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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2016 www.italoamericano.org 29 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | SOCIETÀ & ATTUALITÀ CRONACHE NOVITÀ EVENTI dente" urlo di nuovo. Si vede l'interno delle stanze, si odono pianti, grida soffocate. Iniziano ad arrivare i soccorsi, iniziano a sentirsi le sirene delle ambulanze, i fotografi. Vediamo tirare fuori ragazzi feriti, una realtà che mi strazia il cuore e mi rende impotente. La tensione è fortissima, anche la commozio- ne, non ce la faccio è veramente troppo da sopportare, vite e fami- glie distrutte per sempre! I Vigili del Fuoco iniziano a controllare, a scavare le macerie, tutti siamo in apprensione! Tirano fuori delle persone, dei giovani, non sappiamo se sono feriti o morti e ci disperiamo, ci commuoviamo! L'alba è vicina, le luci rendo- no lo scenario spettrale! C'è un'atmosfera fredda, impregnata di desolazione, tutto sembra fermo, immobile, i crolli delle case e dei palazzi mi inducono ad andare avanti, a cercare con la mente Greta, Angelica e Vittoria. Vago, penso a loro e ai miei fratelli e sorelle dei quali non so ancora nulla. A piazza Duomo ci sono molte persone, parlo con alcune di loro. Incontro di nuovo Daniela, mi dice che Gianni Properzi è rimasto intrappolato in casa ed è sceso dalla finestra calandosi con un lenzuolo. L'immagine della bellissima chiesa delle Anime Sante com- pletamente sventrata mi costrin- ge a sedermi e fermarmi, Dio mio che disastro! Sono stanca, tutte queste emozioni mi indebo- liscono mentalmente e fisica- mente. Credo di aver bisogno di aiuto, sto male, non ce la faccio, mi sento svenire. Mi faccio forza, attraverso il corso cercando di passare al cen- tro per evitare i crolli e le pietre che lo hanno invaso. Il centro città è completamente disastrato, noto pareti completamente sven- trate, cornicioni venuti giù. Penso a mio figlio che tornava sempre a casa a piedi la sera e al pericolo corso. Arrivo a Piazza Palazzo pas- sando su un cumulo di macerie lungo tutta la strada. C'è Eva, Giulia, ci salutiamo, tutte abbiamo gli occhi lucidi. Più giù incontro Paola e Carlo, ci abbracciamo, la loro bellissima casa non ha più il tetto, è crolla- to. Carlo è ferito ai polsi, sangui- na, è stato graffiato dal suo cane, impaurito, nel tentativo di salvar- lo. "Nicola ti prego, accompa- gnami a casa, devo riprendere il mio cellulare per sapere cosa è successo alle mie nipotine!". Corriamo come pazzi cercan- do di non inciampare alle pietre gigantesche che sono sul percor- so. Lo scenario è da brividi. La Chiesa è completamente sventra- ta, crollata, il tetto non c'è più sembra bombardata! La strada non è percorribile, sentiamo ancora la terra tremare diverse volte e siamo veramente in pericolo. Attraversiamo la strettissima via delle Streghe di tutta fretta e finalmente a via Rustici apro la porta di casa con la mano che trema, dico a Nicola di far squillare il mio cellulare. Salgo velocemente in camera a prendere il mio computer portati- le, un paio di scarpe e i pantaloni per Franco. La casa ha tutti i mobili rotti, gli armadi aperti hanno fatto riversare sul pavimento piatti vestiti e tutto ciò che conteneva- no all'interno, vetri rotti, pareti spaccate ma non ho tempo per guardare tutto, Nicola mi urla che ha recuperato il telefono di scendere di corsa perché non c'è più tempo. Scorro velocemente le chia- mate sul mio cellulare con gran- de ansia e leggo il messaggio "Siamo a Paganica al campo sportivo, stiamo tutti bene, ti aspettiamo". Piango. Sono sfinita ma final- mente l'ansia che dalle tre e tren- tadue mi accompagna si placa. Vado a Paganica, il mio unico pensiero e di abbracciare tutti e stringerli forte a me! Finalmente vedo le mie ama- tissime nipotine, sono in macchi- na insieme ai genitori, le abbrac- cio commossa, piangendo, le stringo forte, non mi stanco di baciarle e sentire le loro vocine che ripetono in continuazione sempre le stesse cose, all'infini- to. Greta ha otto anni mi racconta tutta concitata "Mamma ha abbracciato me, papà Angelica e Vittoria, siamo scappati ma quando siamo usciti il cancello di casa non si apriva, per fortuna è arrivato Andrea, ci ha fatto sca- valcare il cancello!". Angelica cinque anni con la sua vocina tranquilla: "Il terre- moto zia, c'è il terremoto! Ma questo non doveva succedere". Vittoria la più piccola, di soli due anni, mi guarda con i suoi bellis- simi occhi azzurri impauriti, preoccupati, sembra non voglia dire nulla e invece senza staccare gli occhi dai miei dice in conti- nuazione "moto, moto". Continua da pagina 26 Volontari e operatori impegnati nella distribuzione dei pasti, nell'assistenza psicologica e sociale nei campi di accoglienza degli sfollati (Ph Cri e Pc) E' iniziata la rimozione delle macerie e i tecnici hanno cominciato le verifiche di agibilità nei centri colpiti il 24 agosto (Ph Cri e Protezione Civile)