L'Italo-Americano

italoamericano-digital-6-23-2016

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GIOVEDÌ 23 GIUGNO 2016 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | HERITAGE MEMORIA IDENTITÀ STORIA E ra il 1994 quando la presti- giosa International Hall of Fame decise di inserire il s uo nome nell'alb ro d'oro. Angelo Mirena da tempo aveva messo nell'angolo il proprio cognome per acquisire quello di D und ee, un omaggio fors e all'Irlanda da parte di un italiano che proprio in un angolo del ring aveva cos truito la s ua eccezionale carriera sportiva. Quello di Dundee in effetti è un nome che fa rima con campi- one, perché sono davvero tanti i pugili che sono cresciuti sotto il suo sguardo e seguendo i suoi s uggerimenti. U no s u tutti: Cassius Marcellus Clay alias Muhammed Alì. Nato a Filadelfia il 30 agosto del 1921, Angelo era figlio di A ngelo M irena e F ilomena Cianelli, originari di Roggiano Gravina in provincia di Cosenza. Il fratello Joe aveva cambiato il destino del giovane Angelo, con la sua scelta di diventare un atle- ta della boxe. E aveva creato problemi in famiglia, tanto da far decidere di optare per uno ps eudonimo per non es s ere riconosciuti. I primi passi nel mondo del pugilato per anni s ono rimas ti avv olti nella leggenda. Il giovane calabrese aveva frequentato la Stillmann's Gym, retta da Louis Ingber e famigerata palestra nella quale venivano meno tutti i dettami della salubrità fisica. In un locale malsano, privo di sbocchi aerati, con il pavimento lordo e l'odore di nicotina nell'aria, Angelo era cres ciuto affezionandos i al burbero allenatore, che presenzi- ava agli allenamenti con la pisto- la infilata nella cintola e con l'aiuto di due guardie messe alla Nei pugni di Muhammed Alì la sapienza dell'italoamericano Dundee porta per controllare il pagamen- to del biglietto e assistere agli allenamenti dei pugili. J ack D emps ey, G eorges Carpentier, Primo Carnera, Fred Apostoli, Joe Louis e Rocky Marciani fanno parte de lungo elenco di nomi che hanno calca- to il pavimento della Stillmann's. Angelo ha iniziato la propria carriera di allenatore proprio con Rocky Marciano, condividendo poi gli eventi con i grandi nomi della televisione, del cinema e della musica. "Il più assiduo – raccontava l'ex allenatore nel suo libro My view from the cor- ner" - era Frank Sinatra che amava farsi chiamare Gilli. Era figlio di un pugile professionista ed era un vero intenditore della boxe. Quando ci fu l'incontro tra Joe Frazier e Muhammed Alì, Sinatra girava per il Madison Square Garden per scattarmi le foto e per conoscere Alì…lui che era la vera star della sera- ta!". Angelo Merena, si trasferì a Miami Beach, seguendo l'intuito del fratello Cristoforo, grande organizzatore di incontri di pugi- lato. Insieme aprirono la Fifth Street Gym, una palestra desti- nata ad allevare decine e decine di talenti della boxe. Tra i primi a beneficiare delle qualità istrut- tive del calabrese, vi fu Carmine Basilio, letteralmente strappato all'agricoltura (coltivava aglio a Canestota, New York) e gettatto sotto la luce dei riflettori, dopo la strepitosa vittoria ottenuta nel 1955 a danno del connazionale Tony De Marco. "Nel 1960 venni assunto per preparare Muhammad Alì –spie- gava il coach – il più grande dei pugili che mi sia capitato di allenare, e con il quale rimasi legato per 21 anni, sino all'ulti- mo incontro con Larry Holmes". La lista dei pugili di ogni cat- egoria passati sotto il giogo del- l'italoamericano è lunghissima. S ugar Ray Leonard, J immy Ellis, Willie Pastrano, George Foreman, Carmen Basilio, Ralph D upas , Luis Rodriguez, Ultiminio Ramos, Jimmy Ellis, Jose Napoles, Michael Nunn, A dils on Rodrigues , G eorge S cott, P inklon Thomas e Slobodan Kacar sono i pugili che Dundee ha saputo portare al titolo mondiale nelle loro rispet- tive categorie. Nei quasi 60 anni vissuti a bordoring, il calabrese ha con- quistato per undici anni di segui- to il titolo di "Manager of the year" conferitogli dalla Boxing Writer Association of America, fino ad essere ammesso nella Hall of Fame. Considerato un fratello e un padre dai suoi pugili, Angelo si è affezionato s empre molto ai ragazzi che aveva s celto di allenare. Molti dei campioni iniziarono a tirare pugni come "talented boys" per poi trasformarsi sotto la sua guida mentre i suoi metodi sono stati copiati anche dai lotta- tori e dai kickboxer. Per tutti gli atleti è stato un trampolino nel pugliato, capace di far ragionare la mente dei pugili, prima dei pugni, e trasformando uno sport violento in uno sport di grande strategia. Residente a Oldsmar (Tampa) con la famiglia, padre di due figli e di tre nipoti, Angelo non ha mai smesso di pensare alla boxe (fino al giorno della morte, avvenuta il 1 febbraio 2012) e ha trasferito la propria passione nelle pagine del suo libro autobi- ografico. "Mi ritirerò quando morirò, per me non esiste la parola pensione" aveva risposto l' italo-americano a chi gli GENEROSO D'AGNESE Angelo Moreno Dundee, nato a Philadelphia da genitori calabresi, allena il leggendario Muhammed Alì (Ph www.sportofboxing.com) chiedeva di fermarsi. Dundee ha trasferito la pro- pria competenza anche sul set cinematografico e negli studios di H ollyw ood. Chiamato in California per partecipare al doc- umentario su Muhammad Alì, Dundee ha anche prestato il pro- prio talento all'attore Will Smith oltre ad aver saputo valorizzare uno sport che ha perso negli ulti- mi anni gran parte del suo fasci- no. In 'My view from the corner' Dundee racconta 60 anni di bordoring

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