L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-23-2016

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GIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016 www.italoamericano.org 24 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Mila, il cortometraggio di animazione in 3D che racconta ai più piccoli la speranza dietro l'orrore della guerra D uecentocinquanta artisti da venticinque differenti paesi stanno lavorando da circa sei anni come volontari per realizzare Mila, un cortometrag- gio animato in 3D, scritto e diret- to da Cinzia Angelini, artista nata e cresciuta a Milano. La Angelini dal '97 vive e lavora a Los Angeles dove la sua carriera si è affermata nel mondo dell'anima- zione attraverso la collaborazione ad importanti lavori tra cui il "Prince of Egypt", "Spider-man 2″, "Meet the Robinsons" fino ai celebri "Minions". Per questo suo personale progetto di grande valore artistico e morale, Cinzia si è ispirata alla storia della sua famiglia e in particolare ai ricordi di sua madre legati ai terribili momenti del secondo conflitto mondiale trasformandoli in un messaggio positivo ed educativo. Mila è ambientato a Trento BENEDETTA CICCONI durante i bombardamenti e ha l'o- biettivo di sensibilizzare il pubbli- co rispetto al tema dei bambini che vivono storie di massacri e violenza nel mondo. Ad aiutare Cinza in questa sua opera sono intervenuti artisti da ogni parte del globo. Il progetto deve la sua unicità anche per essere riuscito a raccontare con un cortometraggio animato un tema davvero forte come la guerra, argomento non usuale nell'animazione. Mila si sostiene grazie alla generosità delle persone e alle campagne di crowdfunding che sono fonda- LA COMUNITÀ DI LOS ANGELES mentali per riuscire a terminare quest'opera frutto della passione e dell'impegno di tante persone. Non sarà un film a cambiare il mondo ma ogni gesto, seppur pic- colo, se sommato a tanti altri può fare la differenza e rendere migliore questo posto che si chia- ma mondo. Cinzia ci parli di Mila e di come è nato il progetto? Ho iniziato a lavorarci nel 2010. Il cortometraggio è ambien- tato durante la Seconda Guerra Mondiale e si ispira al vissuto di mia madre che a quei tempi quan- do era a Trento aveva la stessa età di Mila. Mila è una bambina che resta immobilizzata davanti all'a- trocità di quello che sta vivendo. Più che una storia è la narrazione di un sentimento, la rappresenta- zione del terrore e dello sgomento che hanno caratterizzato quei momenti. Sono partita coinvol- gendo un gruppo di amici e Mila è piaciuta talmente tanto che molte persone si sono rese dispo- nibili a lavorare gratuitamente. Grazie a questi esperti colleghi e artisti siamo riusciti a mettere in piedi una produzione di altissimo livello senza budget, il film si basa letteralmente sul volontaria- to. Come sei riuscita a coinvol- gere nella produzione di Mila professionisti da tutto il mondo? Il film è prodotto principal- mente in cinque paesi Stati Uniti, Italia, Inghilterra, Messico e Canada, ma si tratta di una vera e propria co-produzione internazio- nale. Mila ha avuto negli ultimi anni un'altissima visibilità, tanto che ricevo giornalmente tantissi- me offerte di collaborazione. In generale le persone sono affasci- nate dal progetto o perché ne sono coinvolte a livello emotivo o per- ché vivono personalmente in zone di guerra e vogliono lavorare a qualcosa di socialmente rilevante. Allo stesso tempo Mila attira anche studenti agli inizi che devo- no costruire un loro portfolio di valore e non riescono ad avere opportunità simili nel loro Paese di origine. Qual è il messaggio che vole- te comunicare attraverso Mila? Mila rappresenta i bambini che continuano a subire loro malgrado guerre e violenze. Ho scelto di concentrarmi su questo tema per raccontare attraverso l'esperienza della mia famiglia l'impatto deva- stante e le ripercussioni che il conflitto ha avuto sui più piccoli. Mila è una bambina forte che rie- sce a trovare pur nella tragedia uno spiraglio di speranza per andare avanti. È un messaggio anche per quegli adulti che, grazie alla presenza di un bambino nella loro vita, riescono ad affrontare cose inimmaginabili. Così nel film Mila attraverso il gioco e la fantasia aiuta se stessa e la donna che la sta proteggendo dai bom- bardamenti a trovare la forza di andare avanti. Il film tratta la violenza vista dal mondo dei bambini, che dif- ferenze credi ci siano tra passa- to e presente? Credo che la grande differenza sia che oggi la guerra è portata nelle case attraverso i mezzi di comunicazione e quindi seppure da una parte i media ci informano su quello che accade nel mondo, allo stesso tempo la troppa infor- mazione tende ad anestetizzarci. Intendo dire che questa sorta di indifferenza che appartiene alla società moderna è anche una dife- sa naturale a tanta negatività. Come sta procedendo la campagna di divulgazione del progetto Mila? Mila vuole essere anche un movimento per creare connessio- ne fra generazioni su questo tema, con la speranza che anche un solo bambino che magari diventerà un giorno un leader politico possa sostenere delle risoluzioni diplo- matiche dei conflitti ricordandosi magari della piccola Mila, vista quando era bambino. Unicef Italia si è unita recentemente al nostro progetto rilasciando un comunica- to di supporto davvero stupendo che mi ha lasciato senza parole. Il mio progetto ha tante sfaccettatu- re anche sotto l'aspetto della pro- duzione perché siamo lo studio più grande al mondo tutto colle- gato da remoto senza budget, seb- bene i costi di animazione siano altissimi. Per questo motivo molti festival ci stanno invitando perché vogliono studiare il nostro model- lo e capire meglio come stiamo realizzando Mila con così pochi mezzi a disposizione. Come riuscite a finanziare questo film? La campagna di raccolta fondi verrà chiusa il 9 luglio prossimo e ad oggi siamo al cinquanta per cento dell'obiettivo che ci siamo posti; infatti per chi volesse con- tribuire è sufficiente andare su indiegogo.com e digitare Mila. La speranza è di riuscire entro la chiusura a coinvolgere tutta la comunità italo-americana affinché ci aiuti, anche con piccole dona- zioni, a completare quest'opera entro l'anno prossimo. Mila aprirà le porte a tante cose e già adesso sta cambiando la vita di tante persone che si stanno realiz- zando nel loro lavoro mettendo a frutto l'esperienza maturata durante la realizzazione di questo progetto. Animatore e regista, Cinzia Angelini

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