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GIOVEDÌ 14 APRILE 2016 www.italoamericano.org 39 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | GRAND TOUR VIAGGI ITINERARI TERRITORIO Rovigo, città delle rose e dei canali fondata prima dell'anno Mille L'anguilla delle Valli del Delta rappresenta la vera eccellenza dell'offerta gastronomica del Polesine e può essere consumata fresca o marinata magari accom- pagnata dalle eccellenti varietà di riso arborio, carnarolo, vialone nano o baldo. Coltivato nelle aree dismesse della barbabietola da zucchero, il riso rappresenta un'altra eccellenza del territorio, come gli asparagi, il radicchio, il melone, l'aglio bianco del polesi- ne (che ha ottenuto il marchio Dop), la polenta bianca di mais o il pane di Loreo. Avvicinandosi al mare, e arrivando nelle laguna di Caleri e nella Sacca di Scardovari bisogna però fermarsi per assaggiare le cozze e le von- gole tipiche del territorio del Polesine. Qui i mitili non vengo- no pescati ma "coltivati" come fossero prodotti di terra, raccolti a mano e ponendo a rotazione i "terreni di coltura". Tramandata di padre in figlio da generazione, la coltivazione della "Vongola del Polesine" e della "Cozza di Scardovari", è una delle tipicità del Veneto e nelle osterie tipiche del Delta vengono preparate con continua da pagina 38 C hiamateli rodigini o rovig- otti e pensate alle rose. Capoluogo del Polesine, Rovigo deve molto alla cultura. E' grazie al poeta Ludovico Ariosto che il suo nome latino "Rhodigium" viene associato alla parola greca "rhòdon" ossia rosa. "La terra, il cui produr di rose Le dié piacevol nome in greche voci". Ins eriti nel poema dell'Orlando Furioso, i versi di Ludovico Ariosto hanno lasciato il segno nella municipalità rodig- ina che ha scelto proprio la rosa come uno dei simboli della città, lasciando ai visitatori il gusto di scoprire le altre bellezze tipiche del territorio. E tra esse vi sono i canali: A digetto, Ceres olo, Rezzinella, Zucca, Valdentro, Canalbianco, Pontecchio. Ogni rodigino conosce bene i nomi dei tanti canali artificiali che solcano la griglia cittadina, ricomponen- do su scala minore quella che è la geografia tipica che a pochi chilometri verso Est disegna il territorio della provincia: l'inizio del grande Delta del Po. Ogni viaggiatore dovrebbe trovare il tempo di soffermarsi tra le vie cittadine per assaporare questa strana Italia dal passato paludoso e dall'immensa ricchezza flu- viale. Storica, naturalistica e gas- tronomica. Rovigo viene denominata in un documento dell'834 come "Villa" vicino a Gavello nell'in- crocio di vecchie strade con il ramo dell'Adige chiamato in periodo più tardo Adigetto, che si staccava da Badia verso sud. Nel 920 viene fortificato dal ves covo di A dria, P aolo Cattaneo, per difendere la sede vescovile dagli assalitori ungari. Finita sotto la giurisdizione degli Es tens i, la cittadina nel 954 passò ufficialmente nelle mani della potente famiglia con il S acro Romano Imperatore Enrico VI. A ricordare la presen- za degli estensi è il mastio del castello, conosciuto come "Torre di Donà", una torre in muratura GENEROSO D'AGNESE alta 66 metri e sicuramente la più imponente opera muraria dell'e- poca. N el X V s ecolo Rovigo divenne territorio della Repubblica di Venezia e tale rimase per tre secoli. Il segno veneziano è ben visibile nella torre civica costruita in Piazza Vittorio Emanuele II e nella colonna con il Leone di S an Marco. Su progetto di Francesco Zamberlan, Venezia costruì il tempio della Beata Vergine del S occors o (conos ciuto come Rotonda), il cui interno è ricco di decorazioni e tele raffiguranti i podestà veneziani che vi gov- ernarono fino a metà del XVII secolo. Prima dell'inizio della domi- nazione francese, Rovigo vide l'ampliamento del duomo e la realizzazione di Palazzo Roncale e Palazzo Angeli, due capolavori dell'edilizia privata. La rivoluzione francese cam- biò ancora una volta le carte in tavola consegnando al Regno Austroungarico prima e al Regno d'Italia poi (1866), una città che si arricchì del Teatro Sociale e dell'Accademia dei Concordi. Il Delta del Po è stato inserito, dal 1999, nella lista dei siti italiani patrimonio dell'umanità dall'UNESCO. Photo by pandionhiatus3 Citata per la prima volta nell'838 come Rodigo, la tradizione e la letteratura hanno attribuito al capoluogo veneto il titolo di "Città delle rose"