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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2016 www.italoamericano.org 23 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | EDITORIALE BREVI RUBRICHE NEWS BARBARA MINAFRA Patrimoni che diamo per scontati (ma non lo sono affatto) italiani che si sono costruiti nei secoli e che, tra le mura sbricio- late, hanno portato via pezzi di storia del paesaggio. La desola- zione che si prova davanti a quel che resta fa capire quanti tesori abbiamo tra le mani e quanto li diamoper scontati senza che in realtà lo siano. Anzi. Quando visitiamo per la prima volta un luogo, ci soffermiamo su una montagna di particolari, ne cogliamo ogni aspetto, ci sembra di apprezzarne l'essen- za. Ci stupiamo che gli abitanti del posto non diano il giusto valore alle cose che li circonda- n o . P e r c h è c i s e m b r a c h e c i siano proprio tante cose di cui vantarsi, di cui aver cura, di cui tener conto. Quando un emigrante torna a casa, cammina tra le vie che lo hanno visto crescere e riscopre, nella memoria, voci, profumi, storie, avvenimenti, incontri. Restituisce momenti di vita a quelle che sembrano solo pietre, s t r a d e a n o n i m e , v i c o l i c o n palazzotti silenziosi. Ma è la distanza che aiuta a capire, il non aver qualcosa alla portata che ne fa intuire il valo- re. Come quando ci ammaliamo e apprezziamo la salute che ci consente di fare l'impossibile anche quando vorremmo pigra- mente concederci un dolce far nulla. E' una prospettiva che dovremmo tener sempre presen- te. Ci accorgeremmo di quante cose attorno a noi diamo per scontate. Tra i tanti edifici sbriciolati dal lungo sciame sismico che ha interessato l'Italia Centrale, si sono lesionati anche molti luo- ghi d'arte. Questi, forse più di altri, hanno messo in evidenza la frattura di significato che c'è tra gli oggetti e il valore che gli attribuiamo. Subito dopo l'emergenza, il salvataggio dei sopravvissuti, il recupero delle vittime e l'orga- nizzazione della prima acco- glienza degli sfollati, nelle zone rosse sono tornate squadre adde- strate a recuperare e mettere in salvo il patrimonio artistico e architettonico nazionale. Tra polvere, calcinacci e crepe sono riemersi, per essere portati in salvo, tele, sculture, arredi s a c r i , o g g e t t i d ' a r t e c h e n e i secoli hanno arricchito chiese, m u s e i , p a l a z z i n o b i l i a r i m a anche la cultura locale. Sono pezzi di legno, di metallo, tele con colori a olio, stucchi, cesel- li, oggetti e materiali che non hanno nulla di così prezioso quanto le vite che si sono perse sotto i tetti crollati, i solai sfon- d a t i , i p a v i m e n t i c h e h a n n o ceduto sotto la pressione telluri- ca. Eppure, il lavoro del pittore, l'impegno dello scalpellino, le rifiniture dello scultore che pos- siamo immaginare dentro quei quadri e quelle opere portati in salvo scavalcando mattoni e controsoffittature sfarinate, rac- c o n t a d i u n a b r a v u r a a c u i i secoli hanno reso omaggio. Racconta la devozione di tante persone che si sono inginocchia- te per rivolgere una preghiera al santo ritratto su un polittico. Lascia immaginare le sofferenze e le speranze che una silenziosa Madonna con il Bambino, dal volto ora ancora più addolorato, h a r a c c o l t o n e i s e c o l i d a u n numero infinito di persone che ne hanno incrociato lo sguardo b e n e v o l o . S e c h i u d i a m o g l i occhi possiamo vedere le mani che hanno accarezzato i rosari tra i banchi delle chiese, sentire i canti della domenica o dei matri- moni. Possiamo immaginare le scolaresche allegre che tra le sale dei musei preferivano corre- re che ascoltare la guida che rac- contava storie che hanno fatto l'identità dei luoghi. Quando percorriamo la desola- zione che ha lasciato dietro di sè un terremoto, vediamo tutto quel che c'era e ora non c'è più nè ci sarà più uguale a prima nemme- no quando la ricostruzione avrà ripulito strade e rifatto case. Quel che davamo per scontato torna ad essere al centro dell'at- tenzione ma con sè porta un senso profondo di perdita, la stessa che si percepisce tutte le volte che si vede un monumento trascurato, uno dei tanti borghi italiani trattato come perla ai porci per l'abbandono generale in cui versa, per le speculazioni egoiste, per l'incapacità di pro- teggere l'immenso patrimonio a cielo aperto che rende così bello e speciale il Belpaese. Continua da pagina 1