L'Italo-Americano

italoamericano-digital-8-4-2016

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GIOVEDÌ 4 AGOSTO 2016 www.italoamericano.org 28 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | Sorprese e archeoscoperte con i restauri delle Mura civiche de L'Aquila S i avvia a conclusione il lavoro di restauro e recu- pero delle Mura civiche aquilane. Reintegrate dopo i crolli, liberate dalla vegetazione e ricostituite nella loro continuità fisica e visiva, le mura disegnano oggi una linea quasi ininterrotta nello skyline cittadino: alte e incombenti nel tratto settentrio- nale su viale della Croce Rossa, in ripida discesa verso i settori orientale e occidentale, antichi accessi alla città, seguono poi l'andamento dell'altura, fino allo s tretto pas s aggio s ul fiume Aterno e alla Rivera. La cinta muraria aquilana, quasi 5 km di sviluppo lineare, è uno dei pochi esempi di fortifica- zione trecentesca quasi integral- mente conservata. L'attento lavo- ro di recupero e catalogazione delle pietre crollate con il sisma (o recuperate dagli smontaggi controllati delle parti più com- promesse), l'esame ravvicinato delle tecniche costruttive e delle lavorazioni superficiali, il con- fronto con le piante storiche e gli antichi documenti, hanno con- sentito di individuare inedite configurazioni, a volte ipotizzate a volte del tutto inaspettate, delle mura e delle porte. P orta S . Loren zo (o di Pizzoli) è tornata alla luce ai piedi del tratto settentrionale della cinta muraria, nei pressi della Lauretana, mentre un crollo verificatosi nei pressi ha rimesso in luce l'interno di una delle torri: liberata dalle macerie e dai riem- pimenti (di circa 6 metri in altez- za) la torre ha rivelato un arco interno in pietra concia di note- vole interesse, oggi visibile dal camminamento esterno. Anche i lavori intorno a Porta Roiana, al termine della bella passeggiata sotto il Ponte di S. Apollonia, hanno restituito la nuovo varco aperto verso l'area verde interna alle mura. La lavorazione superficiale e la modellazione delle pietre basamentali rimanda ad una pos- sibile datazione trecentesca, e quindi coeva alla realizzazione della cinta muraria. Ulteriori valutazioni andranno ta e diventerà un punto impor- tante e suggestivo della passeg- giata pedonale extra moenia che, lungo le mura, da via XX set- tembre porterà alla Stazione e alla Rivera. L'intervento di restauro affi- dato alla direzione dell'architetto A ntonio D i S tefano, della Soprintendenza Unica si conclu- deranno entro la fine dell'estate. Per Alessandra Vittorini, che dirige la nuova Soprintendenza Unica Archeologia Belle Arti e Paesaggio dell'Aquila e del cra- tere, "L'Aquila sembra avere nuovi occhi e nuove attenzioni. C'è una comunità che chiede di ritrovare la sua storia e la sua memoria e c'è una città che offre di giorno in giorno nuove sco- perte, tesori, nuovi valori di memoria e identità. L'importante è farne occas ione diffus a di recupero e qualità della ricostru- zione complessiva". L'intervento di restauro tro- verà il suo pieno compimento con il collegato intervento di valorizzazione, volto a realizzare le migliori condizioni di visibi- lità, percezione e fruizione diffu- sa della cinta muraria recuperata e riscoperta, con le sue torri, le sue porte, i suoi rapporti con la città e il territorio. Una nuova illuminazione, la sistemazione del verde e delle pendici, la crea- zione di percorsi pedonali interni ed esterni contribuiranno ad offrire inediti scorci e suggestive visioni di una struttura imponen- te miracolosamente sopravvissu- ta a diversi terremoti e che può ritrovare un nuovo ruolo, identi- Le mura urbiche intorno al centro storico dell'Aquila tornano protagoniste dopo l'intervento di restauro (Ph Ianni) fatte in base allo studio dei docu- menti e delle mappe storiche: al riguardo è il caso di osservare che la pianta del Fonticulano del 1575, la prima rappresentazione "topografica" della città, sia pur in forma ideogrammatica, collo- ca nel tratto occidentale delle mura P orta Romana e P orta Pilese, ma quest'ultima scompare in tutte le raffigurazioni successi- ve, sia in quelle ispirate alla pianta del Fonticulano (come quelle incise da J. Lauro nel 1600 e nel 1622, da J. Bleau nel 1680) e a seguire fino alla prima rappresentazione topografica di D.A. Vandi del 1753. E' in corso lo studio della soluzione per la ricostituzione e reintegrazione della parte supe- riore crollata, nel rispetto dei principi del restauro critico. Al termine dei lavori sarà possibile indagare anche la parte della superficie di calpestio ancora interrata, dalla quale sono affio- rate porzioni di acciottolato di cui non si può, ad oggi, stimare l'estensione. La porta sarà riaper- traccia perfettamente visibile di un'altra porta cittadina, poco nota perché in una zona particolar- mente impervia: Porta Lucoli, intagliata alla base di una torre che si erge alta sulla scarpata verso l'Aterno. Ma la scoperta più sorpren- dente, e più recente, è quella fatta nei pressi della Stazione, dove sono emerse progressiva- mente le porzioni di quello che alla fine si è rivelato essere un importante varco di accesso alla città, che si aggiunge alla porta già nota e visibile nello stesso tratto murario, poco più a nord, individuata come " P orta Romana chiusa" nella pianta del Vandi del 1753. Parzialmente interrata nella sua parte inferiore, crollata per il sisma nella parte sommitale e, infine, coperta dalla vegetazione nella porzione residua, la porta è rimasta a lungo nascosta. Nel corso dei lavori è apparso prima lo stipite sinistro, poi la sporgenza di un basamento in pietra che, liberato dal pietrame, mostrava all'interno l'incasso per l'inserimento del cardine del por- tone che chiudeva l'accesso alla città. Quindi la soglia in pietra e lo stipite destro, che ha consenti- to di misurarne con certezza la luce interna, pari a oltre tre metri e mezzo. S on o s tati poi ritrovati e ricollocati tutti gli altri conci lapidei scolpiti per la porta (uti- lizzati nelle diverse ricostruzioni e riparazioni effettuate nel tempo) compresi quelli dell'im- posta dell'arco, con la stessa lavorazione del basamento. E così oggi la porta si mostra in gran parte ricomposta e visibile, SOCIETÀ & CULTURA COSTUMI PATRIMONIO TERRITORIO Alcune delle porte urbiche restaurate e reinserite nel tracciato murario della città de L'Aquila

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