L'Italo-Americano

italoamericano-digital-9-15-2016

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GIOVEDÌ 15 SETTEMBRE 2016 www.italoamericano.org 35 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | A Bologna 30 fogli barocchi: disegni tra Seicento e Settecento C on l'arrivo dell'autunno la Galleria Maurizio Nobile celebra l'arte bolognese con una mostra dedicata al dise- gno: Fogli Barocchi. Disegni bolognesi tra Seicento e Settecento. Ripercorrendo la feli- ce stagione del disegno del Barocco bolognese, dal 5 novem- bre e fino al 23 dicembre la mostra presenterà una ricca sele- zione di circa 30 disegni dei più famosi ed importanti pittori che hanno lavorato nel panorama bolognese tra Seicento e Settecento. Attraverso un'attenta e lunga ricerca storiografica e critica saranno proposti al pubblico disegni inediti e scoperte interes- santi, oltre ad opere e lavori già noti agli studi. Con il Seicento e in particola- re con l'ascesa dei Carracci, si inaugura a Bologna una grande stagione di riforma dell'arte che restituisce al disegno una posi- zione di centralità nella creazione artistica. Il disegno diventa non solo un esercizio per perfeziona- re la mano dell'artista, non solo un mezzo con cui lasciare sulla carta una prima idea dell'opera, ma anche un mezzo d'indagine e di comprensione della realtà. Tra gli eredi di questo approccio c'è sicuramente Giovanni Francesco Barbieri noto come il Guercino (Cento 1591 - Bologna 1622). In mostra sarà esposto un suo dise- gno raffigurante un Vecchio ritratto a mezzo busto. Se una parte della produzione grafica dell'artista documenta un vivo interesse per i temi e i soggetti anche più umili della realtà quo- tidiana indagata in presa diretta dal vero, mai il Guercino appare così crudamente indagatore della realtà umana. Per carica emotiva e introspettiva che emana la figu- ra questo disegno è accostabile a un vero e proprio ritratto. La realizzazione di un dise- gno aveva naturalmente anche lo scopo di preparare l'opera pitto- rica finale. È questo il caso di due fogli di grande formato, pre- senti in mostra, di due importanti protagonisti dell'arte bolognese dai temperamenti molto diversi tra loro, a cavallo tra i due secoli: Marcantonio Franceschini (Bologna 1648 - 1729) e Francesco Monti (Bologna 1685 - Brescia 1768). Primo allievo del Cignani, lavorò lungamente con il maestro e con Quaini che divenne poi suo inseparabile aiutante, soprattutto a partire dagli anni '70 quando la sua fama gli procurò importanti commissioni anche dall'estero e fu "corteggiato" da molti sovrani europei. Agli anni '90 risalgono i primi incarichi per il principe Adamo Giovanni di Liechtenstein. Proprio per una delle tele del suo palazzo di Rorhau nei pressi di Vienna è preparatorio il foglio, in mostra, raffigurante il Trionfo di Flora e Zefiro. Questo e altri dipinti furono eseguiti in sostituzione della decorazione ad affresco, richiesta in prima istanza, e che "mura cittadine", saranno pre- senti alcuni disegni a carattere mitologico e un inedito Studio di nudo maschile. Di Gaetano Gandolfi, che dopo un viaggio di formazione a Venezia dove si aggiornò sulle novità stilistiche dell'epoca divenne uno degli esponenti di punta della pittura bolognese, sono presenti numerosi fogli, tra i quali una bellissima serie raffi- gurante quattro episodi tratti dalle Metamorfosi di Ovidio. Si tratta di prove grafiche tarde che vedono lo stile del maestro "neo- barocco" virare verso un recupe- ro più deciso dell'eredità classi- ca, sia nella scelta dei soggetti che nelle inflessioni neoclassiche dello stile. Coetaneo di Gaetano, ma pit- tore diversissimo per formazione e stile, Pietro Giacomo Palmieri (Bologna 1737 - Torino 1804) sarà presente in mostra con una coppia di grandi fogli firmati e datati 1789, raffiguranti Scene campestri, genere amato dall'ar- tista. Il secolo si conclude con una ricca selezione di disegni di Felice Giani (San Sebastiano Curone 1758-Roma 1823), pitto- re formatosi a Bologna presso Gaetano Gandolfi e figura di spicco del Neoclassico. non fu possibile realizzare per l'ostinato rifiuto del Franceschini di trasferirsi a Vienna. Francesco Monti fu allievo di Sigismondo Caula a Modena e nel 1703 entrò nello studio di Gian Gioseffo Dal Sole, che allora rappresentava l'erede della lezione carraccesca contro l'ac- cademismo di Marcantonio Franceschini. Nella sua bottega poté conoscere il giovane Donato Creti, avvicinandosi così alla tendenza più aggiornata della cultura pittorica felsinea, quella di Giuseppe Maria Crespi e Antonio Gionima. Il disegno in mostra rappresenta l'incontro di Cristo con la Samaritana al Pozzo, tradotto in pittura, con alcune varianti rispetto alla prova grafica, nel dipinto oggi conservato alla Galleria Estense di Modena. Non mancano due fogli di Donati Creti, detto il Ragazzino (Cremona 1671 - Bologna 1749). Il primo, con la Testa di vecchio barbuto di profilo, è cosa giova- nile e di forte carattere, sebbene si tratti, come spesso accade, di una testa ideale. L'altro è uno splendido Ecce Homo, legato in qualche maniera ai suoi fogli eseguiti al tempo del restauro dell'affresco di Ludovico Carracci nell'Oratorio dei Filippini a Bologna (1731). A questi si affiancano due disegni di Domenico Maria Fratta (Bologna 1696 - 1763), di Creti forse il miglior allievo, assai dotato sia nell'incisione sia nel disegno. Il primo è di soggetto tassesco; l'altro, con un Paesaggio arcadico, imita nello stile e nel soggetto i fogli sognanti del suo maestro. E' realizzato da Giuseppe Varotti (Bologna 1715 - 1780) l'episodio dell'Antico Testamento di Agar e l'Angelo. Allievo del padre Pier Paolo, Giuseppe Varotti fu disegnatore e bozzettista esponente di spicco del così detto Barocchetto bolo- gnese che lentamente riportava entro canoni di misurata legge- rezza le ricche soluzioni esteti- che del Barocco. Saranno poi presenti in mostra alcuni fogli dei Gandolfi. Ubaldo (San Matteo della Decima, Bologna 1728 - Ravenna 1781) e Gaetano (San Matteo della Decima, Bologna 1734 - Bologna 1802), formati entrambi all'Accademia Clementina. Del primo, che ebbe un'im- portante carriera ben oltre le CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI Ritratto di giovinetta di Ubaldo Gandolfi (1728-1781) sarà in mostra a Bologna sino al 23 dicembre Da Carracci a Guercino, da Franceschini a Monti in mostra a Bologna

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