L'Italo-Americano

italoamericano-digital-7-7-2016

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GIOVEDÌ 7 LUGLIO 2016 www.italoamericano.org 27 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | IMPRESA ITALIA ECONOMIA AFFARI AZIENDE costituiscono l'alambicco "I 12 cavalieri". E' composto da cal- daiette completamente in rame, come una volta. La vinaccia è riscaldata con vapore fluente e il ciclo di lavorazione è disconti- nuo: caricata la vinaccia nelle caldaiette la si distilla (si fa la cosiddetta "cotta"). Dopo circa tre ore, esaurita la materia prima, si scaricano le caldaiette, che vengono riempite di nuovo con vinaccia fresca, pronte per un'al- tra cotta. Oltre all'alambicco di stile antico, altri due impianti portano avanti la produzione di Poli entrambi con due caldaie a bagnomaria: Athanor del 2001 per distillare uva, frutta e vino; altrettanto importante. Un consu- matore "educato" e ben indiriz- zato sa come e dove orientare i propri acquisti. Per questo sono stati aperti i due musei della grappa a Bassano e a Schiavon, che attirano migliaia di visitatori ogni anno. In entrambi si mostra e si illu- stra la produzione della grappa, Crysopea del 2009, molto moderno e a sottovuoto, per le vinacce da uve bianche. Poi ci sono i musei a Bassano del Grappa e nella sede di Schiavon. Nel frattempo le redini dell'a- zienda sono passate ai figli di Antonio, Jacopo Poli, attuale amministratore delegato, e i fra- telli Barbara e Andrea, che si C onduzione di tipo familia- re, metodo artigianale e cultura sono le tre compo- nenti della distilleria di Jacopo, Andrea e Barbara Poli. A Schiavon (Vicenza) si trova la sede dell'azienda e di uno dei due Musei della Grappa. La scommessa per il futuro è raffor- zare l'export. Poli Distillerie non è soltanto un'impresa produttrice di grap- pa, ma un pioniere della produ- zione artigianale di questo distil- lato tutto italiano. Tutto parte nel 1898 da Giobatta Poli, che ha trasferito da qualche anno la propria oste- ria da San Luca di Marostica a Schiavon. Poli affianca al lavoro di oste quello di venditore di cappelli di paglia. La sua grande passione è però per le vinacce, che trasforma in grappa a domi- cilio per i clienti grazie a una distilleria montata su un carretto. Gli subentra il figlio Giovanni, che ricava un impianto di distil- lazione dalla vaporiera a legna di una locomotiva. Nel corso dei decenni l'azien- da cresce, ma il salto di qualità avviene più di recente, con Antonio Poli figlio di Giovanni, detto Toni, che nel 1956 modifi- ca l'impianto di distillazione. Sua è l'aggiunta di nuove cal- daie, che continua nel 1964 e nel 1983 fino alle dodici attuali che perché si capisca che non è sol- tanto uno "scaldabudella" ma una bevanda elaborata e raffinata che può regalare piacevoli gusti e sensazioni. In essa sono racchiu- se fatica, tenacia e tanto amore. L'aperitivo della casa "Airone Rosso" è dedicato ad Antonio Poli. I pensieri del figlio Jacopo vanno comunque oltre e guarda- no all'intero comparto. Una scommessa non da poco, per i prossimi anni, è di sfondare nei mercati esteri. "Il problema - spiega - è il fatto che non sia ancora conosciuto a sufficienza: se si riesce ad esportare oltre il 40 per cento dei prodotti in più di 50 Paesi, in particolare in quelli di lingua tedesca, a livello nazio- nale le grappe che approdano all'estero sono soltanto il 10 per cento". Si tratta di una sfida di grande portata, che la distilleria Poli vuole affrontare e vincere. Possono tornare utili i social network, fonora utilizzati in ita- liano, ma sarà necessario un cambio di passo per raggiungere potenziali clienti esteri. Metodo artigianale, cultura e famiglia nelle grappe venete della Poli Distillerie FABRIZIO DEL BIMBO NICOLETTA CURRADI sono divisi i compiti. Con loro lavorano una quarantina di per- sone, tra cui la consorte di Jacopo, Cristina. Per Jacopo Poli i punti di forza sono essenzialmente tre, tutti collegati tra di loro. Il primo è la conduzione familiare, come afferma: "Il nome della famiglia resta nel marchio. Vuol dire che mettiamo la faccia in ogni fase della produzione e vogliamo per forza che la qualità resti alta". Il secondo è il metodo artigia- nale. "È la classica distinzione tra industriale e artigianale: la prima costa meno, ma la seconda ha quella qualità che fa la diffe- renzia nel gusto e nella conser- vazione. Non per caso la lavora- zione è guidata da cinque princi- pi: la scelta della vinaccia migliore, la distillazione imme- diata della materia prima, l'uso sapiente delle attrezzature, la costanza e la passione nel lavoro e il rispetto per il prodotto e il consumatore finale". Il terzo è la cultura. Per quan- to immateriale possa sembrare, è L'alambicco in rame per la distillazione, con vapore fluente, delle vinacce da cui si ottiene la grappa Jacopo Poli, amministratore delegato della Poli Distillerie fondata nel 1898 dal bisnonno Giobatta a Schiavon, nella provincia veneta di Vicenza

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