L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-23-2016

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GIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016 www.italoamericano.org 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | EDITORIALE BREVI RUBRICHE NEWS BARBARA MINAFRA Continua da pagina 1 Futuro più roseo per l'Italia con i passi in avanti delle sue donne all'insegnamento e per tutta la vita sarebbe stata la "maestra Ada". Ma nel 1946 fu eletta prima donna sindaco d'Italia. I l s u f f r a g i o u n i v e r s a l e e r a s t a t o i n t r o d o t t o s o l o l ' a n n o p r i m a d i q u e l l e s t o r i c h e Amministrative che segnarono un gigantesco passo in avanti verso un futuro più roseo. Ma per l'elettorato passivo bisognò arrivare sotto elezioni per regi- strare il completamento della svolta e dal 10 marzo 1946 le donne, finalmente, poterono considerarsi cittadine con pieni diritti politici. Per tredici anni Ada Natali rimase alla guida del suo comu- ne di Massa Fermana, in provin- cia di Ascoli Piceno. Nel frat- tempo, alle elezioni Politiche del 1948, venne eletta parlamen- tare alla Camera dei Deputati. Sebbene il contributo delle donne sia stato fondamentale per dare al Paese leggi social- mente determinanti come quella sul divorzio, l'aborto, il diritto di famiglia e i servizi sociali, dalla svolta del 1946 dovranno passare altri 33 anni per vedere una donna tra le più alte cariche dello Stato. Fu Nilde Iotti la prima donna a ricoprire la carica di Presidente della Camera dei deputati e a occupare lo scranno più alto di Montecitorio per tre legislature, dal 1979 al 1992, conseguendo un primato rimasto purtroppo incontrastato, almeno finora, nell'Italia repubblicana. Per avere la prima donna mini- stro il Paese ha dovuto aspettare il 1976, quando ai vertici del dicastero del Lavoro andò Tina Anselmi. Bisognerà attendere il 1998, invece, per assistere al giuramento nelle mani del presi- d e n t e d e l l a R e p u b b l i c a d e l p r i m o m i n i s t r o d o n n a a l Viminale. Rosa Russo Iervolino, nata nel 1936, è stata prima sin- daco della città di Napoli dal 2001 fino al 2011 e poi la prima donna a guidare il ministero dell'Interno dal 1998 al 1999. P o i s o l o u n ' a l t r a d o n n a : Annamaria Cancellieri. Per gli Esteri servirà arrivare al 2013 con l'incarico di Emma Bonino. Nel 2014 è toccato per pochi m e s i a F e d e r i c a M o g h e r i n i prima di lasciarlo per diventare Alto rappresentante per la politi- ca estera dell'Unione Europea. E' caduto un tabù, sempre nel 2014, con Roberta Pinotti: con l e i , p e r l a p r i m a v o l t a , u n a donna è andata alla guida della Difesa. Importanti anche le ultime ele- zioni Amministrative perchè hanno dato al Paese due donne sindaco, le prime due nella sto- ria delle rispettive città: Virginia R a g g i a R o m a e C h i a r a Appendino a Torino. Mai prima d'ora era successo nella storia della Capitale d'Italia e in quella della prima Capitale del Regno d'Italia. Traguardi di genere che fatica- no notevolmente ad affermarsi in una politica che si declina sempre al maschile soprattutto quando si parla di ruoli apicali, anche se la presenza femminile nelle istituzioni negli ultimi anni è progressivamente aumentata, sebbene aiutata dalla doppia pre- ferenza di genere introdotta nel 2012 nelle istituzioni locali. Oggi nel Parlamento italiano le donne sono arrivate a coprire il 30% delle poltrone. Nei Comuni sono di più ma ancora pochissi- me nelle grandi città, anche den- tro giunte e consigli regionali. Eppure avere più volti femmi- nili in politica significherebbe rispecchiare meglio la demogra- fia italiana dove il sesso femmi- nile sopravanza quello maschile. Sui 28 Paesi europei, l'Italia fa parte dei 17 in cui la componen- te femminile non è riuscita anco- ra a superare un terzo dei com- ponenti nelle assemblee elette. Dal 1948 ad oggi, solo la legi- slatura attuale ha la maggior pre- senza femminile in Parlamento (30,53%) e il maggior numero di donne ministro (50%). In un confronto mondiale, l'Italia si p i a z z a a l 3 6 ° p o s t o d i e t r o a Rwanda (primo Paese in assolu- to col 63,8%), Andorra (50%), Cuba (48,9%), Svezia (44,7%), Seychelles (43,8%), Senegal (42,7%), Nicaragua (40,2%) e Spagna (36%). Sotto, invece, si t r o v a n o F r a n c i a ( 2 6 , 9 % ) , Canada (24,7%), Regno Unito (22,5%) e Stati Uniti (17,9%).

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