob- b i a m o i m p a r a r e a e s s e r e p i ù pescatori anche noi". Meryl Streep sul regista neo- vincitore dell'Orso d'Oro, già t i t o l a r e d e l L e o n e d ' O r o a l Festival di Venezia del 2013 con Sacro Gra, ha dichiarato: "I film sono tutti avvincenti. Ma la giu- ria è stata travolta dalla compas- sionevole indignazione di uno di questi. Un film che è riuscito a combinare politica e arte. Questo film va dritto al cuore di ciò che è la Berlinale, soprattutto ades- so. Un libero racconto e immagi- ni di verità di quello che succede o g g i . E ' u n f i l m a c a r a t t e r e documentale urgente, visionario, necessario". Gianfranco Rosi, vincitore dell'Orso d'Oro della 66° Berlinale con il docu-film Fuocoammare ambientato a Lampedusa (Ph.Berlinale)

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