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GIOVEDÌ 13 OTTOBRE 2016 www.italoamericano.org 30 L'Italo-Americano ITALIAN SECTION | CULTURA ARTE LIBRI PERSONAGGI A ll'inizio degli anni '70 Abc, la televisione di stato australiana, fece una sor- presa a chi aveva origini italiane. Trasmise la bellissima serie della Rai sulla Vita di Leonardo Da Vinci con Philippe Leroy. Il pro- gramma ebbe un successo tale che fu poi trasmesso più volte in pochi anni. Nel 1973 quel pro- gramma vinse un prestigioso Golden Globe negli Stati Uniti per il miglior programma specia- le dell'anno. Un premio più che meritato. Per noi figli di immigrati ita- liani, soprattutto per chi non era ancora stato in Italia, quel pro- gramma fece vedere una Storia sconosciuta. Sapevamo chi fosse Leonardo, ma non i dettagli sve- lateci dal programma. A scuola si commentava ciò che si era visto il giorno prima. Benché Lorenzo il Magnifico avesse avuto un ruolo importante nella vita di Leonardo, il perso- naggio che più mi colpì fu Ludovico il Moro. Fu il mio primo incontro con i condottieri che hanno avuto un ruolo così importante e alla fine disastroso, per il Rinascimento italiano. Sono ricordi che mi vengono in mente nel vedere la pubblicità al programma sulla famiglia De Medici che la Rai sta per tra- smettere in Italia e visto che tra gli attori c'è Dustin Hoffman, sicuramente il programma è già stato venduto a importanti emit- tenti nel mondo. A proposito di attori, la Rai ha avuto un'importante intuizio- ne nel scegliere Richard Madden per il ruolo di Cosimo De Medici. L'attore è conosciuto per aver interpretato Rob Stark in Trono di Spade e senza dubbio la sua presenza attirerà il pubblico giovane di tutto il mondo. Intanto, mi viene da ridere a pen- sare che nel programma c'è David Bradley che fece uccidere Rob Stark nella celebre scena delle "nozze rosse" in Trono di Spade, una scena diventata nota tra il pubblico internazionale. Sarà interessante vedere che successo avrà il programma a livello internazionale e spero davvero che diventi lo spunto che farà capire ai produttori ita- liani che esiste un potenziale enorme nel raccontare la Storia d'Italia nei film e nei programmi televisivi. Un potenziale che non è mai stato realizzato in pieno negli ultimi decenni, ma che i produttori cinesi sfruttano in pieno nei loro film storici e con enorme successo. Non parlo solo di documen- tari e film su artisti. Leonardo non è stato l'unico trattato dalla televisione o dal cinema. Ci sono stati programmi e film dedicati a Michelangelo, Caravaggio e anche Artemisia Gentileschi ha avuto un film dedicato a lei. Poi, negli ultimi anni i Borgia sono stati giustamente soggetti di tele- serie e film importanti, ma non trattati in modo adeguato per la loro importanza. Però, molti personaggi importanti e anche affascinanti di quell'epoca allo stesso tempo sanguinosa e creativa, sono sco- nosciuti al pubblico internazio- nale e, quasi temo a scriverlo, anche a molti italiani. Ermanno Olmi ne ha introdot- to uno, Giovanni De Medici, detto "delle Bande Nere" nel suo bellissimo "Il mestiere delle Film sulla storia d'Italia: un regalo (non solo) agli Italiani che vivono all'estero armi". Questo film ha avuto ricono- scimenti importanti, anche per- ché i temi di lealtà e tradimento sono immortali e internazionali. La frase del film "Non basta essere leali e gloriosi nel mestie- re delle armi" pronunciata da Francesco Maria della Rovere al condottiero morente nell'introdu- zione, è il presagio di quel che succederà poi nel film. Nel nominare Ludovico il Moro, indico solo un personag- gio che fuori dei confini del paese è poco conosciuto e degno d'essere raccontato. Esiste un altro personaggio importantissi- mo dell'epoca e celebre in tutto il continente che sarebbe un sog- getto validissimo per un tratta- mento particolare. Federico di Montefeltro non era solo il Duca di Urbino, ma un condottiero centrale alle lotte dell'epoca, capitano generale del Papa le cui imprese furono tali che gli furono conferiti ricono- scimenti importanti e in partico- lare dal prestigioso Ordine della Giarrettiera inglese. Le sue lotte con i Malatesta di Rimini sareb- bero una cornice giusta per pro- porlo di nuovo al mondo intero. L'opera letteraria italiana più importante, la Divina Commedia di Dante, particolarmente nella parte dedicata all'Inferno, è piena di protagonisti e antagonisti di un altro conflitto che segnò la Storia del paese: la lotta tra i Guelfi e i Ghibellini della quale nei libri di Storia internazionali si parla poco, ma che sarebbe un soggetto bellissimo per altri film e serie. L'episodio più famoso di quello lotta, l'umiliazione di Canossa legato allo scontro tra l'Imperatore del Sacro Romano Impero Enrico IV e il Papa Gregorio VII, vede la nascita della famosa frase "andare a Canossa" che è diventata parte non solo della lingua italiana, come anche di molte altre lingue, per descrivere l'essere costretto alla propria umilizione. Stranamente e per motivi sco- nosciuti, possibilmente legati alla Riforma protestante di Enrico VIII, questa frase non esi- ste nella lingua inglese in alcuna forma. Fare film e serie televisive di questi soggetti avrebbe due effet- ti importanti. Il primo: far conoscere, anzi, a far ricordare, al pubblico inter- nazionale il passato vero del nostro Paese e i motivi per i quali il nostro è il patrimonio culturale più importante del mondo. Il secondo è legato al primo: far capire ai giovani le origini di quelle glorie che cir- conda da secoli il nostro Paese e che spesso non hanno capito per intero a scuola. In un certo senso il pubblico italiano è come il famoso operaio della fabbrica di cioccolata che dopo poco tempo perde il gusto delle glorie che una volta sogna- va tanto. Siamo circondati da così tanto che spesso perdiamo il senso di quel che abbiamo. Ho capito questo un giorno a Sulmona quando ho chiesto a un amico cosa fosse il palazzo che vedevo su una montagna sopra la città. Mi ha risposto che era il posto dove avevano tenuto pri- gioniero un papa. Ho saputo poi che era il luogo dove fece l'ere- mita Piero di Marrone che sareb- be poi diventato Papa Celestino V del "gran rifiuto" dantesco. Nelle settimane durante le otto puntate della Storia di "Padroni di Firenze", come il titolo della serie in inglese defi- nisce i De Medici, pensiamo a quante altre storie potremmo presentare al pubblico interna- zionale. Per anni ormai, una grande parte della nostra produ- zione cinematografica e televisi- va si è concentrata su soggetti banali, ma il successo di film come "La Grande Bellezza" e "La Migliore Offerta" o tele- serie come "La Piovra" sono la prova di un mercato internazio- nale pronto a comprare e vedere i nostri migliori prodotti. Dustin Hoffman e Richard Madden nel cast di 'I Medici' per puntare a un mercato televisivo internazionale GIANNI PEZZANO Lorenzo De Medici detto il Magnifico: politico, letterato e mecenate